Il professor Layton e il futuro perduto: recensione
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Mentre in Giappone siamo ormai a quasi metà della seconda trilogia, con The Mask of Miracle in uscita nella primavera del 2011, in Italia arriva con quasi due anni di ritardo The Unwound Future, terzo episodio della serie che mette il professor Hershel e il suo assistente Luke a confronto con un enigma che travalica le epoche: trasportati in un lontano futuro dove Londra è sotto il tallone di un dispotico tiranno, dovranno affrontare le conseguenze di un incidente che ha segnato il passato del geniale archeologo con la tuba.
Ovviamente, nella tradizione del gioco, la trama non sarà lineare come sembra, non mancheranno i colpi di scena, i voltafaccia e tradimenti, e quando tutte le maschere saranno cadute si arriverà ad un malinconico finale, forse il più bello visto finora nella serie.
Per chi non avesse dimestichezza con la saga, siamo davanti ad un’avventura grafica, dove il giocatore ha un controllo minimo sullo scorrere della trama: passando da uno scenario all’altro, si potrà interagire con i personaggi e gli ambienti, rivelando svariati enigmi le cui soluzione permettano di proseguire con la storia.
Il meccanismo è sempre lo stesso da tre giochi a questa parte, c’è poco da cambiare in una struttura che ne ha decretato il successo, solo alcuni accorgimenti potenziando il sistema degli appunti.
Non mancano ovviamente, per arricchire il divertimento, tre minigiochi che si sbloccheranno andando avanti con il gioco principale, e una serie di puzzle che verranno attivati a gioco ultimato, nonché un'interazione con i due episodi precedenti che permetterà di sbloccare ulteriori extra.
Il gioco è una sfida avvincente, i misteri sono tanti e svariati, e gli appassionati di enigmistica rimarranno per ore davanti al piccolo schermo del ds, anche se difficilmente lo si riprenderà in mano una volta concluso.
Trama: 4/5
Grafica: 3/5
Sonoro: 4/5
Giocabilità: 4/5
Longevità: 3/5
Totale: 3,5/5