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Un giudizio sui primi albi All-New, All-Different Marvel - Parte 3

  • Pubblicato in Focus

Terza settimana di uscite All New, All Different Marvel, terza settimana di mini recensioni di questi nuovi albi #1. Questa settimana sono state solo 3 le uscite, tutte e tre fortemente consigliate. Karkak #1 di Warren Ellis e Gerardo Zaffino, The Astonishing Ant-Man #1 di Nick Spencer e Ramon Rosanas e Uncanny Ihumans #1 di Charles Soule e Steve McNiven.
Qui trovate il primo giro di recensioni e a questo link invece il secondo.

KARNAK2015001-DC11-LR-656dd

Karnak #1

Quando Warren Ellis prende in mano una proprietà Marvel, lascia il segno, su questo non si discute. Recentemente ha ridato linfa a Moon Knight, con il primo ciclo di storie raccolto nel primo volume Dalla morte di Marvel Now Collection di Panini Comics, e ora si prepara a replicare con Karnak, il Maestro degli Inumani in grado di vedere i difetti in ogni cosa, teorie, filosofie, oggetti, esseri umani. E dopo la sua presunta morte, si scopre che il redivivo Karnak ha scoperto una crepa anche nell'abbraccio della morte. Ellis ci presenta un personaggio completamente distaccato dall'universo, in grado di vedere l'insensatezza, la povertà di significato delle cose terrene, delle persone e di qualunque tipo di relazione. Un freddo ascetismo derivante da estenuanti allenamenti e fortificazione della propria volontà, necessari per raggiungere la sua attuale condizione quasi perfetta, lo separa dal resto. E del resto non possiamo che notare il parallelismo spintissimo con lo stesso Moon Knight. Entrambi i personaggi sono dei solitari, abbastanza misantropi, di certo non affettati nelle relazioni sociali, non interessati alla comunicazione interpersonale, estremamente militarizzati ed essenzialmente infallibili.
In questo primo numero Karnak viene convocato da Phil Coulson e dall'agente Simmons per incaricarlo di una missione delicata di recupero di un instabile ragazzino rapito dopo aver subito una terrigenesi che apparentemente non lo ha mutato. I ritmi narrativi sono ben bilanciati e il personaggio di Coulson è molto vicino a quello televisivo di Clark Gregg. Il suo ruolo è completamente contrapposto a quello di Karnak che appare minaccioso, scorbutico, freddo, completamente all'opposto di Phil.
Parlando dei disegni, il lavoro svolto da Gerardo Zaffino è davvero fenomenale: uno stile graffiato, evocativo, molto giocato sul contrasto e sulle figure anche appena accennate a volte, ma splendide. Uno stile sporco, grezzo che si adatta perfettamente al personaggio. I colori di Dan Brown si sposano benissimo con l'arte di Zaffino, limitando la gamma cromatica ad una tavolozza molto ristretta, con il blu e il verde dominanti sui tratti nero scuro degli inchiostri. Davvero un gran bel numero #1, anche se sembra non aprire trame a lungo respiro, il che non è necessariamente un male, soprattutto per un autore conciso come Ellis.

TAANTMAN2015001-DC11-LR-86a11

The Astonishing Ant-Man #1

La Marvel con questo rilancio sta cercando di avvicinare sempre di più alcuni dei suoi eroi cartacei alle loro versioni cinematografiche finora comparse nel MCU, e questo processo lo vediamo bene con Ant-Man, già da un po' nella sua nuova versione rappresentata da Scott Lang, come vi abbiamo detto nella recensione di Ant-Man #1. Quindi ancora dominante è il tema del riscatto, dell'avere una seconda possibilità e di sfruttarla al meglio, con l'aiuto di amici strampalati e di tanta ironia. Nessuno si prende sul serio in questo fumetto, c'è moltissima autoironia nel mettere in luce la ruotine quotidiana di un supereroe, che in passato ha contribuito innumerevoli volte a salvare il mondo ma che ora lavora in proprio per una società di messa appunto di sistemi di sicurezza e difese dai criminali.
Nick Spencer si trova subito a suo agio con le tinte da commedia della narrazione, inserendo anche diverse scene d'azione ma senza le classiche botte da orbi fini a sé stesse, lasciando maggiore spazio alla vita travagliata e abbastanza sfortunata del nostro eroe, che cerca in tutti i modi di riacquisire notorietà e rispetto, con risultati non particolarmente incoraggianti. Ma dovrà vedersela con vecchie conoscenze e villain che ruotano tutti attorno ad una strana App per Smartphone che permette di utilizzare a proprio piacimento, previo un lauto pagamento, i criminali più adatti per risolvere determinati problemi o occuparsi di particolari eroi.
Lo stile pulito e semplice di Ramon Rosanas ben si presta alla narrazione veloce, dando il giusto peso alle singole tavole, senza particolari virtuosismi o ricercatezze, con una grande attenzione alle espressioni facciali dei personaggi rappresentati, a partire dal primo piano di pagina 1 sul volto di Lang. I colori di Jordan Boyd sono molto densi e plastici, molto luminosi che ben si accostano alla pulizia e semplicità di traccia delle matite di Rosanas.

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Uncanny Ihumans #1

Davvero un bel primo numero questo Uncanny Ihumans #1 di Charles Soule, sempre più mente creativa di moltissime testate in casa Marvel. Gli Inumani stanno avendo una grandissima ribalta, ed era anche ora, considerando i personaggi di grande spessore e potenziale che si ritrovano. Vediamo 8 mesi dopo che ne rimane di questi nuovi eroi: c'è Gorgon in carrozzina, Medusa che ha intrapreso una relazione con Johnny Storm, Black Bolt alle prese con un Kang il Conquistatore scatenato e motivato a fargliela pagare per non aver rispettato il patto con lui stretto, il figlio di Freccia Nera che al momento non si sa dove sia, l'agente Frank intento a ricercare nuovi Inumani, Hank McCoy intento a trovare un mondo per non far annientare una delle due specie, quella mutante o quella inumana, qualora scoppiasse un nuovo conflitto tra le due razze. Insomma tanta carne al fuoco, tante sottotrame aperte, tanto hype per cercare di scoprire cosa sia successo in questi 8 mesi e come evolveranno le cose nei prossimi. I disegni di Steve McNiven sono semplicemente perfetti, con alcune accortezze da grande artista. Moltissimi i dettagli, le microespressioni dei personaggi, Freccia Nera in primis, portano la comunicatività dei testi di Soule ad un livello più alto. Jay Leisten si occupa delle chine, con un ottimo lavoro che sottolinea e fa spiccare maggiormente le figure. Ambientazioni molto caratterizzate anche se, a parte una splash page, a dominare sono i personaggi in questo primo numero. Non capiamo, leggendo i credits, se la Marvel abbia sbagliato ad affidare gli inchiostri a McNiven e le matite a Leisten, ma sembrerebbe più un errore.
Nella seconda parte dell'albo c'è una storia introduttiva di Soule sulle belle matite di Brandon Peterson, che ci mostra quella che sarà la squadra che vedremo in All-New Inhumans. Un'avventura che potrà rendere malinconici i lettori di lunga data, in quanto sembra molto una di quelle storia degli X-Men nel periodo in cui i mutanti spuntavano come funghi, e gli insegnanti dello Xavier Institute andavano a recuperarli per proteggerli. C'è uno scambio di tavole ad un certo punto della storia che non si capisce bene se sia una pessima scelta narrativa o un errore grossolano di impaginazione, ma lascia un po' il tempo che trova, e non pregiudica la lettura, ma ne interrompe il ritmo.
Un bell'albo quindi, anche se con qualche pecca e svista che avrebbero potuto essere facilmente corrette.

