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C.B. Cebulski conferma di aver scritto con lo pseudonimo di Akira Yoshida, e scoppia la polemica

  • Pubblicato in News

Chi seguiva fumetti a inizio anni 2000, probabilmente ricorderà il nome di Akira Yoshida, autore giapponese noto maggiormente per aver scritto alcune storie per la Marvel come Kitty Pride: Shadow & Flame, Elektra: the Hand, Thor: Son of Asgard, Age of Apocalypse, Wolverine: Soultaker, ma anche per altri editori, come una mini di Conan per la Dark Horse.
Ebbene, già all'epoca circolava voce che in realtà Yoshida non esistesse e che fosse solo uno pseudonimo. La storia è stata confermata definitivamente qualche giorno da C.B. Cebulski a Bleeding Cool.

Cebulski, come noto, è stato nominato di recente come nuovo editor in chief della Marvel e la sua dichiarazione ha suscitato scalpore.
"Ho smesso di scrivere sotto lo pseudonimo di Akira Yoshida dopo circa un anno", ha detto Cebulski a Bleeding Cool. "Non era trasparente, ma mi ha insegnato molto su scrittura e comunicazione. Ma questa è una notizia vecchia già nota, ora come nuovo editor in chief, sto girando una nuova pagina e sono entusiasta di iniziare a condividere tutte le mie esperienze Marvel con i talenti emergenti provenienti da tutto il mondo."

Per un vecchio articolo di CBR del 2005, "Yoshida" aveva addirittura fornito dati biografici fittizi. Non è chiaro chi all'epoca sapesse la verità sulla faccenda, quando Brian Cronin per la rubrica di CBR Comic Book Urban Legends Revealed indagò sulla questione, molti editor dichiarano effettivamente di aver parlato con lui solo via mail e che non l'avevano mai visto di persona. Tuttavia, Cronin ebbe la conferma dell'esistenza dell'autore da parte dell'editor Marvel Mike Marts che affermava di averlo conosciuto di persona (e con lui, altri persone alla Marvel). Bleeding Cool, però, dichiara che Marts e gli altri avrebbero forse incontrato un traduttore giapponese erroneamente identificato come Yoshida, anche se potrebbe essere una giustificazione a posteriori.

Cebulski avrebbe, poi, abbandonato l'identità di Yoshida quando tornò alla Marvel nel 2006 con il ruolo di capo della divisione Talent Development department e quando decollò la sua carriera di scrittore grazie agli albi del Mangaverse.
Ad ogni modo, la faccenda era nota da tempo, ed è esplosa solo ora, ma la stessa Marvel ha dichiarato di esserne a conoscenza.

Molti fan e addetti ai lavori hanno commentato negativamente la faccenda, sopratutto a causa del fatto che un caucasico si spacciasse per un orientale. Tuttavia c'è chi, come Sana Amanat (Miss Marvel), difende Cebulski per la sua sensibilità verso le altre culture. Cebulski ha vissuto in Giappone e ne ha assorbito la cultura ed è positivo, secondo l'autrice, che un autore crei consapevolezza rispetto a una etnia diversa citando, fra gli esempi, Brian Michael Bendis con Miles Morales.

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