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La Marvel lancia la serie di Mosaic, teaser con Capitan America

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Vi ricordate il teaser lanciato dalla Marvel "Chi è Mosaic?". Ebbene, quello che sarà un nuovo inumano, e che farà il suo esordio in Uncanny Inhumans #11, avrà addirittura una serie regolare tutta sua.

Mosaic #1 uscirà ad ottobre, scritto da Geoffrey Thorne e disegnato da Khary Randolph, e avrà per protagonista Morris Sackett, un giocatore professionista di basket che le nebbie terrigene hanno trasformato in un'entità incorporea capace di prendere possesso del corpo degli altri.

Come rivela Thorne a Vulture, i poteri di Mosaic gli permettono di accedere ai ricordi, alle abilità e alla personalità dei corpi che abita. Nuovi poteri verranno svelati man mano nella serie. Inoltre, lo sceneggiatore ci tiene a sottolineare che il protagonista non è un eroe e non si considera tale, ma non è cattivo, e lo paragona ai primi giorni di Peter Parker come Spider-Man quando lottava come wrestler.

Un numero 0 di Mosaic, con le origini del personaggio, verrà distribuito gratuitamente il 6 agosto nei negozi Barnes & Noble in America.

Come se non bastasse, la Marvel ha diffuso anche un teaser (con il nuovo logo "Marvel Now!") con Capitan America e la scritta "Divided". Che c'entri con la recente svolta nella serie del Capitano che ha tanto fatto infuriare i fan? Considerando anche l'immagine, che potete vedere nella gallery in basso, in cui nel volto di Mosaic appaiono vari eroi, è un'ipotesi probabile e che potrebbe riguardare anche altri personaggi. Staremo a vedere.

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Arrivano i nuovissimi Inumani

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Le nebbie terrigene che si sono sparse per il mondo hanno lasciato sulla loro scia molte vite stravolte dalla “Inumanizzazione”.

Il prossimo 2 dicembre scatta negli USA una nuova fase per gli Inumani.
Charles Soule, James Asmus alla storia con Stefano Caselli alle matite ci mostreranno Crystal e la sua squadra incaricati di aiutare quanti più di questi nuovi Inumani possibile, missione che di certo non si annuncia facile.

Non solo queste persone hanno reazioni differenti a seguito della trasformazione (dalla paura alla rabbia o alla meraviglia), alcune non sono neanche contente di aver ricevuto i poteri. A ciò aggiungente il misterioso diciannovenne Skyspears che recentemente si è schiantato sulla Terra e l’universo degli Inumani diventa ancora più complicato.

Di seguito una breve gallery di All-New Inhumans #1 diffusa in anteprima da CBR.

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SDCC'15: il destino di Inumani e X-Men

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Come già anticipato in una precedente news, nel nuovo universo "All-New, All-Different" della Marvel il destino degli Uomini-X e quello degli Inumani sarà legato tra loro, e a rimarcare di più questo concetto ci ha pensato la stessa Casa delle Idee con un panel a loro dedicato, moderato da Jake Friedfeld e con la presenza dall'Editor-in-Chief della Marvel Axel Alonso, dello scrittore di Uncanny Inhumans, Charles Soule, Jeff Lemire, a lavoro su Extraordinary X-Men, Cullen Bunn, Uncanny X-Men, e il disegnatore di Extraordinary X-Men, Humberto Ramos.

Lemire e Ramos ci parlano della loro serie "straordinaria". "Non potrei essere più eccitato di ora pensando a quello che sto realizzando per questa serie ed il lavoro svolto insieme a Humberto", ha dichiarato Lemire. "Il mondo è cambiato ed è diventato un posto molto più pericoloso per la razza mutante. Tempesta ha raccolto il peso dell'eredità del sogno di Xavier e nel fare ciò ha messo insieme la miglior formazione possibile. C'è un non so che di sorprendente in queste prime 5 uscite". L'esordio della serie è previsto per il 14 ottobre.

Ancora Lemire, questa volta però ci parla della sua altra serie, Old Man Logan, nella quale sarà affiancato da Andrea Sorrentino, insieme già sulle pagine di Green Arrow. "Credo sia uno dei personaggi più cool che la Marvel abbia mai creato. Racconteremo il mondo attraverso gli occhi di questo uomo che è fuori dal tempo e dal luogo. Dovrà ritagliarsi il suo posto in questo nuovo mondo".