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La Marvel lancia 5 nuove serie

  • Pubblicato in News

Da Londra la Marvel ha annunciato 5 nuove serie che si inseriranno nell'All-New, All-Different Marvel Universe. La prima, è International Iron Man di Brian Michael Bendis e Alex Maleev, di cui vi abbiamo già parlato qui. Andiamo a vedere le altre 4:

- Comicbook, ci mostra la prima immagine di The Punisher, l'atteso ritorno di Frank Castle con Becky Cloonan ai testi e Steve Dillon alle matite. La variant qui di seguito è di Maleev.

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- Grazie a Newsarama, possiamo dare un primo sguardo a Hyperion, di Chuck Wendig (Star Wars: Aftermath) e Nik Virella (1872). Il disegno di seguito, invece, è di Emanuela Lupacchino.

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- CBR ci offre la cover di Nighthawk, ad opera di Denys Cowan e Bill Sienkiewicz. La serie sarà scritta da David Walker, non si conosce invece ancora il disegnatore.

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- Chiudiamo con ComicVine che ci mostra la cover di X-Men: Worst X-Man Ever, serie scritta da Max Bemis e disegnata da Michael Walsh.

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Tutte le serie usciranno nei primi mesi del 2016. E voi, quale fra queste 5 attendete di più?

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Un giudizio sui primi albi All-New, All-Different Marvel - Parte 2

  • Pubblicato in Focus

Dopo avervi recensito le prime cinque uscite dell''All-New, All-Different Marvel Universe, ora tocca a 6 nuovi albi: The New Avengers #1 di Al Ewing e Gerardo Sandoval, The Uncanny Avengers #1 di Gerry Duggan e Ryan Stegman, Guardians of the Galaxy #1 di Brian Michael Bendis e Valerio Schiti, Spider-Man 2099 #1 di Peter David e Will Sliney, Sam Wilson Captain America #1 di Nick Spencer e Daniel Acuña e Radioactive Spider-Gwen #1 di Jason Latour e Robbi Rodriguez. Trovate tutte le considerazioni del caso qui di seguito. Questa settimana escono particolarmente promossi i Guardiani e Spider-Gwen che si mantiene solida come prima di Secret Wars.

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The New Avengers #1

Al team creativo Al Ewing e Gerardo Sandoval è stato affidato il compito di riformare i New Avengers, uno dei molti gruppi paralleli alla squadra principale dei Vendicatori creatasi ai tempi di Avengers Disassembled, e nata dalla penna di Brian Michael Bendis e David Finch. In "In At The Deep End", la storia presentata in questo numero uno, la nuova formazione composta da Wiccan, Squirrel Girl, White Tiger, Power Man, Songbird, Squirrel Girl e Hulkling, rappresentante la A.I.M. Avengers Idea Mechanics deve vedersela con persone la cui testa è stata trasformata in un cristallo dal malvagio villain Maker, ossia il Reed Richards malvagio alternativo. A capo dell'intera nuova organizzazione troviamo Roberto Da Costa, Sunspot, mutante multi miliardario che dirige le operazioni dall'Avengers Island, cosa che non va proprio a genio allo S.H.I.E.L.D. che infatti invia una talpa nella formazione, si tratta di Clint Barton, Hawkeye.
Ora, la squadra in sé dice poco o niente, almeno in questo primo numero dove non ci sono particolari faville. Risulta leggermente ridicola la scelta di inserire un personaggio come Hawkeye per spiare il gruppo, avvisando il lettore, oltre che Da Costa stesso, sin dalle prime pagine. Inoltre non c'è tensione nelle pagine di questo albo, il villain sembra smorto, lontano dalle performance a cui siamo abituati, anche in Secret Wars; il risultato è fin troppo espositivo e poco coinvolgente, soprattutto c'è qualcosa che non va nei disegni di Sandoval, poco entusiasmanti e spettacolari. Al momento ci sono solo alcuni spunti che salvano questa partenza, ma di sicuro si dovrà lavorare molto in futuro per approfondire molto meglio i personaggi e dare un po' di pepe a questa storia finora moscia.

