Menu

 

 

 

 

Le tende bianche, Cecilia Latella ci parla del suo nuovo graphic novel LGBT

L'autrice Cecilia Latella ha da poco annunciato su Facebook il suo nuovo progetto che verrà pubblicato indicativamente nel 2017 da Renbooks. Si tratta di un graphic novel dal titolo Le tende bianche, che narra la storia d'amore tra due giovani donne sullo sfondo della prima campagna d'Italia di Napoleone, nel 1796. Una storia LGBT di cui potete vedere qui sotto una prima tavola

Abbiamo quindi contattato l'autrice per sapere di più riguardo a quest'opera, che sin da subito ci è parsa notevole e interessante, realizzando la breve intervista che trovate qui di seguito.

Innanzitutto, benvenuta su Comicus!
Grazie, ciao a voi e ai lettori di Comicus.
 
Cominciamo con una domanda introduttiva: come nasce Le tende bianche?
È nato molto lentamente. All’inizio è stato solo uno spunto per realizzare due tavole di prova ad acquerello da inserire nel mio portfolio, nel lontano 2011. All’epoca c’era solo una scena nella mia mente, neppure completamente formata, che serviva solo per imbastire le due tavole. Poi, anni dopo, ho pensato che si poteva sviluppare una storia completa attorno a quella scena.
 
Parlaci un po' della trama del graphic novel.
Nella primavera del 1796, Napoleone inizia la sua discesa in Italia passando le Alpi. Questo evento costringe la torinese Virginia, figlia di un militare sabaudo, a cercare ospitalità presso la casa del cugino, a Milano. Lì conosce la moglie del cugino, Luisa, che la affascina subito.
 
Nel 2010 sei stata scelta da Craig Thompson per una master class sul graphic novel. Come ti ha formata e cosa confluirà di questa esperienza all'interno di Le tende bianche?
È stata un’esperienza bellissima e di fondamentale importanza per me, sia come artista che in generale come persona. Oltre a Craig Thompson ho avuto la possibilità di conoscere anche Paul Pope e altri artisti provenienti da ogni parte del mondo. Siamo diventati un gruppo molto unito e continuiamo a sostenerci, a distanza, anche adesso. All’epoca della masterclass l’idea delle Tende bianche non esisteva ancora, ma visto che è stata uno snodo importantissimo nella mia carriera di fumettista, immagino che si possano ritrovare tracce dei suoi insegnamenti anche nell’autrice che sono adesso.
 
Nell'annuncio avvenuto sulla tua pagina Facebook, parli di una storia d'amore tra due giovani donne ambientata nel periodo della prima campagna d'Italia di Napoleone.
Come mai la scelta proprio di questo periodo storico? Come ti sei documentata per rimanere fedele alla contingenza storica e sociopolitica del tempo?

Lo spunto di partenza de Le tende bianche è stato “Perché non facciamo una storia d’amore alla Jane Austen, ma lesbica?”, per questo all’inizio aveva una classica ambientazione regency inglese. Ma poi ho pensato che fosse troppo generica e già vista. Quindi ho deciso di ambientarla in Italia, e per trovare un legame con le guerre napoleoniche (che fanno da sfondo a molti romanzi della Austen, e in generale ai romanzi regency) ho optato per la prima campagna d’Italia. Di conseguenza, la vicenda si svolge un po’ prima della reggenza inglese propriamente detta, ma comunque sufficientemente vicina per richiamare anche quelle atmosfere.
Ho letto le Memorie della campagna d’Italia di Napoleone e raccolto molta documentazione sui vestiti del 1796 (grazie, Pinterest!), un momento molto particolare della storia della moda, perché convivono rimasugli della moda del tardo ’700 con il nascente stile impero. La cosa più difficile è ricostruire la Milano del 1796, perché l’aspetto della città era molto diverso da quello di adesso. Basti pensare che la facciata del Duomo non era ancora stata completata.
 
Cosa significa per te mettere in scena questa storia e poterla pubblicare con Renbooks?
Sono entusiasta (e anche terrorizzata, da brava fumettista ansiosa) di poter pubblicare in Italia da autrice completa. Il team di Renbooks si è dimostrato interessato al progetto sin dalla prima volta che gliene ho parlato, e li ringrazio molto per la fiducia che mi hanno accordato (e per aver preso sul serio il nostro colloquio a Lucca mentre indossavo la tiara omaggio di Hello Kitty).
 
La comunità LGBT è, al giorno d'oggi, sempre più ampia, organizzata, tutelata e soprattutto riconosciuta. Molti passi devono essere ancora fatti e molti diritti riconosciuti. Eppure si tende sempre a parlarne troppo poco, soprattutto nei media più generalisti. Renbooks in questo senso sta facendo un lavoro eccezionale nella promozione e diffusione di opere dedicate ad un pubblico GLBTQI. Come credi che possa relazionarsi questa tua pubblicazione con questo mondo che vai descrivendo? Quale credi che possa essere l'impatto di un graphic novel simile, e quale vorresti che fosse?
Renbooks sta facendo un lavoro meritorio, insieme a tutte quelle case editrici che negli anni hanno pubblicato fumetti LGBT, e che permettono l’inserimento di trame LGBT nei loro fumetti. Io spero che questo tipo di storie sia considerato sempre più normale, non inusuale intendo, e che leggere una storia gay bi lesbo queer ecc sia lo stesso che leggere una storia etero. Per me tutti sono i potenziali lettori di una storia d’amore lesbica (eccetera). Non mi rivolgo, nella mia testa, a un pubblico di nicchia. Nel caso specifico, visto che si tratta di una storia in costume, spero che possa da un lato ribadire (se necessario) il concetto che l’omosessualità esisteva anche nei secoli scorsi, e dall’altro che possa eventualmente ispirare altri fumetti storici LGBT.
 
Passando al lato artistico, hai mostrato un artwork in anteprima realizzato ad acquarello. Creerai tutte le tavole con questa tecnica?
Sì, sarà colorato interamente ad acquerello. Abbiamo ritenuto insieme con l’editore che fosse la tecnica migliore per questa storia.

Ringraziamo quindi l'autrice per la disponibilità a rispondere alle nostre domande; vi terremo di certo aggiornati riguardo a questo progetto. Potete seguire eventuali aggiornamenti anche sulla pagina Facebook del volume.

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS