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Leonardo Cantone

Leonardo Cantone

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Svelato il ruolo di Requiem nel prossimo maxi-evento Infinity Wars?

  • Pubblicato in News

Marvel Comics ha rivelato il nome (se non addirittura l'identità) del suo nuovo personaggio cosmico, un'entità mascherata conosciuta come Requiem. Scopriamo ora che il suo ruolo in Infinity Wars – in arrivo quest'estate – non sarà accanto agli eroi. Almeno, questo è ciò che il teaser disegnato da Mike Deodato Jr. e Frank Martin sembrerebbe farci credere.

Il teaser raffigura Requiem, spada in mano, in piedi sul corpo di Star-Lord con Capitan Marvel apparentemente in stato incosciente, o quantomeno indifeso, afferrato con la mano sinistra. Infilzato  con la spada c’è quello che sembra essere un il guanto dell’infinito. L'immagine è accompagnata dalla frase "LA MORTE VINC ".

L'originale serie Infinity War del 1992 ruotava attorno agli sforzi di Magus nell’usare il guanto dell’infinito ma fu rapidamente ucciso dal vero cattivo dell'evento: l'ibrido umano-androide Ultron Pym.

Infinity Wars: Prime #1, arriverà a luglio 2018.

Death-Wins-Infinity-Wars

(Via CBR)

Sean Gordon Murphy è al lavoro su un "progetto segreto" di Batman

  • Pubblicato in News

L’autore Sean Gordon Murphy, creatore di Batman: White Knight, in conclusione a maggio, ha twittato che è al lavoro su un progetto ancora segreto legato al Cavaliere Oscuro, condividendo un piccolo sketch.

Il criptico post ha entusiasmato i fan, lanciando speculazione su un possibile Batman: White Knight Vol 2. Tuttavia, attualmente, Murphy sta lavorando alla linea di statue Batman: Black And White della DC Collectibles, e il disegno postato potrebbe essere la basa proprio di una di queste.

Con la fine di Batman: White Knight con il numero #8 (in uscita in USA questo 9 maggio), si spera che a breve Murphy potrà essere più libero di parlare del nuovo “progetto segreto”.

Disney e Lucasfilm annunciano la serie animata Star Wars Resistance

  • Pubblicato in Toon

Disney Channel e Lucasfilm hanno annunciato l'inizio della produzione di Star Wars Resistance, la nuova serie animata ambientata nell’universo creato da George Lucas nel 1977. Resistance si svolgerà poco prima degli eventi di Star Wars: Il Risveglio della Forza e sarà trasmesso questo autunno.

La serie avrà come protagonista Kazuda Xiono, un giovane pilota reclutato dalla Resistenza e incaricato di una missione top secret per spiare la crescente minaccia del Primo Ordine.
Gli autori hanno già annunciato la presenza di personaggi ormai noti della trilogia sequel: il droide BB-8, Poe Dameron e Captain Phasma, doppiati rispettivamente dagli attori che li interpretano nella versione cinematografica, Oscar Isaac e Gwendoline Christie.

Il creatore della serie è un nome noto nell’universo di Star Wars, Dave Filoni (Star Wars: The Clone Wars e Star Wars Rebels) e vede Amy Beth Christenson (Star Wars: The Clone Wars, Star Wars Rebels) come art-director.

"L'idea di 'Star Wars Resistance' è nata dal mio interesse per gli aerei della seconda guerra mondiale e per i piloti da combattimento", ha detto Filoni. "Mio nonno era un pilota, mio zio volò e restaurò gli aerei […]. C'è una lunga storia di gare ad alta velocità in Star Wars, e penso che abbiamo catturato quel senso di eccitazione in uno stile ispirato agli anime".

Marc Buhaj, vice presidente di Disney XD, ha dichiarato: "I nostri colleghi della Lucasfilm hanno creato una narrativa avvincente per un momento ancora inedito nella galassia di Star Wars, e siamo entusiasti di collaborare nuovamente con loro in questa nuova originale serie”. Buhaj, inoltre, parla di “una storia avvincente con cuore, umorismo, personaggi nuovi e familiari. "

Il cast vocale comprenderà: Christopher Sean (Days of Our Lives), Suzie McGrath (East Enders), Scott Lawrence (Legion), Myrna Velasco (Elena of Avalor), Josh Brener (Silicon Valley), Donald Faison (Scrubs), Bobby Moynihan (DuckTales), Jim Rash (Community) e Rachel Butera (Tammy's Tiny Tea Time).

(Via SHH)

Avengers: Infinity War: la recensione

  • Pubblicato in Screen

Il Marvel Cinematic Universe ha cambiato il modo di concepire le saghe cinematografiche. Dal primo Iron Man, in ben 18 film e per 10 anni, l’MCU ha strutturato ed esplorato un universo narrativo complesso, ricchissimo e dalle molteplici diramazioni. Ogni tassello è stato costruito per incastrarsi perfettamente nel più ampio mosaico, rimanendo, indubbiamente, fruibile in maniera indipendente. Ogni “fase” di questo universo cinematografico ha avuto, come collante, un "Avengers-movie". Ma ciò che fa Infinity War è sancire definitivamente un’epocale transizione.
Diretto dai fratelli Anthony e Joe Russo, il film è l’apice non solo dell’MCU ma del “nerdismo” di quest’ultima decade, del sovrabbondante ciclo offerta-richiesta della transmedialità pop e della convergenza mediale di un immaginario collettivo che trapassa le dimensioni socioculturali e quelle anagrafico-sessuali: tutti, volenti o nolenti, favorevoli o contrari, sono toccati dal variegato universo che, per comodità lessicale, viene raccolto dal termine “nerd”.