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The Uncanny Avengers #1

Uncanny Avengers, almeno a giudicare dal primo numero, non è fenomenale. Parte un po' sottotono, ma globalmente sforna una trama ricca di spunti (forse troppi) e ben orchestrata, anche se con certe pecche. La storia segue le vicende del nuovo team composto dal vecchio Steve Rogers, da una Rogue indebolita e malata per via del contatto con le Nebbie Terrigene, il redivivo Voodoo, l'inumana Synapse, l'ex Fantastic Four Johnny Storm, Quicksilver, e Deadpool, un nuovo ingresso che scatena subito l'abbandono di Spider-Man e l'odio da parte dei suoi compagni. E su questo ultimo punto è incentrata la gran parte di questo primo numero, facendoci capire immediatamente quali saranno le trame principali che si intrecceranno nel corso della narrazione: la redenzione di Deadpool e alla sua integrazione nel gruppo, la ricerca di una cura per Rogue, la nuova vita di Pietro ora che sa di non essere figlio di Magneto, le problematiche di convivenza tra umani, mutanti e inumani e il rapporto con la stampa (tra l'altro questo ultimo punto è una costante negli Uncanny sin dall'esordio della testata il che non presenta quindi poi sta grande novità, rappresentando l'ennesima variante -stavolta ci sono anche gli Inumani- di un tema già più volte analizzato). E di certo non sono proprio tematiche da niente, anzi, se verranno ben sviluppate da Gerry Duggan e se gli verrà dato il giusto peso, di certo renderanno molto piacevole la lettura di questa serie, che risulterebbe più varia e interessante di molte altre. Ma da questo si deduce una cosa: dove la mettiamo l'ordinaria lotta contro i villain di turno quando c'è già così tanta carne al fuoco? Eh sì, perché non è che ci sia tutta questa tensione, questa azione, questa eccitazione derivante dalla lettura del #1, in quanto il villain, che alla fine scopriamo essere The Shredded Man, non risulta essere una grande minaccia se non dalle intenzioni enunciate programmaticamente nell'ultima tavola. Inoltre i disegni di Ryan Stegman sono troppo spigolosi, troppo uniformanti le figure dei diversi eroi: Rogue risulta muscolosa come Deadpool e Voodoo e al contempo il vecchio Steve risulta essere un culturista, soprattutto nelle scene corali con più personaggi, anche se non mancano tavole molto belle e dinamiche come quella in cui Synapse governa i piccioni o le splash page molto cinematografiche. Tutto sommato quindi, un buon primo numero, ma un po' sotto le aspettative. Vedremo come si evolverà nei prossimi numeri, di certo però resta interessante.

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Guardians of the Galaxy #1

Seconda testata gestita da Brian Micheal Bendis dopo Invincible Iron Man, Guardians of the Galaxy #1 si guadagna subito la sua dose di attenzioni già a cominciare dal cambio di cast, con Kitty Pride al posto di Peter Quill e un nuovo imponente ingresso come Ben Grimm. Insieme a loro troviamo Venom, già presente nelle ultime formazioni, e Rocket Raccoon, il capo, sempre insieme al fidato Groot. Compaiono nel primo albo anche l'ex Star-Lord, ora re di Spartax dopo aver spodestato il padre, e Gamora, ma non vi diciamo dove ne come perché si tratta del colpo di scena più forte degli albi letti finora. Si entra subito nel vivo con una rapina più conseguente fuga dai Chitauri, la razza aliena del MCU introdotta anche nel MU, con una over powered Kitty Pride che da sola disintegra un'intera armata. Forse un po' esagerato, ma di certo un inizio scoppiettante. Bendis continua ciò che aveva iniziato precedentemente sulla testata, e senza troppi preamboli o spiegazioni, salta le presentazioni e si lancia nell'azione, con scambi di battute veloci e di spirito, come tipico della serie. Dal punto di vista artistico, Valerio Schiti realizza delle tavole eccezionali, molto dettagliate e precise, con grande sense of wonder e ampio respiro nei disegni. Molto bella la tavola che scandisce la conversazione unilaterale di Rocket e Kitty che gli permette di far parlare eccellentemente le espressioni, oltre ad alcune splash page e tavole dedicate a singoli personaggi, come l'ultima che anticipa una nuova minaccia, veramente splendide. Richard Isanove poi, si ambienta benissimo con le matite di Schiti e propone una colorazione vivace, densa e molto luminosa. Pienamente promosso.

