Nick Banana, 54 anni, due figlie ed un divorzio, è l'uomo dietro il successo elettorale del Movimento Cinque Stalle, l'uomo capace di trasformare un comico, Peppe Grullo, e un imprenditore fallito nei leader di un partito populista in grado di raccogliere grandi consensi e influenzare il dibattito politico, economico e culturale del paese. Nick, però, è anche l'artefice della caduta del movimento, non appena questo ha iniziato ad assumere i connotati di una dittatura. Adesso, solo e senza lavoro, il nostro spin doctor decide di vendicarsi della sua creatura aiutando il Partito Confuso a trasformare il venditore di pentole Matteo Benzi nel perfetto candidato premier.
Ma Nick Banana è anche il protagonista dei racconti satirici che il suo creatore, Nicolò "Nebo" Zuliani, posta sul suo blog. Affiancato ai testi da Michele Monteleone con le matite di Daniele "Kota" Di Nicuolo, le avventure di Nick diventano un graphic novel edito dalla Star Comics. Seguiamo, dunque, le avventure del giovane sindaco di Firenze attraverso il duro addestramento cui viene sottoposto dal guru della comunicazione. Per essere all'altezza di un vero animale da palcoscenico come Grullo, dovrà imparare a padroneggiare la merda, ovvero i nuovi media, ma soprattutto essere pronto ad affrontare un talk-show estremamente corporale e fisico.
Ecco, finalmente, la finestra a fumetti sull'attuale scenario politico italiano. In un'epoca di incertezza in cui il partito più forte è quello degli astenuti, Zuliani decide di fotografare lo stato attuale di quelli che rappresentano i principali poli di preferenze e simpatie dei cittadini. Il primo, che cavalca l'onda del populismo, sempre pronto a fare proprie le lamentele e le frustrazioni che partono dal basso e seguire il proprio leader reprimendo i propri pensieri, e l'altro in piena crisi di identità, a metà strada tra il retaggio della sinistra e la deriva di pensiero che i suoi attuali esponenti stanno attuando. Per riuscire in quest'operazione delicata e rischiosa l'autore utilizza un'arma a lui congeniale, la satira. In questo modo, esasperando quelli che sono i tratti caratterizzanti dell'uno e dell'altro competitor, ed estremizzando le loro idee o ricette per uscire dalla palude della crisi, Zuliani smaschera le contraddizioni che emergono dai due schieramenti, svelandone la vera natura. Veniamo messi di fronte a scene che a primo impatto ci spingono a sorridere per la loro crudele comicità ma che, ben presto, lasciano in bocca un retrogusto amaro per la verità che nascondono.
Ci accorgiamo, mentre la risata inizia ad interrompersi, che il vero bersaglio di questo graphic novel non sono i politici di turno, bensì noi. Si, proprio noi, quelli pronti a credere nelle scie chimiche e nell'urinoterapia, noi convinti che gli alieni si nascondono tra la gente, noi che riempiamo le nostre bacheche di video di gattini. La rete ha trasformato la gente, regalandole diversivi che hanno distolto l'attenzione degli elettori dagli orrori della quotidianità. E in questo abbassamento della soglia dell'attenzione la politica è riuscita a chiudersi nei suoi palazzi sfarzosi, nelle sue case vista Colosseo, perdere il contatto con la realtà. E allora di colpo, ci rendiamo conto che Grullo e Benzi non sono parodia della loro controparte reale, ma sono la proiezione di chi, decisa quale corrente seguire, ha estremizzato il concetto e, persa ogni misura, urla da un palco o per strada fuori un bar le sue convinzioni, il suo dolore.
La storia scorre veloce, mantenendo per tutto il volume alta la tensione e riempendola di continui colpi di scena. Gli autori ci fanno ridere, aprendo spesso a soluzioni di meta-fumetto che allentano la tensione, ma con il loro black-humor più di ogni altra cosa ci spingono a riflettere. La narrazione è in prima persona, e Nick, da novello Virgilio, ci mostra i nuovi dannati, i nuovi imbonitori, e per contrappasso ci ricorda che in fondo quelle macchiette comiche sono lì grazie ai nostri voti. È un personaggio scomodo questo signor Banana, estremamente antipatico, uno di quei tipi che si ama o si odia da subito. Ma nonostante questo, lui è qui, al nostro fianco a farci notare come siamo stati abili a renderci immemori, privi di valori storici cui fare riferimento. Ci hanno trasformato in pecore che a sera tornano nella loro stalla al fischio del pastore.
La copertina è opera di Lorenzo "LRNZ" Ceccotti, mentre l'intero albo è disegnato da Daniele "Kota" Di Nicuolo. La prova è davvero convincente e lo stile dell'artista ben si adegua al respiro generale dell'opera grazie ad un'essenzialità e una caratterizzazione dei personaggi che rendono piacevole la lettura. La tavola è lineare nella sua costruzione, con vignette squadrate e allineate. Il tratto è realistico ma sovente si abbandona a soluzione grottesche o cartoonesche, mantenendo sempre alto lo standard qualitativo di ogni pagina. L'aspetto predominante che cattura, però, è la dinamicità e la fisicità con la quale Di Nicuolo segue lo storytelling. La scena è dominata sempre dai protagonisti, dalle loro movenze, dalla loro gestualità, dall'espressività che dirompente segue l'incidere forte e caustico della narrazione.
E alla fine, quando la metamorfosi di Benzi è conclusa, Nick è pronto ancora una volta mettersi in gioco, ad affrontare una nuova sfida, a cogliere i desideri della gente e soddisfarli col nuovo candidato premier che giunge direttamente dagli '80. E noi ci fermiamo a riflettere su come sia stato possibile restare per anni fermi a condividere video di gattini.