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Ed è subito serial, recensione: 4 chiacchiere nerd sulle serie tv

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La serialità televisiva (ma anche quella destinata alle piattaforme online) è diventata uno strumento culturale ed economico di grande impatto. Non solo per gli onerosi investimenti ma, soprattutto, per la grande libertà creativa. Ma la serialità televisiva è, da sempre, stata un imponente fattore di coesione, di condivisione di immaginari e terreni comuni.
Massimo Giacon con il volume edito da Panini Comics per la linea Panini 9L non solo commenta, descrive e parodia 100 serie tv, ma riesce anche a ricostruire l’evoluzione della serialità televisiva.

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Rigorosamente in ordine alfabetico, Giacon passa in rassegna le serie più “famose” come Star Trek, Twin Peaks, Daredevil, True Detective, Il Trono di Spade, passando per quelle “storiche” come Belfagor, Visitors, Spazio 1999 e Sandokan, aggiungendo anche quelle di minor successo di pubblico come The Mist o Il Miracolo.
Attraverso il tono colloquiale da chiacchierata con amici nerd, l’autore atomizza le principali componenti delle cento serie televisive indagate riuscendo, con sottile ironia, a descriverle con poche parole. Tale scelta descrittiva permette al lettore di cogliere immediatamente i riferimenti, di concordare con le criticità emerse e cogliere elementi passati, magari, inosservati.
È evidente che l’intento di Giacon non è quello di creare un “prontuario” saggistico-critico sulla serialità televisiva, quanto sfogare il “nerdismo” e condividerlo con il lettore, attraverso schede, commenti e riflessioni personali. Questo permette, anche a chi non ha visto una delle serie citate dall’autore, di divertirsi per il travestimento parodistico della stessa e capirne, allo stesso tempo, le componenti principali, solleticando, così, la curiosità. Approfondire o meno andando a recuperare il materiale d’origine, sarà a descrizione del lettore.

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Il disegno si assesta sulla grafia caricaturale. Le volontà narrative di Giacon sono, dunque, coerenti con i testi: le caricature degli attori e, perciò, dei personaggi, con le loro caratteristiche fisiche e dei costumi, servono all’autore per richiamare con immediatezza gli elementi iconici degli stessi. E, spesso, parodiarli.
La parodia che ne fa l’autore, però, non è mera satira. Tra omaggio e critica velata, l’autore organizza la sua personale biblioteca seriale in un corpus di grande ironia e coerenza.

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Il formato, a sviluppo orizzontale, permette a Giacon grande libertà espressiva, concedendo ad ogni serie presa in esame una tavola. Due sezioni compongono tale tavola: una sorta di “cover” e la descrizione sia testuale che l’organizzazione in vignette.
Ed è subito serial, dunque, si configura come un divertente gioco ammiccante, citazionista e dall’irriverente analisi nerd, frutto di una passione per il medium serial-televisivo, espressa come una piacevole e distensiva chiacchierata tra amici.

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Seven to Eternity 2, recensione: Le scelte definiscono l'uomo

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All’inizio degli anni 2010, Rick Remender è uno degli sceneggiatori più quotati in casa Marvel. Con un passato alle spalle come inchiostratore e autore indie, Remender conquista pubblico e critica con un ciclo al fulmicotone di Uncanny X-Force, ultima grande serie mutante insieme al Wolverine & the X-Men di Jason Aaron, prima del ridimensionamento del “brand X” autoindotto da una Marvel che aspettava di rientrare in possesso dei diritti di sfruttamento cinematografico dei personaggi, circostanza verificatasi, come è noto, solo di recente. Subito dopo aggiunge al suo ricco curriculum anche una fortunata sequenza di Secret Avengers in cui, tra l’altro, crea i presupposti per la trasformazione di Carol Danvers, Ms. Marvel, nel nuovo Capitan Marvel che vedremo presto al cinema, e lancia Uncanny Avengers, testata campione di vendite che vede riuniti in un solo gruppo alcuni tra i membri più amati di Avengers e X-Men.

