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The Defenders #1: l'anteprima della serie a fumetti di Bendis e Marquez

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Come vi avevamo riportato tempo fa, in concomitanza con l'arrivo della serie Netflix in arrivo ad agosto, la Marvel ha dedicato una nuova testata al gruppo che vede Brian Michael Bendis ai testi e David Marquez alle matite e che esordirà il prossimo 14 giugno. Daredevil, Luke Cage, Jessica Jones, e Iron Fist, uniranno le loro forze per sconfiggere un pericoloso nemico.

Di seguito potete vedere un'anteprima di The Denders #1. Le cover sono ad opera di Alex Maleev, David Mack, David Marquez, Gabriele Dell'otto, Jack Kirby, John Tyler Christopher, Neal Adams, Ron Lim e Skottie Young.

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Civil War II #1

Tra il maggio 2006 e il febbraio 2007, i sette numeri che composero la miniserie Civil War, scritta da Mark Millar e disegnata da Steve McNiven, segnarono una svolta importante per il fumetto Marvel capace di condizionare il futuro, sia editoriale che cinematografico, della Casa delle Idee. Gli eroi più importanti si scontrarono gli uni con gli altri, difendendo un’ideale: la registrazione dei supereroi da parte del governo statunitense creò una frattura, risanata solo in parte, che tutt’ora ha echi in tutto l’universo Marvel. Il fumetto ancora una volta aveva avuto la capacità di intercettare determinate questioni socio-culturali importanti, declinandolo nel genere supereroistico: il dibattito sulla privacy e sulla sicurezza nazionale che, in quegli anni, era estremamente discusso nell’ambito sociale e mediatico statunitense. Intervenendo anche nell’ecosistema narrativo generale, attribuendo a Captain America il ruolo di difensore della “libertà” contro il paese di cui indossa la bandiera.

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Civil War II non poteva essere differente. Brian Michael Bendis, accompagnato dalle matite di David Marquez, inaugura questo nuovo maxi-evento che coinvolge, come nel “canone” Marvel, la quasi totalità delle testate, inserendo al suo interno il “supergruppo” che sta riscuotendo un crescente successo, anche televisivo (forse per lasciare in sordina i mutanti X-Men per questioni di sfruttamento cinematografico): gli Inumani.
I diversi fili della trama che si comporrà oltre della serie principale di Civil War II anche di numerosi tie-in, partono da un elemento comune e determinante l’intero sviluppo: il neo-inumano Ulysses, capace di prevedere il possibile futuro. Grazie aduna sua visione, Avengers e Inumani riescono a salvare il mondo dalla presenza di un Celestiale. Il prologo all’evento non sembra, dunque suggerire scontri, anzi, denota coesione totale tra i supereroi Marvel. L’ottima capacità narrativa, cinematografica, di Bendis si palesa nella lenta costruzione del conflitto, prima caratteriale, poi ideologico ed infine, fisico, partendo da una semplice domanda: è giusto intervenire preventivamente? Domanda, questa, ancora una volta, estremamente attuale che chiama in causa scelte etiche e morali e abbraccia questioni politiche come la presenza statunitense nel conflitto islamico, o, senza oltrepassare l’oceano, il dibattito sulla giustizia “precauzionale”: è giusto punire prima che il crimine venga commesso? È una limitazione alla libertà personale o salvaguardia della libertà globale? E se si incorresse in errore? Domande simili che si era posto Phillip K. Dick già nel 1956 con il suo Rapporto di minoranza, poi film di Stephen Spielberg del 2002. Bendis cattura ciò che per Dick era fantascienza e per noi attualità, per generare il conflitto alla base della seconda guerra civile tra supereroi, ponendo i protagonisti in una spirale di nervosismo che trova valvola di sfogo a seguito di un evento che avrà effetti sui successivi anni editoriali e narrativi della Marvel.

