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Allegra Germinario

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ABC e Marvel “in trattative” per una serie supereroistica al femminile

Con l’approssimarsi della fine di Agents of S.H.I.E.L.D., ABC ha già in mente come sostituirla.

Infatti, il presidente del canale Karey Burke ha rivelato a Deadline che sarebbe in cantiere un progetto solo su personaggi femminili dotati ovviamente di superpoteri.

“Ho parlato con Marvel e siamo in trattative, soprattutto per uno specifico progetto”, ha dichiarato, per poi aggiungere che lo show sarebbe “un qualcosa di prevalentemente nuovo”. Come sono soliti fare alla Marvel, non sono stati rivelati dettagli aggiuntivi, non lasciando altra scelta ai fan se non ipotizzare.

Non è la prima volta che in casa ABC si parla di un progetto del genere. Già l’anno scorso, attorno a questo periodo dell’anno, pare che il network avesse cominciato a sviluppare una serie separata che si sarebbe focalizzata esclusivamente su personaggi femminili meno noti dell’universo Marvel. Anche all’epoca non vennero dati ulteriori dettagli, salvo la scelta di Allan Heinberg (Wonder Woman) come autore.

Amazon Prime Video realizzerà la serie tv di Paper Girls di Brian K. Vaughan e Cliff Chiang

Il servizio streaming di Amazon ha ordinato un adattamento di Paper Girls, serie Image Comics di Brian K. VaughanCliff Chiang.

Questa popolare opera si concentra su quattro ragazze 12enni che viaggiano nel tempo e consegnano giornali. Composta da 30 volumi, la saga sci-fi in questione è stata distribuita a partire dall'ottobre 2015 e pubblicata in Italia da Bao Publishing. La sinossi ufficiale recita quanto segue: "nelle prime ore del giorno seguente ad Halloween, nel 1988, quattro dodicenni che lavorano consegnando giornali scoprono la più importante storia di tutti i tempi. Drama nei sobborghi e misteri di altri mondi collidono in questa serie di successo sulla nostalgia, sui primi lavori e sugli ultimi giorni di infanzia".

Stephanie Folsom (Toy Story 4) fungerà da sceneggiatrice e produttrice esecutiva accanto a Vaughan e Plan B.

Paper Girls è solo uno dei molteplici show sul sovrannaturale che andranno in onda prossimamente su Amazon. La piattaforma, infatti, sta attualmente lavorando anche ad un adattamento de Il Signore degli Anelli e a Carnival Row (con Orlando Bloow e Cara Delevigne), oltre che ad una serie basata sui romanzi Wheel of Time di Robert Jordan.

Visto che il progetto è ancora nella fase iniziale dei lavori, non è ancora noto chi saranno i membri del cast e quali siano i tempi per il debutto della serie sul servizio streaming.

(Via TV Line)

Jessica Jones 3, recensione: addio all’antieroina Marvel, ma è un finale amaro

Un ultimo bicchiere di bourbon per dire addio alla sboccata e cinica investigatrice privata Jessica Jones, che chiude il suo ciclo su Netflix con la terza stagione: tuttavia, bisogna ammettere che questo metaforico brindisi stavolta va un po’ di traverso.
Nonostante i tredici episodi finali siano nettamente migliori della seconda disastrosa stagione, essi non convincono pienamente e non riportano la serie nemmeno lontanamente vicina all’eccellenza delle origini.

Stavolta il grande villain dell’arco narrativo è rappresentato dall’umanissimo Gregory Salinger, serial killer che opera indisturbato da decenni e che viene scoperto grazie al potere della new entry Erik. Per quanto potesse essere interessante vedere la protagonista confrontarsi e lottare con una malvagità che origina solo ed esclusivamente dall’essere umano, senza appoggiarsi a doti extra se non l’astuzia e la crudeltà, l’occasione è stata sprecata, in quanto il suo personaggio non appassiona, non ha presenza scenica né si dimostra l’antagonista ultimo che Jessica deve affrontare prima di completare la sua evoluzione come persona/eroina. Lo stesso ritmo della narrazione è molto lento, rendendo alcuni episodi particolarmente pesanti da guardare.
È probabile che il picco sia stato raggiunto già nella prima stagione, dove la magistrale interpretazione di David Tennant nei panni di Kilgrave e la presa psicologica che il Purple Man aveva sulla protagonista hanno fatto sì che qualsiasi cattivo venuto dopo abbia potuto solo deludere.

