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Big Hero 6 conquista il pubblico italiano

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Comunicato stampa:

BIG HERO 6 CONQUISTA IL PUBBLICO ITALIANO

IL NUOVO FILM DISNEY DI NATALE RAGGIUNGE UN OTTIMO TERZO POSTO NEL PRIMO WEEK-END E SI CONFERMA COME IL FILM DA NON PERDERE DURANTE LE VACANZE NATALIZIE

Il buffo e divertente Baymax e i giovani eroi di Big Hero 6 si confermano protagonisti del box office italiano ottenendo un ottimo terzo posto davanti a L’Amore Bugiardo – Gone Girl, Un Natale Stupefacente e Il Ragazzo Invisibile.

A pochi giorni dalla candidatura al Golden Globe® come Miglior film d’animazione, Big Hero 6 conquista anche il botteghino italiano grazie ad una girandola di sentimenti e umorismo, oltre ad un cast di voci d’eccezione nella versione italiana.

Flavio Insinna, celebre attore di film e fiction di successo e noto conduttore televisivo, ha prestato la sua voce al protagonista, il tenero Baymax mentre Virginia Raffaele, attrice comica e imitatrice amata dal pubblico italiano, ha doppiato l’amabile Zia Cass, sempre allegra, affettuosa e indaffarata.

Moreno, il rapper vincitore di Amici 2013 e prossimo protagonista tra i big in gara del Festival di Sanremo 2015, è entrato nella grande famiglia Disney come autore e interprete del brano della colonna sonora Supereroi in San Fransokyo, prodotto da Don Joe (Club Dogo) e composto ad hoc per il film.

La colonna sonora originale di Big Hero 6 comprende, oltre al brano di Moreno, anche la canzone originale Immortals, un inedito scritto e interpretato dalla popolare ed energica rock band Americana Fall Out Boy, che ha registrato anche la versione in italiano (Immortali) presente solo all’interno del film. 

Il lungometraggio diretto da Don Hall (Winnie the Pooh – Nuove Avventure nel Bosco dei Cento Acri) e Chris Williams (Bolt) racconta la divertente e toccante storia dell’enfant prodige Hiro e di  Baymax, un Operatore Sanitario Personale, in grado di curare quasi ogni malattia, e che, grazie all’amicizia con Hiro, rivelerà delle qualità inaspettate. Indagando su un misterioso complotto che si consuma sulle strade della loro città, infatti, Hiro scoprirà in lui un eroe oltre che un grande amico. E, dopo essere stato abilmente riprogrammato e dotato di una forza superiore, Baymax diventerà parte integrante di una squadra di coraggiosi, improvvisati, eroi: i “Big Hero 6”.

La visione del film in sala è preceduta dal divertente cortometraggio Winston, che racconta la vita sentimentale di un uomo vista attraverso gli occhi del suo cane, e, ancora solo per pochi giorni e solo nei migliori cinema, dal contenuto ufficiale dell’attesissimo Star Wars – Il Risveglio della Forza che ha già riscontrato uno straordinario successo di visualizzazioni su YouTube.

In occasione dell’uscita nelle sale italiane di Big Hero 6, The Walt Disney Company Italia ha lanciato una speciale asta benefica a favore di MediCinema Italia Onlus per la  realizzazione della prima sala cinematografica integrata all’interno di un ospedale italiano.

Il popolarissimo cast di voci italiane di Big Hero 6 (Flavio Insinna, Virginia Raffaele e Moreno) ha messo a disposizione sulla piattaforma benefica CharityStars alcuni oggetti personali a sostegno del progetto, permettendo a tutti i fan di diventare un eroe speciale, proprio come il protagonista Baymax, contribuendo a portare per la prima volta la magia del cinema presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma.

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Big Hero 6: intervista ad Alessandro Jacomini, supervisore reparto illuminazione Disney Animation

In occasione della 15esima edizione della VIEW Conference, abbiamo intervistato Alessandro Jacomini, supervisore del reparto di illuminazione alla Disney Animation, che ha di recente completato il suo lavoro sul film d'animazione Big Hero 6, in uscita oggi al cinema.