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Spider-Man 2099 #1

Chi si aspetta di vedere un po' di azione in questo Spider-Man 2099 #1 rimarrà di sicuro molto deluso, perché non ne troverà neanche una goccia. L'intero numero è dedicato a Miguel O'Hara, controparte civile dello Spider-Man del futuro, che ha appeso al chiodo la tuta per dedicarsi alla sua missione principale, ossia impedire che la Alchemax o qualcun altro possa annientare la Nuova York da cui proviene. E quindi Peter David ci fa conoscere meglio la nuova esistenza del personaggio, la sua relazione amorosa con Tempest, il suo contributo alle Parker Industries e anche i suoi momenti di puro divertimento, come la partecipazione allo show televisivo Ninja USA. Ma non preoccupatevi, anche se questo #1 non ci fa scalpitare per i suoi combattimenti, di sicuro ci permette di comprendere meglio la figura di O'Hara e di dargli una svolta con le ultime due tavole dell'albo, in cui di sicuro l'eroe troverà una solida e drammatica motivazione per ricominciare a combattere il crimine "prima della sua epoca" come suggerisce il sottotitolo della serie.
Certo, rimane un po' fiacco come #1, sarebbe stato perfetto come special o come capitolo introduttivo da inserire in The Amazing Spider-Man #1, per fare un esempio, in quanto una volta letto, sì, si è sicuramente invogliati a leggere anche il secondo, ma solo per via delle ultime due pagine su 19 di cui è composto l'albo; non proprio accattivante come esordio, no?
Le tavole di Will Sliney sono sempre ben eseguite, ma trasmettono poco, sono troppo "impostate", molto fisse anche se molto sceniche, decisamente troppo. Colori un troppo sulla stessa paletta cromatica per Frank D'Armata che danno un llok un po' smorto alle tavole, dividendo l'albo in due grossi segmenti: il primo in cui dominano il rosso e il blu, con le loro sfumature, mentre nella seconda parte dominano colori poco vivaci come il grigio, il beige e il marrone.
Insomma, non proprio un inizio eccellente, ma speriamo che il primo arco narrativo prenda presto il via in maniera sfavillante.

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Sam Wilson Captain America #1

