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Ribelli - La nascita degli Stati Uniti d'America

La storia della nascita degli Stati Uniti come li conosciamo ora è da sempre oggetto della fiction made in USA: se in campo cinematografico la rivisitazione della propria storia e delle proprie ragioni d’essere ha ispirato sia kolossal spettacolari come Il Patriota di Roland Emmerich che riflessioni d’autore come lo splendido Lincoln di Steven Spielberg, anche il fumetto non ha mancato di fornire un valido contributo. È il caso di Rebels, miniserie di recente pubblicazione scritta da Brian Wood per i disegni di Andrea Mutti, edita negli Usa dalla Dark Horse e proposta in Italia da Mondadori Comics all’interno della collana Historica col titolo Ribelli – La Nascita degli Stati Uniti d’America.

Come intuibile, seguiamo le vicende che hanno portato alla formazione degli Stati Uniti d’America e in particolare le vicissitudini di Seth Abbott, giovane colono del New Hampshire. Dopo un’infanzia segnata dal rapporto con un padre duro che condizionerà inevitabilmente le scelte della sua vita da adulto, Seth decide di combattere per la causa dell’indipendenza, avendo assistito con i suoi occhi alle violenze e agli abusi perpetrati dalle giubbe rosse al servizio della Corona Inglese. Il ragazzo si troverà davanti a scelte difficili, prima tra tutte quella di dover lasciare la giovane moglie Mercy per poter proseguire la lotta per l’indipendenza. La narrazione procede quindi su un doppio binario: da un lato seguiamo le vicende di guerra di Seth, che si guadagnerà la fiducia dei suoi superiori arrivando a svolgere un’importante missione per George Washington in persona. Dall’altro, assistiamo alle difficoltà della vita quotidiana di Mercy rimasta dapprima sola, e in seguito, con un bambino da allevare.

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Chi pensa di trovare in Ribelli la rappresentazione spettacolare della guerra di cui tanti film come il succitato Patriota sono impregnati resterà deluso: per nulla interessato ad imbastire un racconto epico o agiografico, Wood ci mostra le conseguenze della guerra su uomini e donne comuni, investiti da un dramma più grande di loro. È la storia vista attraverso gli occhi degli umili, uomini che devono abbandonare le famiglie senza sapere se faranno ritorno, contadini espropriati delle loro terre e costretti a subire violenze, donne sole che devono provvedere alla famiglia in assenza dei mariti, soldati che fanno la storia morendo sui campi di battaglia, senza che il loro nome venga ricordato. La sua è una prosa asciutta, non celebrativa; il suo è un linguaggio essenziale che esce dalla bocca di personaggi semplici ma così ben caratterizzati che restano nel cuore e nella memoria. È il caso del protagonista Seth, uomo di poche parole che conosce la durezza del lavoro, capace di votarsi a una causa nobile alla quale sacrificare anche più di quello che gli verrebbe richiesto, e di sua moglie Mercy, che a seguito delle circostanze dovrà imparare a contare solo sulle sue forze in un processo di emancipazione forse non desiderato all’inizio ma conseguito poi con orgoglio.

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Compendio perfetto ai testi di Wood sono i disegni di Andrea Mutti, ormai lanciatissimo negli USA dopo le esperienze in Italia e in Francia, che conferiscono al racconto una dimensione prettamente cinematografica grazie a tavole costruite orizzontalmente, a mò di schermo, candidando Ribelli ad un’eventuale trasposizione cinematografica o televisiva. Il suo tratto sporco è l’ideale per tratteggiare la polvere da sparo e i campi di battaglia, fucili ed uniformi, la neve calpestata dalle orme delle milizie, ma anche la quiete, purtroppo fuggevole, dell’intimità domestica. Importante menzione per i colori di Jordie Bellaire, reduce da una prova sfavillante sul Moon Knight della Marvel, a suo agio sia nel fumetto mainstream che in quello indie. Da elogiare la versatilità e la bravura della colorista americana, la migliore in questo momento, che dona luminosità e calore al bel tratto di Mutti, fondendosi in unico, gradevolissimo risultato.

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Il bel volume cartonato della Mondadori è arricchito da una puntuale introduzione di Sergio Brancato, utile sia come ripasso di fatti storici che potrebbero essere stati dimenticati dal lettore, sia come spunto di riflessione su alcuni aspetti della politica americana attuale. Trovano spazio inoltre alcuni bozzetti, gli studi dei personaggi di Mutti e le evocative copertine di Tula Lotay per i sei numeri della versione originale. Lettura consigliatissima non solo agli amanti della storia ma anche a quelli del buon fumetto, in attesa del già annunciato secondo volume.

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Moon Knight sbarca nell'All New, All Different Marvel

  • Pubblicato in News

La Marvel Comics ha annunciato la realizzazione di una nuova serie di Moon Knight che esordirà nel All New, All Different Marvel Universe nella primavera del 2016 ad opera di Jeff Lemire, Greg Smallwood e Jordie Bellaire. ComicBook.com riporta in esclusiva un'intervista a Lemire in cui si fa luce su questo nuovo progetto, a partire dal manicomio in cui troveremo Marc Spectre all'inizio della serie.

"Marc è in un luogo in cui non credo di averlo mai visto prima. Gli vengono dette alcune cose, ma sta cominciando a credere a ben altro. Questo è tutto quello che voglio dire per ora. Vorrei poter dire di più. Mi sono immerso in ogni epoca di Moon Knight e ho un profondo apprezzamento e amore per il personaggio. Questa nuova serie esplorerà l'identità, la salute mentale e il misticismo, ma nel suo cuore è una storia di amicizia. Sono incredibilmente eccitato per le mie idee per questa serie di Moon Knight. Credo che, con il lavoro che Greg Smallwood e Jordie Bellaire stanno facendo sulla serie, abbiamo tra le mani qualcosa di veramente diverso e davvero speciale".

"Ho avuto a che fare con la malattia mentale nella mia vita, non certo in modo così estremo come Marc Spector, tuttavia, è qualcosa che conosco intimamente. Così iniziando la storia in un istituto di cura mentale, posso giocare con diverse percezioni di ciò che significa essere malati di mente, sia attraverso Marc che attraverso il cast di supporto che incontreremo lì con lui. L'ospedale in cui si trova Marc è ispirato ad un'epoca passata. I metodi che i medici usano per trattare la malattia mentale nel fumetto sono barbarici e antiquati, ma riflettono la realtà di come noi, come società, vedevamo i malati di mente fino a non molto tempo fa, e, in alcuni casi, tuttora".

"[Il manicomio] è un punto di partenza, ma rimarrà un fattore importante in tutta la storia. Anche in questo caso è difficile rispondere senza spoilerare troppo. Dopo aver letto numero 1 (che tra l'altro, avrà più pagine del solito) i lettori capiranno meglio dove si trovano Marc e Moon Knight e quale sarà la loro missione. Se pensate che l'ospedale sia il peggio, aspettate di vedere cosa lo aspetta fuori!".

"Sarà una storia di più lungo respiro. Moon Knight è rimato episodico per 18 numeri sotto Warren Ellis, Cullen Bunn e Brian Wood. Volevo cambiare un po', così ho intenzione di ritornare a una storia più lunga. Ma questa storia sarà divisa in piccoli archi narrativi di 3-5 numeri e ognuno avrà la propria personalità ma mettendoli insieme sembrerà comunque di raccontare una storia completa".

Potete dare uno sguardo alle splendide tavole di Greg Smallwood nelle immagini qui di seguito.

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