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J.M. DeMatteis scriverà una storia sull'origine di Kraven il Cacciatore

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In occasione dell'uscita del film Sony dedicato a Kraven il Cacciatore, previsto per gennaio 2023, J.M. DeMatteis, autore della celebre storia Spider-Man: L'ultima Caccia di Kraven, tornerà sul personaggio per una storia in 5 albi dal titolo Spider-Man: The Lost Hunt.

Disegnata da Eder Messias, la trama si concentrerà sull'origine di Kraven ed ambientata nell'era successiva alla storia Spider-Man: The Final Adventure in un periodo in cui Peter Parker e sua moglie Mary Jane Watson si trasferirono a Portland mentre MJ era incinta e Peter era temporaneamente senza poteri e perseguiva una carriera scientifica. Secondo quanto riportato dalla sinossi, Spider-Man: The Lost Hunt rivelerà "segreti e risposte ai misteri che i fan di Spidey stavano aspettando" ed "esplorerà le profondità di ciò che ha reso Kraven il Cacciatore il potente cattivo che era!".

Spider-Man: The Lost Hunt continua l'attuale tendenza della Marvel che vede sceneggiatori storici tornare a scrivere miniserie ambientate in periodi contemporanei alle loro serie originali. Lo stesso DeMatteis ha precedentemente scritto la mini Ben Reilly: Spider-Man ambientata ai tempi della saga del clone.

Spider-Man: The Lost Hunt #1 sarà in vendita a novembre con una cover di Ryan Brown.

spider man the lost hunt

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Spider-Man: in arrivo una serie su Ben Reilly scritta da J.M. DeMatteis

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Come noto, il nuovo rilancio di Amazing Spider-Man avrà per protagonista Ben Reilly e, lo stesso personaggio, sarà al centro di una serie ambientata nel passato scritta da J.M. DeMatteis che partirà a gennaio.

Ben Reilly: Spider-Man sarà ambientata durante l'era della "Saga del clone e sarà disegnata da David Baldeón.
"Quello che ho sempre trovato affascinante di Ben Reilly è che è Peter Parker, eppure non lo è. La vita ha portato Ben su una strada strana e contorta e lo ha alterato, a volte in meglio, a volte in peggio. Ma, come Peter, è un uomo che si sforza costantemente di fare la cosa giusta, anche se non sempre ci riesce", afferma DeMatteis nell'annuncio della Marvel.

"Ben è meravigliosamente, dolorosamente umano, immensamente riconoscibile e la nostra nuova serie Ben Reilly: Spider-Man mi permette di immergermi ancora più a fondo nella sua psiche, di esplorarlo in modi nuovi e, spero, interessanti", continua. "È stata una vera gioia tornare nello Spiderverse e riunirsi con il mio vecchio amico, Ben."

Ben Reilly, in queste storie, dovrà affrontare alcuni nemici classici in una storia che lo riporterà direttamente al Ravencroft Institute, una sorta di equivalente Marvel dell'Arkham Asylum di Batman.

ben reilly spiderman

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Panini ristampa lo Spider-Man di J.M. DeMatteis in formato Marvel Integrale

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Dopo la fine del ciclo di Spider-Man di Todd McFarlane, Panini Comics ha annunciato su Anteprima che ristamperà tutte le storie dell'Uomo Ragno scritte da J.M. DeMatteis sempre nella collana Marvel Integrale con il suo tipico formato bonelleide. 

Il primo numero di questo ciclo uscirà a gennaio e si partirà subito con una delle storie più famose dell'autore: L'ultima caccia di Kraven.

Gli albi saranno, come di consueto, composti da 100 pagine al prezzo di 4,90€. La prima uscità sarà disponibile anche in versione variant con tre spille al prezzo di 7€.