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Big Hero 6, il 54esimo classico Disney, per molti versi rappresenta un film estremamente innovativo rispetto ad altre produzioni animate del passato, innanzitutto per l'utilizzo di un programma di rendering della Disney completamente nuovo, Hyperion. Com'è stato lavorare con questo nuovo programma, che innovazioni presenta nello specifico (ho sentito parlare di global illumination)? Puoi parlarcene nel dettaglio (in particolare per il glow, il traslucido, i tempi di rendering, etc)?
Dal punto di vista dell'innovazione l'uso di questo rendering è effettivamente stato un grosso conseguimento, non solo perché abbiamo abbracciato questa tecnologia della global illumination, ma perché è un rendering che abbiamo realizzato personalmente grazie ad un gruppo di software engineers della Disney, un gruppo estremamente talentuoso. Sostanzialmente, da quando c'è stata la proposta iniziale di realizzarlo, nel novembre 2011, a quando ha iniziato ad essere in produzione, sono passati diciotto mesi: quindi in tempo brevissimo sono riusciti a generare qualcosa di eccezionale. L'aver abbracciato questa tecnologia ci ha aiutati molto per tre aspetti: innanzitutto ha liberato gli artisti da una certa complessità che era presente nella gestione dei sistemi di illuminazione e nel data management, per cui ci ha dato più tempo per dedicarci all'aspetto artistico; dal punto di vista della qualità c'è stato un improvement perché ci siamo avvicinati a una resa realistica delle luci mantenendo al contempo vivissimi tutti gli aspetti di controllo e di resa stilistica che sono tipici dei film Disney, per cui siamo riusciti a realizzare sia delle immagini molto naturalistiche e realistiche per il film Big Hero 6, che delle immagini molto stilizzate e dal feel radicalmente diverso per il cortometraggio Feast, per cui è stato utilizzato proprio lo stesso rendering; infine è stato progettato per gestire complessità notevoli. Ogni film che facciamo diventa sempre più articolato e complicato, quindi avevamo bisogno di un sistema che ci permettesse di continuare in questa direzione. Questo film, in termini di complessità, può essere paragonato alla somma degli ultimi tre, per cui se prendiamo ad esempio Tangled e Frozen, li uniamo ed otteniamo la complessità di questo film, che è rappresentata da questi tre messi insieme. Certamente, in relazione alla gestione della laboriosità c'è stato anche un aumento dei tempi di produzione legato soprattutto alla compressione dello scheduling e alla gestione di un centro dati molto impegnativo, che comprende decine di migliaia di processori.

Dal trailer e da alcuni teaser non ho potuto fare a meno di notare l'accuratezza e la vivacità con cui è stata resa San Fransokyo, un mash-up tra San Francisco e Tokyo. Rispetto ad altri environment su cui hai lavorato, come il palazzo di ghiaccio di Frozen (per cui hai anche vinto il VES award), che sfide o differenze particolari hai riscontrato? È stato più complicato rendere San Fransokyo di giorno, in tutta la sua vivacità e giocosità (più per il fatto che fosse così animata e popolata) o di notte, con tutte le luci e l'atmosfera tipica di Tokyo?
È sempre difficile fare paragoni, perché ogni film ha il suo challenge, la sua sfida. Per quanto riguarda San Fransokyo, sicuramente la sfida da un punto di vista artistico è stata nel cercare di dare vita a qualcosa di realistico, e allo stesso tempo stilizzare e nel contempo creare un'organizzazione dell'immagine che fosse quella voluta dalla Art Direction e dai Production Designers del film; quindi, come modello stilistico abbiamo cercato di realizzare qualcosa di molto naturalistico prendendo però spunti anche da elementi che sono tipici di San Francisco e Tokyo. Ad esempio, l'atmosfera, la nebbia che si trova a San Francisco è qualcosa di localizzato, non è mai qualcosa che copre l'intera città. Per quanto riguarda le luci, soprattutto di notte, abbiamo notato facendo dello scouting e delle supervisioni notturne in quelle due città che ci sono dei colori molto definibili: c'è dell'arancione in molte aree di San Francisco che è legato ad alcuni tipi di luce caratteristici che si chiamano sodium paper, e alcuni colori che sono più sui toni del verde, tendenti al freddo, che sono legati ad altri tipi di luce che si chiamano mercury paper, che al contrario fanno parte della zona più industriale della città. Invece i quartieri più nuovi hanno luci al LED. Abbiamo quindi preso spunto da questi elementi e li abbiamo utilizzati per creare una palette visiva e per cercare di rappresentare al meglio le nostre immagini. La vera sfida è stata dunque impiegare degli elementi che sono propri di queste due metropoli e che possono essere riconoscibili a prima vista, e allo stesso tempo  organizzarli in maniera da rendere le immagini molto vicine a quello che stilisticamente era stato stabilito dalla direzione artistica.