Altra serie incentrata su Wolverine sarà All-New Wolverine e vedrà X-23 interpretare il ruolo della protagonista. "Questa è una seire divertente" ha dichiarato Alonso. "Che cosa non è divertente nel vedere una Wolverine donna con diversi bagagli ed un chip installato nella spalla? Amo il fatto che questa serie possa coesistere e completare con ciò che Jeff sta facendo su Old Man Logan. Non posso che guardare avanti ad un inevitabile crossover", ha aggiunto Alonso ridendo. La serie esordirà il prossimo 7 ottobre, e sarà scritta da Tom Taylor.

"Sono stato nella testa di Magneto per più di venti uscite", queste le parole di Cullen Bunn, scrittore di Uncanny X-Men, "non potevo non restarne influenzato. Volevo mettere insieme un team che porti avanti il sogno di Xavier, ma che non ha alcun interesse nel farlo".

Il team mette insieme diversi cattivi dell'universo X, oltre a Magneto infatti troviamo Psylocke, Fantomex, Mistica e Sabretooth "che è una sorta di bravo ragazzo del gruppo", ha dichiarato Bunn ridendo.

Un Deadpool mai visto prima è ciò che ci aspetta il prossimo 7 ottobre sulle pagine di Deadpool #1, parola di Alonso, visto che "diventerà l'eroe più popolare nel nuovo universo Marvel".

Giungiamo ad Uncanny Inhumans. Soule collaborerà con Steve McNiven dopo la parentesi sulla mini Death of Wolverine. "Gli Inumani hanno due facce. La prima rappresentata da personaggi quali Medusa e la famiglia reale. Hanno quest'aspetto, super poteri, re e regine. Recentemente c'è stata questa esplosione di Inumani su tutto il pianeta che avrebbe potuto trasformare chiunque... integrare questi due gruppi è lo scopo della storia. È la storia più epica che potessimo realizzare. Prima di Secret Wars c'è stato un numero #0 in cui Freccia Nera consegna suo figlio Ahura a Kang il Conquistatore. E gli dice 'porta mio figlio nel passato e salvalo'. Non lo dice a Medusa, lo fa e basta. Sulla pagine di Uncanny #1, le conseguenze di quest'accordo dovranno essere affrontate, dovranno trovare il modo per riprendersi dalle mani di Kang loro figlio".

Non viene fatto alcun cenno a cosa sia successo tra X-Men e Inumani al termine di Secret Wars, Alonso ricorda solo che ad ottobre tutto ripartirà otto mesi in avanti rispetto al termine della saga di Hickman, e si lascia solo andare che "sarà più difficile per mutanti ed inumani coesistere".

(Via CBR)

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Spesso si sente dire che l’etichetta Marvel Knights, creata dalla Casa delle Idee per permettere la realizzazione di storie più mature, autoriali e per un pubblico adulto, non è all’altezza dei prodotti sfornati dalla sua storica nemesi, la Vertigo della Distinta Concorrenza. Ed effettivamente se si fa un bilancio delle serie realizzate dall’una piuttosto che dall’altra si nota una certa discrepanza di qualità. Eppure ci sono delle belle sorprese e degli ottimi lavori anche in Marvel Knights e in particolare vi parliamo della serie Inhumans scritta nel 1998 da Paul Jenkins, allora astro nascente del fumetto americano, e disegnata meravigliosamente da Jae Lee. Una serie in 12 numeri, ora raccolti in un volumone dalla Panini Comics, che venne accolta con grande plauso di critica e pubblico e vinse ben due Eisner Awards, uno per autore, meritatissimi.
Gli Inumani, seppur apparsi per la prima volta su The Fantastic Four #45 nel 1965, non hanno mai goduto di storie in solitaria di particolare spessore e bellezza, se si escludono appunto questa serie del ’98-’99 e il graphic novel omonimo scritto da Carlos Pacheco su disegni di José Ladrönn; al momento però stanno rivivendo una sorta di rinascita editoriale, lanciatissimi nel Marvel Universe grazie allo scrittore Charles Soule.

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In questa opera in 12 numeri invece abbiamo uno sguardo a tutto tondo sul mondo di questa famiglia di esseri geneticamente superiori agli umani, sulla loro società genocratica, sulla loro vita, sulla loro mentalità e la loro diversità biologica, vero e proprio aspetto dominante della specie.
Una storia incredibilmente profonda, psicologica, a tratti estremamente angosciante e opprimente, riflessiva al punto da diventare interattiva, chiamando in causa direttamente il lettore, ponendogli quesiti, facendolo ragionare sul peso e sull’importanza delle scelte che vengono compiute dai personaggi, coinvolgendolo personalmente e mettendolo in gioco.