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Venom Collection: Maximum Carnage 1 e 2, recensione: simbionti e botte dagli anni '90

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Se ogni eroe, o antieroe, ha un arcinemico, quello di Venom non è Spider-Man, come si sarebbe portati a pensare vista l'origine del personaggio, ma sicuramente Carnage, personaggio presentato al grande pubblico nella scena post titoli di coda del film con Tom Hardy, e nato, nel fumetto, dalla fusione tra il serial killer Cletus Kasady e un simbionte discendente dell'alter ego di Eddie Brock, avvenuta per caso durante un’evasione di prigione.
È proprio la sfida definitiva tra Venom e il suo arcinemico il tema centrale di Maximum Carnage, crossover di 14 episodi tra le 4 testate di Spider-Man, (The Amazing Spider-Man, Spider-Man, The Spectacular Spider-Man e Web of Spider-Man, ed una, Spider-Man Unlimited, creata addirittura per celebrare il lancio della saga), proposto nei volumi 3 e 4 della Venom Collection, edita da Panini Comics per presentare le storie del V-Man che hanno ispirato il primo film e forse faranno lo stesso col sequel, la cui lavorazione è già stata confermata dalla Sony. 

Concepito nel 1993 per sfruttare, in termini di vendite, il momento di grande popolarità che i due villain stavano vivendo (Venom, in particolare, era già protagonista di una collana di miniserie tutta sua), l'evento fu anche un primo - a dire il vero non riuscitissimo - tentativo di inserire nelle storie di Spider-Man, una generale atmosfera di negatività in linea con la moda dei primi anni '90, che aveva portato in auge eroi oscuri e tormentati.
Maximum Carnage inizia con i suoi tre protagonisti divisi dopo il loro ultimo scontro: Spider-Man sta affrontando la morte di Harry Osborn, suo migliore amico, alcune incomprensioni coniugali e il difficile rapporto con i suoi ritrovati genitori; Venom è alle prese con la sua nuova vita come protettore letale di San Francisco; Carnage è rinchiuso nell'istituto psichiatrico del Ravencroft, dopo essere stato sconfitto proprio grazie ad un'insolita alleanza tra il V-Man e l’Arrampicamuri, nata dopo che i due avevano stabilito una tregua proprio per fermare il loro psicopatico nemico comune, per la nascita del quale si sentivano entrambi responsabili.

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All’inizio della maxi saga, Carnage fugge senza grossa fatica dal Ravencroft e, nel farlo, incontra Shriek, una criminale - qui alla sua prima apparizione - dotata di poteri sonici e della capacità di far affiorare i peggiori istinti delle persone: con lei nasce un rapporto malato, una follia di coppia che ha l'unico scopo di portare il caos in città attraverso l'omicidio di massa. Nel corso delle loro scorribande riescono ad affascinare altri criminali psicopatici: Doppelganger (un doppio mostruoso di Spider-Man con sei braccia), Demogoblin (una creatura infernale con le fattezze del cattivo Hobgoblin) e Carrion (uno studente universitario trasformato da un virus in uno zombie capace di uccidere con un solo tocco). Carnage e Shriek, nel loro delirio, credono di aver formato una famiglia, e New York si ritrova ad affrontare uno dei gruppi criminali più sanguinari della sua storia, che scatena, tra l’altro, un’ondata di tumulti e di isteria tra la gente comune.
L’uomo Ragno, non tenendo fede alla promessa fatta alla moglie di prendersi una vacanza dalla vita da supereroe, decide di fermare questa minaccia ma, non potendo riuscirci da solo, è costretto ad allearsi con vigilantes di strada, come Venom (coprotagonista della vicenda, tornato a New York solo per chiudere i conti con il suo discendente), la Gatta nera, Cloak, Dagger, Morbius, Nightwatch e Deathlock. Solo nella fase finale, quando tutto sembra perduto, ad aiutare il gruppo giungono "veri eroi", come Capitan America, Iron Fist e Firestar.