A questo punto la consacrazione di Remender come “architetto” Marvel al fianco di scrittori come Aaron, Bendis e Hickman è cosa ormai fatta. Nel 2014 esce Axis, evento che coinvolge i principali eroi Marvel ma il successo non è quello sperato. Inoltre, la sua proposta di rilancio per Uncanny X-Men non viene accettata dall’editore. Qualcosa nel rapporto tra scrittore e casa editrice si incrina. Remender lascia la Casa delle Idee e trova un porto sicuro presso la Image Comics, dove in pochi mesi lancia numerosi titoli di sua ideazione, tutti baciati da un grande successo di pubblico e critica. Siamo davanti ad un autore eclettico, capace di misurarsi su diversi terreni: si va dalla fantascienza di Black Science alla variante post-apocalittica di Low, fino all’azione pulp di Deadly Class, già tradotta in serie tv e al fantasy di Seven to Eternity. Di quest’ultima serie è appena uscito per Panini Comics il secondo volume, che fa immergere nuovamente il lettore nel fantastico mondo di Zhal: un pianeta prospero e incontaminato, protetto dall’ordine dei Cavalieri di Mosak, potenti guerrieri capaci di connettersi al piano spirituale. Un dono di cui il più potente tra loro, Garlis Sulm, abuserà per ottenere il potere assoluto.

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Dopo essersi autonominato “Dio dei Sussurri”, Garlis approfitterà della sua abilità di Mosak per lusingare la popolazione di Zhal, promettendogli ricompense e benefici. Il tiranno riesce così a corrompere l’anima della maggior parte degli abitanti e il nome di chi non vuole sottomettersi viene marchiato a fuoco con menzogne ed infamia. Nome come quello di Zebediah Osidis, cavaliere Mosak che non aveva mai voluto piegarsi a nessun compromesso, condannando così la sua famiglia alla disgrazia e ad una vita di stenti che era costata la vita al figlio Peter. Alla morte di Zeb la responsabilità della casata degli Osidis era ricaduta sul primogenito Adam, che vive dilaniato dal dubbio: cedere alle lusinghe del Dio dei Sussurri, assicurandosi la salvezza della sua famiglia, o proseguire sulla strada improntata allo stoicismo inaugurata dal padre? Nel primo volume avevamo visto Adam unirsi ai restanti Cavalieri Mosak, con i quali era riuscito a sconfiggere Garlis Sulm in battaglia. L’eterogeneo gruppo decide quindi di intraprendere un lungo viaggio per portare il prigioniero al cospetto del mago Torgga, l’unico che possa scollegare la mente di Garlis dal resto degli abitanti di Zhal, liberando così il pianeta dall’influenza del malvagio. Ma con grande sorpresa dei Mosak e dei lettori, Sulm rivela che il suo piano era proprio quello di farsi catturare. Cosa nasconde il Dio dei Sussurri?

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Nel secondo volume il viaggio della Compagnia viene interrotto da un evento imprevisto, che dividerà il gruppo in due tronconi: da una parte Adam e Garlis, che procederanno da soli verso la loro meta, dall’altra i cavalieri Mosak che cercheranno di raggiungere il villaggio di Jevalia, una loro amica ferita, per farla curare.
Come in ogni fantasy che si rispetti, anche in Seven to Eternity riecheggiano tematiche ancestrali come la lotta tra bene e male e la perdita dell’innocenza che si annida in ogni compromesso, facendone un moderno racconto morale. In questo secondo tomo, però, la tensione narrativa risulta compromessa dalla lunga digressione nella terra dei Gliff che occupa circa la metà del volume, spezzando di fatto il racconto che non offre molte sorprese, almeno fino all’inaspettata scelta fatta da Adam nell’ultimo capitolo che costituirà, molto probabilmente, uno dei motivi d’interesse principali della prossima uscita.

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Tornano anche le straordinarie illustrazioni di Jerome Opeña, il penciler filippino fidato collaboratore di Remender, che propone una sofisticata sintesi tra la spettacolarità del fumetto statunitense e l’autorialità di quello europeo (Moebius e Sergio Toppi le influenze più evidenti). Compendio indispensabile alle splendide tavole di Opeña sono i colori sgargianti della tavolozza di Matt Hollingsworth, che traducono con brillanti scelte cromatiche le magie dei Mosak. L’unità stilistica del volume viene però interrotta dalla presenza come disegnatore ospite in due capitoli di James Harren, artista più a suo agio con le atmosfere grottesche della sua serie personale Rumble, ma che qui non può fare a meno di perdere il confronto con l’inarrivabile Opeña.