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Qual è stata la tua scena preferita su cui lavorare?
Di scene preferite ne ho parecchie; per qualche motivo mi trovo sempre legato a quei momenti dei film che hanno il più alto contenuto di emotività. Basti pensare che le luci sono fondamentali non solo per rappresentare le ore diurne o notturne in un film, oppure l'ambientazione da un punto di vista strettamente fisico, ma soprattutto per definire il mood, lo stato emotivo dei personaggi e di una scena. Infatti cambia molto il tipo di illuminazione anche a seconda della recitazione dei protagonisti: basti pensare a Baymax, che da personaggio "nudo" ha un'illuminazione più morbida rispetto a quando indossa la sua corazza da supereroe. Ecco, quelle sono le parti che amo di più.

Hai altri progetti in cantiere? Puoi parlarcene?
Sì, sto già lavorando come direttore della fotografia ad un cortometraggio che è un progetto estremamente intrigante ed ambizioso perché è su Frozen: si chiamerà Frozen Fever ed ha alle spalle il team creativo e produttivo del film che lo precede, per cui ci sono anche gli stessi registi, Chris Buck e Jennifer Lee, lo stesso produttore, Peter Del Vecho, e lo stesso team di musiche e lyricses.  È un piccolo progetto, ma  estremamente intrigante e sono contentissimo di farne parte.

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Intervista a Patrick Osborne, regista di Feast, il corto che apre Big Hero 6

Alla View Conference 2014 di Torino abbiamo avuto l'opportunità di intervistare Patrick Osborne, regista di Feast il corto che verrà proiettato prima di Big Hero 6, il nuovo classico Disney dal prossimo 18 dicembre al cinema.

Italian/English version
Intervista a cura di Sarah Passacantilli con la collaborazione di Gennaro Costanzo

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Salve Patrick, benvenuto su Comicus. Sei il regista del nuovo corto Disney Feast, che verrà proiettato prima di Big Hero 6. La trama è quella di una storia d'amore di un uomo vista attraverso gli occhi di un cane. Puoi parlarcene, come è nata l'idea?
Ho creato una compilation di immagini basata sull'idea di 1 second every day, in cui puoi inserire un secondo di ogni giorno della tua vita in un video. La mia compilation in particolare riguardava solo immagini delle cene che ho consumato durante ogni giorno del 2012. C'è qualcosa di affascinante sul rituale della cena, sul riunire le persone, e mi piaceva molto l'idea di poter raccontare una storia attraverso dei pasti, come quelli che consumi quando sei single, o quando sei al tuo primo appuntamento con qualcuno e cerchi di far colpo, o quando hai una famiglia, dei figli. È iniziato tutto da questa idea, e il Boston Terrier è subentrato quando abbiamo cercato di inserire un personaggio che potesse fare da filo conduttore alla storia, che fosse presente tutto il tempo e potesse seguire le performances di tutti gli altri personaggi.

Con quela tecnica è stato realizzato?
Ero il capo dell'animazione per Paperman, e sono stato uno degli inventori del software che abbiamo usato per quel corto. Perciò, quando ho avuto la possibilità di creare un mio cortometraggio, ho cercato di fare qualcosa di simile ma di più elaborato. Infatti Feast è comunque fatto in CG, interamente creato al computer, ma è artigianale, disegnato a mano. Lo considero una sorta di ibrido tra il 2D e il 3D.

È lo stesso software usato per Big Hero 6, Hyperion?
Esatto, è quello. Si tratta sia del software usato per Paperman che del nuovo Hyperion, che però abbiamo utlizzato più per rendere i colori. Infatti Hyperion può creare immagini più dettagliate e realistiche di quelle per cui lo abbiamo utilizzato noi, ossia solo per il colore più base e semplice.

Hai lavorato come animation supervisor per il corto Paperman, che ha vinto l'Oscar nel 2012 come miglior cortometraggio d'animazione. Cosa ti sei portato dietro da quella esperienza?
Lavorare su Paperman è stata un'esperienza fantastica, è stata la prima volta in cui mi sono trovato a capo di un team di persone. Stare fianco a fianco con John Kahrs, il regista, è stato meraviglioso. È un artista generoso, pieno di talento, e l'esempio migliore di come dovrebbe essere sempre un regista. È da lui che ho imparato la regia. È stata la mia interazione professionale più stretta con un regista, che mi ha fatto desiderare di essere come lui, come l'artista con cui ho avuto il privilegio di lavorare.