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La battaglia tra i due super-gruppi si sviluppa in tutte le 14 storie fino alla resa dei conti finale tra i tre personaggi principali e consente di mettere a confronto le idee opposte di eroismo di Venom e Spider-Man, costringendo quest'ultimo a dubitare dell'efficacia dei suoi metodi e ad attraversare una forte crisi di coscienza, prima di venire a capo della grave vicenda.
L'obiettivo che gli autori si erano prefissati concependo la saga (come viene mostrato in una intervista al più importante scrittore dell'Uomo Ragno degli anni '90, J.M. DeMatteis, proposta nel primo dei due volumi di Panini Comics) cioè di raccontare le avversità che il bene deve superare per sconfiggere definitivamente il male (simboleggiati in questo caso da due gruppi di superumani, uno di eroi ed uno di criminali), analizzando i tormenti, le motivazioni profonde e i metodi delle due fazioni, viene centrato solo in parte.

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Per riuscire a coprire i 14 capitoli della storia, infatti, gli sceneggiatori (J.M. Dematteis, David Micheline, Terry Kavanagh, Tom De Falco e il supervisore Danny Fingeroth) si concentrano più sull'azione che sull'approfondimento psicologico dei personaggi, lo spazio prevalente è riservato ai combattimenti e alla violenza e il risultato assomiglia più ad un videogioco (un anno dopo l'uscita della serie, non a caso, verrà prodotto proprio un omonimo picchiaduro a scorrimento per Nintendo e Mega Drive) che ad un'opera drammatica. La lunghezza della storia costringe inoltre a trovare espedienti forse un po’ grossolani per tenere alta la tensione: vengono presentati personaggi (Nightwatch e Morbius ad esempio) in maniera estemporanea solo per rimpolpare le scene di azione, Venom, il coprotagonista, quasi verso la fine sparisce in modo rocambolesco, solo per tornare negli ultimi due episodi per la resa dei conti finale col suo arcinemico, mentre il dilemma morale dell'Uomo Ragno (quale limite è disposto a varcare un eroe per fermare un criminale?), vero collante dell'intera saga, viene risolto in maniera troppo semplicistica, senza creare quel pathos che la tematica meriterebbe.

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La parte visiva è curata dal team titolare di disegnatori delle testate ragnesche dell'epoca: Alex Saviuk, Ron Lim, Tom Lyle, Sal Buscema e Mark Bagley. Valutando l'opera nel suo complesso, appare evidente il tentativo degli artisti di mantenere una certa omogeneità per non disorientare troppo il lettore nel passaggio da una testata all'altra. Il risultato è che l'intera storia si può leggere tutta d'un fiato senza notare particolari cadute di stile, ma neanche particolari picchi espressivi degni di menzione. Solo Sal Buscema, negli ultimi racconti, giocandosi particolarmente bene la scansione delle vignette e l'utilizzo delle splash-page, si distingue, riuscendo a rendere al meglio i momenti più emozionanti della storia (la disperazione dell'Uomo Ragno, l'arrivo salvifico di Capitan America, la lotta all'ultimo sangue tra Shriek e Dagger), mentre si avverte la maturazione del tratto di Mark Bagley rispetto alle sue prime prove su The Amazing Spider-Man, serie nella quale, tra l'altro, fu proprio lui a creare il design di Carnage.

Maximum Carnage, con tutto il suo carico di eccessività, di lunghezza e violenza, rimane quindi un prodotto di puro intrattenimento, non adatto a chi ama l'introspezione. Forse proprio per questa sua caratteristica è riuscito, ad ogni modo, ad imprimersi nei ricordi dei fan come uno dei più riusciti esempi di sfida all'ultimo sangue tra l'eroe e il suo arcinemico. C'è da giurare che sia proprio questa la saga che tutti vorranno vedere, adattata per il grande schermo, nel sequel del primo film con Tom Hardy e che, se la Sony deciderà di ispirarsi al fumetto, il successo di pubblico sarà assicurato.

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