Ecco che arriva la nuova testata con protagonista il novello Captain America, anche se ormai è da quando Steve Rogers ha perso il suo siero del supersoldato che il costume a stelle e strisce è passato nelle mani di Saw Wilson, ex-Falcon. Nick Spencer si approccia al personaggio con uno stile narrativo estremamente verboso. Decisamente troppo testo, troppe riflessioni nella mente di Sam, che rendono l'azione frammentata, non fluida, poco entusiasmante e che rallentano notevolmente la fruibilità dell'albo. Se da un punto di vista sicuramente ben si presta ad una testata su Captain America, in questo caso pare eccessiva come scelta. Dal punto di vista della trama però, di sicuro abbiamo una svolta per quanto riguarda il personaggio: ora Cap si è schierato politicamente, non più alle dipendenze dello S.H.I.E.L.D. ma con al fianco la fidata Misty Knight, propone ai cittadini di inviare messaggi vocali, video e post per sottoporre i propri problemi a Sam Wilson, che si incaricherà di aiutarli. Il problema è che, come si poteva facilmente intuire, di vere minacce ne vengono a galla molto ma molto raramente.
Sam comincia a dubitare della reale efficacia del ruolo di Cap così come lo si è sempre inteso, cercando così una maggiore responsabilità, puntando a far emergere le vere problematiche della società attuale, proponendo al lettore le sue idee, per altro anche condivisibili, su razzismo, immigrazione, politica interna e estera, ma tutto questo rimane sulla carta, con righe e righe scritte dall'autore che non ci fanno percepire questi pensieri come veramente appartenenti al personaggio. Al termine del #1 vi troverete un bel coup de théâtre che farà scontrare e incrinare definitivamente i rapporti tra il vecchio Steve e Sam.
Daniel Acuña tutto sommato porta a termine una buona prova, anche se spesso ci si trova di fronte a delle vere e proprie still, immagini estremamente statiche che sommate ai testi prolissi di Spencer rendono davvero poco appassionante la lettura. Inoltre l'artista sfrutta una paletta sostanzialmente quadricromatica con rosso blu bianco e nero che dà un'atmosfera un po' fredda alle tavole. Personalmente non ho gradito troppo neanche la monotematicità espressiva di alcuni personaggi, non tutti per carità, che risulta un po' forzata.

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Radioactive Spider-Gwen #1

Secondo numero #1 annuale per l'eroina nata sulle pagine di Edge of Spider-Verse #2 e che ha subito conquistato i cuori di tutti i lettori americani. E Jason Latour e Robbi Rodriguez riprendono pressoché esattamente da dove si erano interrotti prima di Secret Wars. Gwen deve trovarsi un nuovo lavoro e lo cerca in un negozio di animali, il Dollar Dog, ma proprio il primo giorno arriverà in ritardo, finendo col scoprire che il negozio è stato vittima di un attacco da parte di una gigantesca lucertola. Ritorna l'incubo della morte di Peter Prker, trasformatosi in lucertola dopo un incidente, che riviviamo ancora in una tavola di questo nuovo #1, che alla fine sembra praticamente solo un reset della numerazione senza che Secret Wars abbia apportato grandi cambiamenti. Al termine dell'albo fa ingresso una Captain America di colore oltre che un esercito di altre lucertole umanoidi, sinceramente non un gran colpo di scena come visto in altri nuovi #1 di questo rilancio All-New, All-Different.
Rodriguez come sempre realizza delle tavole molto interessanti, molto morbide, fluenti e cartoonesche sotto certi aspetti. Non riesco davvero a farmi piacere gli occhi sgranati, deformi e caricaturali, oltre che minimali, che caratterizzano i suoi personaggi. L'accoppiata con Rico Renzi mantiene la forza che aveva originariamente sulla precedente serie.

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Anteprima di Uncanny Inhumans #1 di Charles Soule e Steve McNiven

  • Pubblicato in News

Il 21 ottobre sarà disponibile nei comic store americani Uncanny Inhumans #1, primo numero della nuova serie regolare scritta da Charles Soule e disegnata da Steve McNiven, team che abbiamo già visto al lavoro su Death of Wolverine. In questa nuova run, vedremo nuove aggiunte alle file degli Inumani, tra cui la Torcia Umana e Bestia.

Sono passati otto mesi dagli eventi di Secret Wars e ora Medusa e la Torcia Umana hanno intrapreso una forte relazione sentimentale, Freccia Nera sta svolgendo un'importante missione e tra gli X-Men e gli Inumani non corre per niente buon sangue, oltre al fatto che Bestia ha cambiato fazione, passando dalla parte di questi ultimi. A complicare le cose poi, c'è Kang il Conquistatore ad opporsi a loro.

Nella gallery in basso potete trovare alcune tavole letterate del primo albo.

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