Per la Disney hai all'attivo varie collaborazione come animatore per pellicole di successo come Ralph Spaccatutto e Rapunzel. Come sei arrivato a lavorare in Disney?
Ho lavorato per alcuni anni alla Sony Animation prima di approdare alla Disney, ed ho lasciato la Sony dopo che un mio amico, Chris, un altro animatore, mi disse che stava lavorando su un film molto divertente. Mi accennò che stavano assumendo persone per quel film, che si trattava di uno studio in transizione, e che era il momento migliore per entrare perché era un periodo di grandi cambiamenti in positivo. Allora stavano aspettando di poter lavorare su Rapunzel, quindi come tempistica non potevo immaginare di meglio. Da allora le cose sono state sempre più un crescendo.

Ultimamente l'animazione Disney sta vivendo un nuovo rinascimento grazie al consenso di pubblico e critica, quel è per te il fattore vincente della recente produzione degli Studios?
Tutto questo successo è merito soprattutto di John Lasseter ed Edward Catmull. Era chiaro che le cose stavano cambiando giorno dopo giorno, e lavorare direttamente con John sul cortometraggio mi ha fatto realizzare quanto capisca il pubblico. È fantastico lavorare con loro due.

Qual è stata la parte di Feast a cui hai preferito lavorare, sia da un punto di vista tecnico che affettivo?
La cosa più divertente è stata percepire le cose dal punto di vista del cane. Abbiamo voluto impostare il cortometraggio sulla sua prospettiva, e questo è stato molto difficile sia visivamente che emotivamente. Mostrare le sue emozioni, le cose a cui tiene, è stato un esercizio di narrazione molto divertente, nonché una sfida enorme.

A cosa stai lavorando attualmente?
Al momento sono occupato nella promozione di Feast in giro per l'Italia, e non ho davvero avuto l'opportunità di immergermi in altro, sto cercando ancora di capire a cosa lavorerò prossimamente. Credo sia un processo abbastanza normale: ti prendi il tempo di cui hai bisogno, perché bisogna essere paziente nel fare scelte che possono impegnare anni interi della tua vita.



English version

Hello Patrick, and welcome to Comicus. You are the director of the new Disney short, Feast, which will be projected before Big Hero 6.The plot is about the love story of a man seen through the eyes of a dog. Can you tell us about it? How did you come up with the idea?
I made a video compilation based on the idea of 1 second every day, where you can really cut together one second of every day of your life and put it into a video. I made this just about dinner, it was the whole year of 2012 where I took every day a picture of my life and of my meal. There is something kinda beautiful about the ritual of dinner and of gathering people together, and the idea that you could maybe tell a story through meals, like the ones that you eat when you're single, the ones that you eat when you're on your first date trying to impress versus the ones you eat when you have kids. So that's how it all started, and then the dog came in when we needed some kind of character to follow through the story that would be there all the time, that could actually follow the performances of every other character.

Which tecnique did you use to make this short?
I was the Head of Animation on Paperman, and I was one of the inventors of the software we used there, so when I got a chance to make my own short I wanted to do a similar thing but that could go farther than that. So this is CG, it's made entirely out of computer but it's handcrafted, handshaped and handdesigned and we drew line works on top of some of it to try to accentuate that even more. I would call it a sort of hybrid between 2D and 3D.

Is this the same software used for Big Hero 6, Hyperion?
It is that, yes. It is both the Paperman software and the new render Hyperion, which we used more for the colors. But Hyperion can do way more detailed and realistic stuff than what we used it for: we really just used it for the simplest, most designed based color.

You worked as Animation Supervisor for the short Paperman, which won an Oscar in 2012 as Best Animated Short. What did this experience mean to you?
Paperman was an amazing experience, it was my first job leading a team of people, it was the first time I got to lead a crew, a team of people to work with. Working with John Kahrs, the director, has been great. He's a really clear, generous and amazing artist and the best example of what a director should be, and I've learnt about directing from him. This has been my closest interaction with a director so far, and I wanted to be like that, I wanted to be the artist that I had the privilege to work with.

You have worked and contributed to successful movies like Tangled and Wreck-It Ralph at Disney. How did you get to work at Disney?
I was working at Sony Animation for a few years before Disney, and I’ve left Sony after my friend Chris, another animator, told me that the movie they were working on was really fun. They were hiring people to help and it was a studio in transition and it was a really great time to get in there because everything was kinda changing, and getting better and they were looking towards doing Tangled, so it was a pretty amazing time to jump into the studio. Since then I've been just nothing but great.

