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Revolutionary Road

La 001 Edizioni porta in Italia il primo artwork di Luis Quiles, l’illustratore catalano che si è fatto conoscere sul web, diventando un vero e proprio caso mediatico, con i suoi lavori estremamente provocatori e dissacranti, con immagini spesso crude, minimamente addolcite da alcuno scrupolo di coscienza verso l’eventuale livello di sensibilità dell’osservatore. Questo volume, che contiene molte delle sue illustrazioni, è veramente ben realizzato a livello di edizione, con stampe molto curate, carta lucida di ottima qualità, che rendono giustizia alla bellezza artistica delle caustiche rappresentazioni. Questo è indubbio.
Non sta a noi tuttavia giudicare l’oggetto di questa satira, (che non sarebbe neanche corretto chiamare propriamente in questo modo perché non è la risata ciò che veicola il messaggio, Quiles non sfrutta il castigat ridendo mores), almeno a livello di tematiche. D’altronde, non si deve venire a patti con questa rappresentazione sociale: può piacere o meno, ma si dovrebbe al massimo discutere sulla qualità stessa del lavoro, sulla sua eventuale buona riuscita, ma non si dovrebbe attaccare, in linea di principio, il fatto stesso che si faccia questo tipo di critica.

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Ci concentreremo quindi sullo stile, sulla capacità espressiva e sulla potenza visiva impressionante delle immagini contenute nel volume, che hanno fatto divertire alcuni, impallidire altri, ma soprattutto, hanno fatto discutere. Ebbene sì, perché l’intento stesso dell’autore non è la pedagogia, non l’insegnamento o la perpetuazione della sua dottrina: solo la mera volontà di far discutere, di far allarmare, di far ridere e piangere, di farci vergognare, indignare, incazzare e provare qualsiasi altro tipo di emozione, di turbamento. Tutto tranne il lasciarci impassibili davanti alle problematiche che vengono rappresentate nelle sue illustrazioni, perché questo sarebbe il più grande fallimento dell’obiettivo che Quiles si pone, ossia suscitare riflessione e dibattito, infastidire volontariamente l’osservatore. Perché l’autore non è per nulla contento del mondo in cui vive e vuole instillare, quantomeno, il germe del cambiamento, almeno mentale, con questa piccola, grande rivoluzione visiva.

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In una società come quella attuale, fortemente divisa tra opinionisti tuttologi e plurilaureati, opinion leader metropolitani in grado esprimere considerazioni e critiche anche ignorando totalmente la materia di discussione, sfruttando i social media come virtuale trampolino di lancio forense, e persone che si lasciano trasportare nell’indifferenza più totale, Quiles decide di provocare tutto e tutti, senza distinzioni, e lo fa cambiando le regole, puntando molto sull’effetto visivo della crudezza e della violenza, soprattutto psicologica, rappresentata e scatenata come reazione nello stesso osservatore. Ci si sente turbati quando si guarda alcune delle sue immagini, perché rappresentano la nostra società, ne mettono in luce gli aspetti più mainstream come quelli più taciuti, quelli che fanno più clamore e quei temi che spesso e volentieri si tende a tralasciare, quelli che dà fastidio anche solo citare, figuriamoci mettere nero su bianco (anzi colore digitale su pixel dello schermo). Tutto prima o poi passa sotto i cingoli della rivisitazione di Quiles, venendo macinato, in modo da tirarne fuori in maniera molto caricaturale ed estremizzato il suo kernel sanguinante, per mostrarlo in tutta la sua raccapricciante essenzialità a chi ha il coraggio di provare a vedere le cose addentrandosi nel profondo, sapendo di sporcarsi le mani, di imbrattarsi, di insozzarsi pur di vedere con occhi nuovi e sotto differenti prospettive un mondo crudele sull’orlo di un baratro oscuro, verso cui ci stiamo dirigendo sempre più a grandi passi.

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E così religione, gender, sfruttamento minorile, prostituzione, sessualità, pedofilia, follia, pubblicità, lo strapotere delle multinazionali e delle major, pornografia, censura, comportamenti umani di ogni tipo sono presi di mira e stigmatizzate  in questo volume che non risparmia niente e nessuno, mostrandoci un’involuzione piuttosto che un’evoluzione della nostra società. Lo stile estremamente realistico, provocatorio, acido, per alcuni elementi fa uso del cartoonesco per esaltare la componente grottesca e provocatoria, e rendere il tutto ancora più potente a livello visivo. Anche se per questo, la sessualità sdoganata e spesso oltraggiosa rappresentata, che fa da fil rouge per tutti i suoi lavori, sarebbe già sufficiente. 

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Vi consigliamo vivamente di prendere questo volume, perché vogliamo che veniate anche voi infastiditi da quest’arte, pur di maturare una propositiva opposizione a questo degrado identificato dall'autore.

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Luis Quiles e Paul Azaceta ospiti a Lucca Comics & Games

  • Pubblicato in News

Apprendiamo dalla pagina Facebook della casa editrice 001 Edizioni che l'artista spagnolo Luis Quiles, molto famoso sul web per la sua stigmatizzazione della società mediante illustrazioni al vetriolo, sarà presente a Lucca Comics & Games 2015, dove promuoverà la sua nuova raccolta di artwork Revolutionary Road. Di seguito il post ufficiale. Ricordiamo che l'autore ha già presenziato al Treviso Comic Book Festival quest'anno, sempre ospite di 001 Edizioni.

LUIS QUILES è il primo grande ospite che 001 porterà a Lucca Comics, Quiles e noi presenteremo il suo nuovo libro Revolutionary Road in una edizione personalizzata per il nostro paese.

Posted by 001 Edizioni on Lunedì 5 ottobre 2015

Sempre sul social, questa volta però dalla pagina ufficiale di Saldapress, apprendiamo la notizia che il disegnatore Paul Azaceta (Outcast) sarà ospite per tutti i giorni della manifestazione in quel di Lucca.

SALDAPRESS A LUCCA COMICS 2015 / 3Pronti?Non vedevamo l'ora di potervelo annunciare.A Lucca potrete incontrare Paul...

Posted by saldaPress on Lunedì 5 ottobre 2015
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