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Il blu è un colore caldo - Artist Edition, recensione: una semplice storia d'amore

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A 8 anni dalla sua uscita, Panini Comics ripropone in Italia Il blu è un colore caldo, graphic novel d’esordio di Julie Maroh, diventato un caso letterario in tutto il mondo e che vanta una trasposizione cinematografica - intitolata La vita di Adele - diretta da Abdellatif Kechiche, vincitrice della Palma d’Oro a Cannes 2013.

La vicenda si apre con il personaggio di Emma che legge i diari di Clémentine, detta Clem, la sua compagna di vita scomparsa a causa di una brutta malattia. Clem è un’adolescente come tante, va al liceo e frequenta un ragazzo molto innamorato di lei. Un giorno, tuttavia, incrocia lo sguardo di una ragazza la cui chioma blu emerge fra la folla: si tratta, naturalmente, di Emma. In Clem scatta qualcosa e inizia a fantasticare sulla ragazza, ma il sol pensiero la tormenta. Col passare dei mesi le due iniziano lentamente a frequentarsi e fra loro nasce l’amore. Clem dovrà combattere, però, contro una società ancora chiusa verso l’amore omossessuale, a partire dai suoi genitori e dai suoi amici. Ma dovrà affrontare anche le proprie paure e una storia d’amore tutt’altro che semplice.

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La storia raccontata in Il blu è un colore caldo è molto semplice e presenta uno sviluppo molto lineare. Siamo davanti a un racconto di formazione, nonché a una storia d’amore come tante, ma due elementi la contraddistinguono. Il primo è la naturalezza con cui l’autrice racconta la sua storia, conferendo grande umanità ai suoi personaggi. La vicenda narrata è talmente universale e reale da permetterci un’immedesimazione completa con i suoi protagonisti.

Il secondo elemento è, ovviamente, la tematica LGBT. I conflitti della giovane Clem, i dubbi, le sue perplessità, le sue parole, l’accettazione di se stessi, il rapporto con gli amici e con i genitori, sono tematiche centrali. Il blu è un colore caldo mostra, dunque, quanto sia difficile ancora oggi poter amare una persona per quello che è senza pregiudizi, e quanta strada ci sia ancora da fare. Ma soprattutto, quanto sia difficile per una ragazza poter accettarsi e vivere liberamente il proprio amore.
E qui, la semplicità stessa della storia fa si che queste tematiche possano risaltare, senza distogliere l’attenzione del lettore, mostrate nella loro nudità. L’efficacia del messaggio di Julie Maroh ne esce, così, rafforzata. Paradossalmente, la linearità del racconto si trasforma da potenziale punto debole a punto di forza. Probabilmente, una storia più stratificata e scritta da un'autrice più esperta, e non al suo esordio letterario, avrebbe rischiato di non funzionare. Il graphic novel ha la genuinità, l'imperfezione e la forza tipiche di un'opera prima, ma sopratutto ha l'esigenza di raccontare una storia, di lanciare un messaggio. Tutti questi elementi danno calore a una narrazione a tratti elementare ma sentita.

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Il tratto sottile e nervoso, nonché ancora grezzo, dell’artista viene messo a disposizione di uno storytelling efficace. Maroh dà risalto naturalmente ai personaggi mettendoli al centro della scena, a volte tralasciando del tutto gli sfondi o comunque, quando presenti, mai realmente importanti. Il blu è un colore caldo è una storia intimista, non a caso ha come voce narrante il diario della sua protagonista, ed è dunque importante che la matita colga le loro emozioni, la loro gestualità, al di là di tutto il resto.
Il blu è naturalmente un colore fondamentale, ed è l’unico presente nelle tavole ambientate passato, in cui la capigliatura di Emma è il solo colore vivo fra le tonalità di grigio dominanti. Nel presente, invece, dove la donna sfoggia la sua chioma bionda, l’autrice opta per tavole a colori utilizzando un acquarello con tonalità sempre molto opache.

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La nuova edizione Panini Comics propone il graphic novel francese in un formato deluxe 22.5x32cm con un cartonato che presenta una grafica molto sobria ed elegante. Il volume è impreziosito da una post-fazione dell’autrice e da una gallery composta da materiale già visto misto ad altro inedito. Dalle parole di Julie Maroh è facile comprendere come una storia come questa sia ancora importante al giorno d’oggi, in un mondo che ha ancora tanta strada da fare per accettare quello che viene etichettato come “diversità” ma che in realtà è solo amore.

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Panini pubblica Corpi Sonori di Julie Maroh, autrice de Il blu è un colore caldo

  • Pubblicato in News

Riceviamo e pubblichiamo:

Dopo il successo de Il blu è un colore caldo, Julie Maroh torna con la graphic novel Corpi Sonori

Modena, agosto 2017 - Panini Comics pubblicherà Corpi Sonori, nuova graphic novel di Julie Maroh, autrice de Il Blu è un Colore Caldo, fumetto vincitore del Premio del Pubblico al Festival di Angoulême da cui è stato tratto il film Palma d’Oro a Cannes La vita di Adele.

Il libro sarà presentato in anteprima dall’autrice nell’ambito della prossima edizione del Festival GenderBender e a Lucca Comics & Games 2017.

Una storia sulle relazioni, sul sesso e, in ultima analisi, sull’amore che arriverà in libreriaa novembre .

Ambientata in una Montréal che diventa palcoscenico ideale per raccontare l’intero spettro dei rapporti di coppia, Corpi Sonori propone una visione lucida, ma al tempo stesso appassionata del più complesso tra i sentimenti umani.

<<Volevo rendere omaggio alla molteplicità di relazioni personali esistenti e ai tipi di corpi che vengono sottorappresentati o addirittura soffocati dalle norme e dagli stereotipi.” -  ha dichiarato l’autrice -  “Anche se ogni piccola storia del libro rappresenta personaggi diversi, tutti hanno in comune due cose: la società in cui viviamo e i suoi giudizi. E hanno ovviamente Montréal in comune, come se la città fosse il palcoscenico di un’opera teatrale. Mi piaceva l'idea di creare un legame tra i labirinti amorosi e la rete urbana.>>

L’edizione italiana della graphic novel, pubblicata nella collana Panini 9L, sarà co-tradotta dalla stessa Maroh:<<Tradurre è un atto appassionante e tradurre il proprio lavoro è una nuova maniera per esplorare la narrazione e le intenzioni che si celano tra il linguaggio verbale e il "non detto". Mi sento molto fortunata di aver avuto l'opportunità di mettere il mio lavoro così alla prova.>>

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