Il sipario si apre su Attilan, la leggendaria città degli Inumani, che ha subito numerose delocalizzazioni spaziali, dalla Zona Negativa ad Atlantide, dove si trova all’inizio di questa run. Una città circondata da una barriera potentissima che evita la contaminazione del microclima interno con l’atmosfera inquinata della Terra, e la protegge da attacchi esterni; tuttavia la quiete inumana viene minacciata da un esercito mercenario e da intrighi politici che mirano al vibranio nel sottosuolo della recentemente riemersa Atlantide.
Freccia Nera, il re degli Inumani, dovrà quindi affrontare queste minacce esterne e al contempo fronteggiare quelle interne che vedono suo fratello Maximus alle prese con una rivolta a capo degli Alfa Primitivi, specie creata in laboratorio dal genetista inumano Avadar, con lo scopo di realizzare una razza che liberasse gli Inumani da qualsiasi lavoro fisico. In questo precario equilibrio la goccia che farà traboccare il vaso sarà la trasformazione a seguito di Terrigenesi, processo che risveglia l’abilità genetica dell’Inumano in un essere biologicamente unico e superiore, in un Alfa Primitivo, gettando ombre sulla presunta perfezione genica della specie e mettendo in discussione l’effettiva direzione della loro mutazione, oltre che instillare i germi della non liceità e correttezza etica dello sfruttamento degli Alfa.

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E Jenkins descrive magnificamente questa condizione di metastabilità, di precarietà assoluta, di crisi di certezze e di completa incertezza esistenziale e sociale. Il ritmo narrativo è sapientemente ammaestrato, con lenti, esaustivi e opprimenti periodi di gestazione e sviluppo degli intrecci iniziali che sublimano in rapidi e scattanti momenti risolutivi che rimuovono in modo deciso la non azione generando un climax vibrante e mai scontato.
Ma la vera peculiarità di quest’opera è il grande lavoro di approfondimento e indagine psicologica dei personaggi che lo scrittore porta avanti sin dalla prima pagina. Non ci troviamo davanti, come sempre più spesso accade, a vuoti involucri, marionette bidimensionali che lottano unicamente per la spettacolarità dell’azione; soprattutto gli Inumani vengono analizzati molto attentamente, facendoli interagire, dialogare, mossi dal loro intelletto e dai loro sentimenti, cercando di donargli vita propria, in un lavoro introspettivo mirabile.
Non si sentono forzature narrative in questa storia: Jenkins caratterizza i personaggi comprendendo appieno la loro natura e facendoli agire senza stonature o coercizioni, in completa armonia con il loro essere.

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Molto spesso infatti ci vengono riportati per filo e per segno direttamente i pensieri dei singoli, permettendoci di capire i ragionamenti degli stessi; altre volte invece si sfrutta una voce fuori campo che chiama lo stesso lettore a mettersi in gioco e a rispondere agli interrogativi che gli pone, creando una complicità con il fruitore che porta l’interattività della lettura ad un livello superiore.
E il personaggio chiave dell’intera run, quella su cui più ci si focalizza, è re Freccia Nera. La figura muta di Blackagar Boltagon è la più comunicativa dell’intera opera, grazie soprattutto all’ottimo lavoro di Jae Lee. L’impossibilità di emettere suoni porta lo scrittore ad animarlo e definirlo tramite i suoi pensieri, lasciando all’abilità del disegnatore la comunicatività di un personaggio tormentato da dubbi, paure, responsabilità e doveri asfissianti di chi deve proteggere, accudire e governare un’intera civiltà.

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Questo ciclo di storie è una sorta di racconto di formazione dai toni shakespeariani per tutti i personaggi che lo popolano, per un’intera società; tutti dovranno “evolvere” per far fronte ai pericoli che si porranno sul loro cammino.
Ed è nella parte grafica che si accentua tutto quanto fatto da Jenkins a livello di trama. Il titanismo, l’incertezza, la paura, l’ansia e il dolore vengono perfettamente messi su tavola dall’eccezionale abilità artistica di Lee che con il suo tratto marcato e scuro, dominato da un nero denso e morbosamente attraente, incupisce ancora di più l’atmosfera, rendendola ancora più claustrofobica e soffocante. Con uno stile spesso inquietante e realistico fino all’estremo, la tavola non è accessorio ma forza motrice essenziale dell’intera opera, fusa indissolubilmente alla narrazione.

Edizione Panini cartonata di grande formato che rende al meglio le pagine illustrate dell’artista e dona il pregio meritato alla storia, con una piacevole gallery finale di artwork e studi preparatori delle tavole. Immancabile nelle librerie di chi vuole storie Marvel autoriali o semplicemente di grande bellezza.

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