Lately, the Disney animation is facing a new Renaissance thanks to the combined consent of audience and critics. What do you think is the key of this success considering the recent production of the Studios?
The success is really because of John Lasseter and Ed Catmull and when I first started it was a couple of weeks after they started. It was clear that it was changing every day, and as we were working directly with John on the short we could tell he's got a very clear connection with the audience. It's fantastic working with them.

Which has been the part of Feast that you've enjoyed the most working on, both from a tecnically point of view and emotional point of view?
The most enjoyable thing is to put yourself in the view of the dog. We wanted to set the short kinda into  the perspective of the dog and it was hard, emotionally and visually. So this idea that there is a real showing of what he cares about was a really fun exercise of storytelling to try and a really great challenge.

What are you working on at the moment?
I'm busy at promoting Feast and going around Italy so I really haven't had the chance to dig into anything else, I'm trying to figure out what it is next. It's kind of what you do: you take your time, you want to be patient with choices like that, because when you make a choice it might take years of your life, so you need to make sure you're making patient choices.

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Big Hero 6: il nuovo trailer italiano

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È stato diffuso il nuovo trailer italiano di Big Hero 6, il nuovo film Disney in uscita 18 dicembre in Italia. Ve lo proponiamo di seguito accompagnato dal comunicato stampa e dal nuovo poster.



BIG HERO 6

FLAVIO INSINNA E VIRGINIA RAFFAELE
DOPPIATORI IRRESISTIBILI
DELL’ATTESO FILM DISNEY DI NATALE

IL RAPPER MORENO NELLA COLONNA SONORA
CON L'INEDITO "SUPEREROI IN SAN FRANSOKYO"
ESCE OGGI IL NUOVO ENTUSIASMANTE TRAILER ITALIANO

È un cast d’eccezione quello composto per il doppiaggio del nuovo film Disney di Natale Big Hero 6, in uscita il 18 dicembre in tutti i cinema italiani.

Flavio Insinna, celebre attore di film e fiction di successo e noto conduttore televisivo, presterà la sua voce al protagonista, il tenero Baymax. Virginia Raffaele, attrice comica e imitatrice amata dal pubblico italiano, doppierà l’amabile Zia Cass, sempre allegra, affettuosa e indaffarata.

Anche nelle musiche una sorpresa tutta italiana. In Big Hero 6 c'è Moreno, rapper e vincitore di Amici 2013, che arricchisce la colonna sonora con il brano inedito “Supereroi in San Fransokyo”, prodotto da Don Joe (Club Dogo) e scritto ad hoc per il film.

E, in attesa di poter vedere al cinema Big Hero 6, esce proprio oggi il nuovo, emozionante e divertente trailer in italiano.

Il nuovo amico delle prossime feste natalizie, Baymax, è un Operatore Sanitario Personale, in grado di curare quasi ogni malattia, e che, grazie all’amicizia con Hiro, rivelerà delle qualità inaspettate. Indagando su un misterioso complotto che si consuma sulle strade della loro città, infatti, Hiro scoprirà in lui un eroe oltre che un grande amico. E, dopo essere stato abilmente riprogrammato e dotato di una forza superiore, Baymax diventerà parte integrante di una squadra di coraggiosi, improvvisati, eroi: i “Big Hero 6”.

Caratterizzato dalla girandola di sentimenti e umorismo che il pubblico si aspetta dai Walt Disney Animation Studios, Big Hero 6 è balzato in vetta al box office nel suo primo week-end di uscita negli Stati Uniti, e a oggi ha già incassato oltre 135 milioni di dollari nelle sale americane e oltre 49 milioni di dollari negli altri paesi in cui è uscito.

In attesa di essere catapultati nella colorata città di San Fransokyo, che fa da sfondo alle avventure di Hiro e Baymax, Disney Italia premia la creatività con il concorso “Crea il tuo robot”, con cui offre ogni settimana a tutti gli utenti la possibilità di progettare il proprio piccolo compagno di avventure e vederlo diventare realtà (www.creailtuorobot.it).

Al termine del concorso saranno selezionati, da una giuria qualificata, le 10 migliori creazioni: il primo classificato vincerà una proiezione privata del nuovo film di Natale Big Hero 6, oltre alla miniatura tridimensionale del proprio progetto, e per tutti i classificati ci sarà un simpatico kit di gadget del film.

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