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Si potrebbe obiettare che l’altro villain sia rappresentato da Trish, la cui storyline occupa larga parte della narrazione. Bello vedere finalmente le due confrontarsi e Jessica realizzare che la moralità giudicante dell’amica era un tratto da sempre presente in lei, ora solo accentuato dai poteri che si è egoisticamente procurata. Affetta da chiare manie di protagonismo e da un desiderio di fare del bene che poco ha a che fare con l’altruismo, questa versione di Patsy si è sempre (consciamente o meno) creduta migliore di Jessica ed è lontanissima dal diventare l’Hellcat dei fumetti, nonostante il breve riferimento al costume del personaggio.

Il conflitto tra le due ricorda quello fra Buffy e Willow nella sesta stagione della serie di Joss Whedon: infatti entrambi riprendono il topos del leader e del sidekick che si scontrano, per quanto qui sia mancato il tempo di affrontare gradatamente la discesa di Trish verso l’abisso, avvenuta invece in maniera veloce, come una vera e propria colata a picco. Il cenno finale fra le due mentre la ex star dello spettacolo viene condotta in prigione è indice di un legame nel bene e nel male indissolubile, che di certo sarebbe stato un perno importante se la serie fosse andata avanti.

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Infine, un cenno lo merita l’evoluzione del personaggio di Jessica Jones, per il quale si sarebbe potuto ambire a qualcosa di più. Partita come vittima di una violenza terribile e appesantita da un passato tutt’altro che facile, Jessica è rimasta una persona cinica e desiderosa di non essere un’eroina, sempre in bilico fra il caricarsi il peso del mondo sulle spalle e l’affogarlo nell’alcol. Anche la scena finale, in cui la voce di Kilgrave la convince a fare l’esatto opposto di quello che le dice, facendola tornare verso NY, fa solo presagire che abbia risolto il suo conflitto interiore e spezzato il circolo vizioso di senso di colpa e autocompatimento che la attanaglia. Sarà davvero così? Non sarebbe stato bello se anche questo fosse stato esplicitato nella colluttazione finale con Trish?

La conclusione del ciclo Marvel/Netflix rende impossibile rispondere a queste domande. Tuttavia, forse il bello di Jessica Jones sta proprio nel fatto che nasce antieroina e muore come tale, senza pretese di riscatto e lieto fine. Un realismo noir che ha permeato la serie fin dal primo istante e che la rende comunque una delle più interessanti del suddetto ciclo accanto a Daredevil.
Se solo si fosse riuscito ad eguagliare Kilgrave, magari questo brindisi avrebbe avuto un sapore diverso e più euforico.

Elizabeth Hurley sarà Morgan le Fay in Runaways 3

Elizabeth Hurley comparirà nella terza stagione della serie Marvel/Hulu Runaways

L’attrice interpreterà la villain Morgan le Fay: allieva di Merlino, è considerata la più grande maga di tutti i tempi. il suo famiglio è un corvo nero e ha l’abilità di incantare gli oggetti, manipolare l’energia mistica e di effettuare proiezioni astrali, è potente e intelligente con un’arguzia tagliente.

“Elizabeth Hurley si sta unendo all’universo Marvel e non potremmo essere più emozionati di averla nei panni di uno dei ruoli più affascinanti del MCU”, ha detto Jeph Loeb in qualità di produttore esecutivo della serie e capo della Marvel Television.

Il ruolo riunisce l’attrice agli showrunner Josh Schwartz e Stephanie Savage, duo che ha creato Gossip Girl, nella cui quinta stagione la Hurley ha interpretato Diana Payne. Più recentemente è apparsa in The Royals. I suoi passati crediti cinematografici includono Austin Powers: International Man of Mystery e Bedazzled.


Runaways, basato sugli omonimi fumetti Marvel, racconta di sei teenager che non si sopportano, ma che devono unirsi contro un nemico comune: i loro genitori, divenuti super cattivi sotto mentite spoglie.

Il cast include Rhenzy Feliz, Lyrica Okano, Virginia Gardner, Ariela Barer, Gregg Sulkin e Allegra Acosta. La serie è una co-produzione fra Marvel Television e ABC Signature Studios.


(Via Variety)

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