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X-Men: Basta Umani

X-Men Basta Umani è il primo graphic novel mutante dopo il grande classico Dio ama, l’uomo uccide, un progetto sicuramente ambizioso vista la qualità alta sia del classico firmato da Chris Claremont e Brent Anderson sia delle ultime serie X targate Marvel Now.
Le premesse narrative per un'ottima storia ci sono tutte: gli X-Men divisi in due fazioni, il gruppo originale bloccato nel presente, nuovi personaggi con un buon potenziale e la popolazione con il gene X finalmente in aumento. Riusciranno Mike Carey e Salvador Larroca a regalare ai lettori una storia degna di essere ricordata?

La vicenda è da collocare appena dopo il crossover mutante La battaglia dell’atomo di Brian M. Bendis e vede come antagonista principale Raze, il figlio futuro di Wolverine e Mystica, accompagnato da una nuova Confraternita dei Mutanti Malvagi proveniente da versioni alternative del nostro universo. Il piano della Confraternita del futuro è quello di sterminare ogni essere umano sulla Terra e ripopolarlo con profughi mutanti prelevati da altre dimensioni. Tutto questo è reso possibile dalla conoscenza futuristica di Raze e dalle invenzioni del Dottor Sale dell’Autolycus, che, grazie a portali dimensionali, è riuscito a rubare brevetti non ancora sviluppati nella nostra Terra 616. I due team di X-Men si riuniscono per fermare il folle piano di Raze ma dovranno mettere da parte gli antichi litigi. Saranno, inoltre, tutti d’accordo a evitare l’utopia mutante e riportare il precedente status quo?

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X-Men Basta umani ribalta le ultime parole di Scarlet nel finale di House of M dando l’incipit alla storia in cui si muoveranno gli eroi X. In tutto il racconto emerge la bravura di Carey di gestire trame lunghe, ricordarsi il trascorso dei personaggi e il loro profilo psicologico, caratteristiche maturate dopo lunghe sceneggiature come nel caso di X-Men Legacy. Tutto questo si riscontra in ogni azione dei moltissimi eroi e villain presenti che sono perfettamente in linea i recenti sviluppi nelle pubblicazioni mutanti, come un Ciclope sempre più “il fine giustifica i mezzi”, un Wolverine che non dimentica e che fa fatica a perdonare oppure un Bestia sempre più umano e sensibile.

Gestendo così tanti soggetti la narrazione di Carey per Basta Umani è corale e passa dalle parole dei leader delle due fazioni mutanti a quelle di personaggi secondari (il principe Kubark su tutti), senza mai perdere coerenza e ritmo della storia. L’unica pecca si ritrova nel ritrovare character importanti come quello di Emma Frost e Kitty Pride relegati al ruolo di comparsa. Un altro merito dell’autore è quello di farcire la sua opera con molti richiami e citazioni delle opere passate (ad esempio l’incontro fra l’Uomo Ghiaccio e Mystica), mentre poteva concludersi meglio lo stallo finale in cui l’ormai sempre presente Fenice ci dona la sua perla di saggezza e risolve il tutto fra fuoco e fiamme.

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Mike Carey è accompagnato nel lavoro da un ottimo Salvador Larroca che stupisce nelle espressioni dei volti e nelle pose statiche e in movimento delle figure. L’unica sbavatura sono alcuni primi piani dal basso che sembrano deformare in una smorfia i visi dei personaggi.

X-Men Basta umani si rivela un'ottima e piacevole storia che ogni fan degli X-Men che si rispetti dovrebbe leggere, almeno per mettersi alla prova con tutte le citazioni inserite da Carey. Certo, paragonata a Dio ama, l'uomo uccide, l'opera non possiede nè la drammaticità nè l'epicità del classico degli anni 80'. Il grande merito di X-Men Basta Umani è quello di creare una situazione di emergenza in cui il comportamento dei personaggi principali, come Wolverine, Magneto e Ciclope, è credibile e coerente alle loro ultime esperienze.

Un unico dubbio emerge dopo aver completato la lettura: quali ripercussioni avrà Basta Umani sulle attuali testate?

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