Thanos, dopo fugaci comparsate in alcuni film Marvel, ha deciso di recuperare tutte e sei le gemme dell’infinito. Il suo obiettivo ultimo è quasi solidaristico: l’universo – è ed solo una questione entropica – non ha abbastanza energia per sostenersi e la vita, lasciata incontrollata, rischia di farlo collassare; qualcuno deve ristabilire l’equilibrio e quel qualcuno è Thanos, autoproclamatosi salvatore e “correttore” del cosmo. Senza la prevedibilità che si può immaginare, gli eroi del MCU si riuniscono pronti a fermare il titano pazzo.
Nonostante il titolo sia “Avengers”, nonostante la campagna pubblicitaria sia stata centrata attorno alla reunion di tutti gli eroi, nonostante Infinity War inizi la chiusura della “fase tre” dell’intero MCU, il protagonista del film è proprio lui, il Cattivo (con la non casuale “C” maiuscola) che, a dispetto di una spesso leggera superficialità introspettiva dei villian, è un personaggio costruito con grande attenzione. Non è la solita nemesi che vuole conquistare il mondo, vendicarsi, distruggere o usurpare il trono di qualsivoglia regno, è una figura tragica, follemente disposta a sacrifici di ogni tipo pur di inseguire quello che – per lui – è un obiettivo più grande, superiore alle sofferenze del singolo, o alle egoistiche mire individuali (e, in questo, la scena finale è esemplificativa). Da un personaggio così strutturalmente contorto, viene la difficoltà degli eroi nello sconfiggerlo: i “punti deboli”, i “monologhi da cattivo” che permettono la rivalsa eroica, non esistono (sembrano non esistere) e non viene concesso spazio di manovra. Dopotutto, tra tutti i futuri possibili, solo uno decreta la vittoria degli eroi, a detta di Dottor Strange. Tutta la vasta schiera di eroi è, fondamentalmente, immobile nel proprio ruolo e qualche scazzottata e piroetta non basterà a sconfiggere il sociopatico patriotticamente convinto del proprio ideale.

L’ago della bilancia è spostato spesso verso il lato drammatico della storia, con la Spada di Damocle della catastrofe imminente che pende sia sulla testa degli eroi che dello spettatore. Le temute gag, i siparietti comici, a dispetto di quanto gli ultimi film Marvel hanno dimostrato, non sono invasivi ma – stilisticamente coerenti – sdrammatizzano e alleggeriscono alcuni momenti maggiormente seriosi per, lentamente, escludersi del tutto dalla sceneggiatura, in funzione del coraggioso finale, capace indubbiamente di spiazzare anche i più avvezzi alle maxisaghe Marvel. Dire che il film non abbia difetti sarebbe impossibile, ma tutti quegli elementi leggermente fuori posto o forzati, suggeriscono, invece, un loro sviluppo o una loro spiegazione nel seguito atteso tra un anno.

Il dramma ed l’epicità di una solida costruzione narrativa sono il condimento per una profusione di scene d’azione sontuose e magistrali, capaci di far impallidire l’intero MCU precedente e i blockbuster degli ultimi anni. L’ambizioso e costosissimo progetto sembra aver dato i suoi frutti riuscendo in quello che, forse, è l’obiettivo ultimo del film: soddisfare le attese dello spettatore. Infinity War è tutto quello che ci si aspetta da un film così. Non sempre sorprendere lo spettatore a tutti i costi, disattendendo le sue aspettative, soddisfa la visione e l’esperienza pluriennale (basti pensare a Star Wars: Gli Ultimi Jedi).

Dopo tutti questi anni e tutti questi film (senza dimenticare le serie televisive, comunque parallele) Avengers: Infinity War diventa un film epocale e spartiacque. C’è un prima e ci sarà un dopo, che non potrà mai essere lo stesso. Come accaduto per la saga plurigenerazionale di Star Wars, e anche per quella cinematografica di Harry Potter, lo spettatore è cresciuto con questi film, ha costruito un proprio immaginario che ha condiviso negli anni con coetanei e non. Questo è il momento in cui tutto cambia e, come ogni momento fondativo di crescita individuale, anche il MCU è arrivato a maturazione, pronto ad esplorare nuove ed inedite traiettorie e Infinity War è il propulsore iniziatore di tale cambiamento.

Avengers: Infinity War è diretto dai fratelli Joe e Anthony Russo. Il sequel è previsto per il 3 maggio 2019. Il cast include Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Scalett Johansson, Chris Hemsworth, Anthony Mackie, Paul Bettany, Elizabeth Olson, Jeremy Renner, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Don Cheadle, Chris Pratt, Dave Bautista, Zoe Saldana, Pom Klementieff, Benedict Cumberbatch, Benedict Wong, Sean Gunn, Tom Holland, Josh Brolin e Paul Rudd.

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