Benché costituisca una piacevole lettura questo secondo volume di Seven to Eternity, pubblicato da Panini con la formula ormai vincente del cartonato soft-touch, si propone come un capitolo interlocutorio della saga concepita da Rick Remender & Jerome Opeña, rinviando gli sviluppi narrativi più interessanti alle prossime uscite.

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Star Wars – Capitano Phasma, recensione: fra le pieghe de Il Risveglio della Forza

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L’universo narrativo di Star Wars è costellato di numerosi personaggi ed eventi che sarebbe impossibile narrare nella maniera più esplicativa possibile nel limitato metraggio di un film. Per questa ragione, romanzi e fumetti si insinuano nelle pieghe della saga narrando situazioni inedite o approfondendo le storie dei protagonisti. È il caso del Capitano Phasma, interpretato da Gwendoline Christie e apparso, finora, ne Il Risveglio della Forza e ne Gli Ultimi Jedi. Se al cinema lo spazio concesso al character è limitato, la curiosità dei fan ha trovato piena soddisfazione sia nei romanzi che nei fumetti dove scopriamo di più sul suo passato e sulle sue motivazioni. Nel caso specifico, ovvero nella miniserie in 4 parti realizzata da Kelly Thompson ai testi e da Marco Checchetto ai disegni, scopriamo cosa è successo al capitano subito dopo le vicende di Episodio VII.

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Come noto, nella prima pellicola della nuova trilogia, un piccolo gruppo di ribelli della Resistenza composto da Finn (l’ex Stormtrooper FN-2187, e dunque precedentemente  sottoposto di Phasma), Han Solo e Chewbecca, si introduce nella Base Starkiller e costringe il capitano ad abbassare gli scudi di difesa della stazione, per poi gettarla in uno scarico per rifiuti. Mentre la base veniva attaccata dai ribelli, cosa accadeva al capitano Phasma?

La preoccupazione principale di Phasma è che nessuno scopra che sia stata lei, anche se sotto costrizione, ad abbassare gli scudi della Base Starkiller. Una volta scoperto che questa informazione è condivisa anche dall’ufficiale Rivas, la donna parte al suo inseguimento. Insieme a un improvvisato equipaggio, composto dal pilota TN-3465 e da un’unità BB, atterra su Luprora, un pianeta semi-deserto in cui la popolazione occupante cerca di vincere una battaglia contro la fauna locale. Approfittando della situazione, il capitano Phasma non esiterà a rivoltarla a proprio vantaggio con lo scopo di catturare l’ufficiale Rivas.

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Ci viene confermato, in questa sede, un aspetto della personalità del Capitano Phasma apparso anche nei romanzi, ovvero quello di una persona il cui obiettivo principale è la salvaguardia della propria persona e dei propri interessi, a discapito di chiunque le capiti a tiro.
La miniserie offre, dunque, un interessante approfondimento, che non solo riempie un “buco narrativo”, facendoci scoprire gustosi retroscena de Il Risveglio della Forza, ma è fondamentale per indagare nell’anima di Phasma.
Durante la lettura empatizziamo con lei, tuttavia la sua etica, la sua morale, sembrano sfuggirci in quanto non riusciamo a comprendere bene le sue intenzioni, almeno fino all’inequivocabile finale. Quello che ne esce, dunque, è un ritratto affascinante di un personaggio carismatico che, nonostante le vicende de Gli Ultimi Jedi, speriamo di vedere ancora.

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La trama punta molto sull’azione: i disegni di Marco Checchetto mostrano un dinamismo e una spettacolarizzazione senza precedenti, grazie anche alla resa fotorealistica dei colori di Andres Mossa.
Non solo la regia generale risulta egregia ma anche la rappresentazione scenica del pianeta Luprora e dei suoi abitanti, è convincente.
Per queste ragioni, Star Wars – Capitano Phasma, edito in un agile brossurato da Panini Comics, è una lettura divertente e interessante, consigliata a chi ha adorato il personaggio interpretato al cinema da Gwendoline Christie.

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Panini Comics annuncia il ritorno di Wolverine

  • Pubblicato in News

Parallelamente agli Stati Uniti, torna anche in Italia Wolverine. Nell'ultimo numero di Anteprima, infatti, Panini Comics ha annunciato l'uscita di Wolverine 51 e 52 che conterranno i primi albi della serie di 5 Return of Wolverine di Charles Soule e Steve McNiven e - in appendice - Old Man Logan.

Wolverine 51 è previsto per il 21 marzo, di seguito trovate tutti i dettagli.

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