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Lo stato di tensione crescente e febbrile che si respira nella lettura serrata è sostenuta dalla grande narrazione di Marquez che, come se il lettore stesse guardando un film, alterna splash-page complesse e dinamiche a momenti più statici e intimisti: il dramma, prima che universale, è personale, identitario, il conflitto è del singolo, proprie sono le scelte da intraprendere. Il lavoro migliore, ma anche più difficile del disegnatore è proprio nel nucleo centrale narrativo, l’introduzione dell’Inumano agli eroi Marvel: una lunga sequenza in cui i supereroi iniziano il loro scontro sul piano etico e morale, in cui sono gli sguardi, le espressioni a far da padrone nel complicato compito di creare empatia con il lettore. I supereroi diventano più umani, interrogandosi su questioni che abbracciano tutti gli individui, e i sentimenti, le movenze del corpo, la micro-gestualità dei volti sono resi da Marquez con vivida espressività. Questa “umanizzazione” del supereroe è chiaramente determinata dalla sicura scrittura a cui Bendis ci ha abituato: serrata, cinematografica, alterna disquisizioni ideologiche con battute capaci di rallentare e dilatare la tensione senza scioglierla, fino alla fine dell’albo. Il climax finale sciocca il lettore che non può che attendere ansioso il prosieguo dello svolgimento e capire quale dei suoi eroi preferiti sceglierà uno dei due schieramenti: quello del Tony Stark più fatalista o quello di Carol Denvers ossessionata dal voler salvare il mondo a tutti i costi.

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Il maxievento della Nuovissima Marvel inizia il proprio cammino con una grande efficacia narrativa, sia per la solida sceneggiatura che per gli straordinari disegni, ed è capace di immergere il lettore e coinvolgerlo più sul piano morale piuttosto che meramente su quello da Marvel-fan: a fine lettura non potrà che chiedersi: il “processo alle intenzioni” è giusto?

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Marvel: Brian Bendis e David Marquez realizzeranno la serie The Defenders

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Dopo l'addio di Brian Michael Bendis alla serie dei Guardiani della Galassia, l'instancabile sceneggiatore subito annuncia il suo nuovo progetto. Bendis, insieme a David Marquez, infatti, realizzeranno la serie The Defenders, come riportato da The Hollywood Reporter.

La testata verrà lanciata nel mese di giugno e verrà anticipata durante il prossimo Free Comic Book Day. I protagonisti sono naturalmente gli stessi personaggi che comporranno il gruppo dell'omonima serie Netflix, ovvero Daredevil Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist.

Bendis, ricordiamo, ha scritto in passato una lunga e apprezzata run di Daredevil, ha creato il personaggio di Jessica Jones con la serie Alias (che è tornata) e ha dato il via alla sua storia amorosa con Luke Cage.

Di seguito le prime immagini diffuse.

 

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Ecco lo storico personaggio che muore in Civil War II #3

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ATTENZIONE: La seguente news contiene SPOILER!

Come già vi abbiamo riportato, Civil War II, il nuovo mega-evento di Brian Michael Bendis e David Marquez, si rivelerà per gli eroi Marvel molto drammatico. Già nel primo numero abbiamo dovuto salutare alcuni eroi, ma un'altra morte importante era attesa nel numero #3 della mini.
Scopriamo ora chi ci lascia e in che modo.

Civil War #3 ruota tutto intorno alla morte di Bruce Banner. Attenzione, non alla morte di Hulk, ma di Banner. Anche se non è stato visto sulle pagine dei fumetti Marvel da dopo Secret Wars, Banner è rimasto nascosto in un luogo remoto sperimentando su se stesso per tenere a bada Hulk. Ma quando l'inumano Ulysses ha predetto che Hulk potrebbe uccidere molti dei Vendicatori, la tranquillità è finita. Bendis struttura l'albo non dicendoci inizialmente chi ha ucciso Bruce, facendo alternare le testimonianze di Tony Stark e Carol Danvers (i protagonisti principali della saga) e facendoci scoprire, alla fine, che è stata la freccia scagliata da Clint Barton a uccidere lo scienziato. Bendis ci ha abituato a morti eclatanti in scene epiche, ma è la prima volta che vediamo l'uccisione di un essere umano indifeso.

Non è chiaro se Banner abbia chiesto a Clint di ucciderlo o meno, ma sarà interessante vedere le ripercussioni che questo avvenimento avrà nella Guerra Civile. Una morte quella inflitta da un eroe della Silver Age a un altro dei primi personaggi Marvel che farà discutere, nel fumetto e fuori. Anche se, come ormai sappiamo, nulla è definitivo nei fumetti.

Ricordiamo che attualmente abbiamo un'altra versione di Hulk in giro, ovvero Amadeus Cho, e che dopo la prima Guerra Civil il tradimento/esilio di Banner portò a Planet Hulk e a World War Hulk. Dovremo aspettarci qualche altro evento simile dopo la fine dell'evento?

(Via CBR)

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