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Eris Edizioni presenta il romanzo Lucenti di Uduvicio Atanagi illustrato da AkaB

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Eris Edizioni ha annunciato il romanzo Lucenti di Uduvicio Atanagi con illustrazioni realizzate da AkaB. Trovate tutti i dettagli qui di seguito e la cover e alcune immagini nella gallery in basso.

"Dopo Challenger di Guillem Lopez, Eris scommette ancora una volta sulla contaminazione dei generi.
Lucenti, terzo romanzo dello sfuggente scrittore Uduvicio Atanagi - una tra le più originali e visionarie voci della letteratura horror e fantastica italiana - è un libro in cui si incontrano l'orrore e il romanzo di formazione con riflessioni esistenziali.

Nelle campagne toscane di metà anni ’90 un ragazzino scivola lentamente dalla realtà di tutti i giorni a una più oscura, fatta di forze ancestrali, predestinazioni ataviche e riti magici che si ripetono in diverse epoche storiche sempre uguali, come una maledizione.
Atmosfere che ricordano Thomas Ligotti, Conenberg e film come La casa delle finestre che ridono: la narrazione di Atanagi evoca dal buio orrori e terrori, incubi e ossessioni della cultura popolare-rurale italiana in un romanzo che abbraccia il genere per andare oltre il puro intrattenimento e affrontare tematiche esistenziali.
 
Arricchiscono il volume le illustrazioni di AkaB, poliedrico e affermato artista, la cui poetica si sposa perfettamente con il gusto esoterico e immaginifico di Uduvicio Atanagi.

Trovate un'anteprima del volume a questo indirizzo."

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Akab ci presenta Stigma, la nuova etichetta editoriale

L’esordio del marchio Stigma, creato da AkaB (Gabriele di Benedetto), è finalmente giunto. Una delle figure storiche della scena underground artistica italiana, ha partorito un progetto ambizioso e libero, radunando intorno a se autori esplosivi e giovani talenti. L’etichetta ha come linea guida il libero sfogo artistico da parte degli artisti, narrare i propri demoni, le proprie ossessioni e tutto ciò che le loro menti riescano a partorire. Nel Progetto Stigma ognuno rende conto solo a se stesso. E al Papa Nero.

Akab è curatore e direttore editoriale del progetto, il Papa Nero. Questa nuovo marchio editoriale si basa sulla vendita e promozione online, con totale libertà creativa ediritti dell’autore del 30% su tutto il venduto. Nel catalogo Stigma verranno presentati, come detto poco fa, sia autori affermati che esordienti. Il primo titolo sarà Èpos di Marco Galli, in uscita ad aprile 2018, in prevendita sul sito con special allegato Le incredibili avventure di Brodowsky. Tutte le uscite avranno un loro special se acquistati in prevendita online.

Seguiranno poi autori come Tiziano Angri con Reliquie, Pablo Cammello e Spugna con Rubens, Darkam con Esterninterni, Officina Infernale con IronKobra, Luca Negri con Storie di uomini intraprendenti e di situazioni critiche, Alberto Ponticelli con Cosplayer, Dario Panzerei con II, Squaz con Sarò breve, Marco Corona con Fole, Marco Gnaccolini e Cosimo Miorelli con Moby Dick Metropoli e lo stesso Akab con Inverno grigio canna di fucile. Queste saranno le prime pubblicazioni per la nuova etichetta.

Come recita l’incipit del manifesto: “I matti finalmente gestiscono il manicomio”. Qui il link del sito: http://progettostigma.com/

Di seguito trovate la nostra intervista ad Akab, fondatore e promotore di questo interessante progetto.

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Hai confessato che il Progetto Stigma fosse in cantiere da un po’ di tempo. Come mai hai scelto questo momento per lanciarlo? C’è stata una motivazione particolare oppure un’agente scatenante?

Un insieme di tanti fattori, tra cui il più rilevante è il giusto allineamento dei pianeti. Ragiono sulla possibilità di auto produrre i nostri libri dall’uscita delle 5 fasi; a quel tempo io stavo preparando un libro per la Logos, Angri per la Grrrzetic, Ponticelli per la Lion e così via, ho pensato che avesse senso farli uscire direttamente noi sotto lo stesso tetto anziché sparpagliarli. Se ci aggiungi che è proprio dall’autoproduzione che ho cominciato, il pranzo è servito.

Dato che hai svelato il metodo di pubblicazione, che tipo di strategia di promozione avete intenzione di utilizzare e che metodi di Guerriglia dovremmo aspettarci?

La vera guerriglia deve essere inaspettata, quindi sulle nostre subdole strategie di marketing ancora non posso dire nulla. Anticipo solo che anni di pubblicità da supermercato in tv ha plasmato le nostre perverse menti creative applicate al male. E comunque come diceva sacralmente Bill Hiks durante le sue serate “Se qualcuno lavora nella pubblicità o nel marketing, uccidetevi!”

C’è un filo rosso che lega i vari titoli essendo comunque tutti differenti sia per stile, tratto, argomenti e tipologia di narrazione?

Che cosa posso dire… diciamo che il mio intransigente senso critico, che mi porta a schifare il 99% delle produzioni artistiche, è già di per se il filtro che unisce tutto. Non mi interessa certo fare una casa editrice di stupidi fumetti sanguinolenti stile anni ’90, né tantomeno ricerco cupe menate depressive piene di didascalie e disegni underground (quelli sono i fumetti che faccio io), mi interessa la quantità di verità che un autore ha il coraggio di riversare nel proprio lavoro. infischiandosene di ferire qualcuno, comprese le persone vicine, specialmente se stessi.

Com’è stata accolta l’etichetta dagli autori? Quanti progetti ti sono stati proposti?

Considerando che non abbiamo neanche ancora messo la mail per le proposte, ne sono arrivate moltissime e di tutti i tipi, alcune anche interessanti, ti posso dire che una sola per ora è entrata a far parte del catalogo.

Il pubblico è in attesa di questa nuova realtà, immaginavi questa reazione?

Credo ci siano intorno a Stigma diversi tipi di attenzione in questo momento. Curiosità sicuramente, ma anche diffidenza; ed è normale che sia così visto che ancora tutto è virtuale.

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Pensando ad un ipotetico futuro, ti piacerebbe fondare una vera e propria casa editrice?

Mi suona come una domanda ambigua, per me Stigma è una vera e propria casa editrice, ma è anche vero che ci sono cose che io so e che ancora devono essere dette. Da febbraio penso sarà tutto più chiaro.

Cosa non faresti rispetto alle attuali realtà editoriali?

Rincorrere il pubblico e riempire il mondo di libri inutili.

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Memorie dal sottosuolo, la recensione di Plume di AkaB

Ci sono… cose che un uomo ha paura di dire anche a se stesso, ed ogni uomo decente ha un certo numero di queste cose nascoste nella sua mente.
(Fëdor Dostoevskij)

Porto in me un individuo irrivelato. Mi conosce, ma non so niente di lui, eccetto che la mia persona è la sua ombra con i suoi appetiti inconfessabili e il suo bisogno di segreto.
(Joë Bousquet)

Durante Napoli Comicon 2017 la Douglas edizioni ha presentato un’antologia di racconti brevi del visionario AkaB dal titolo Plume che raccoglie lavori già noti e due inediti: "Niente da bruciare” e “Se”.
I lavori di AkaB sono sempre di matrice introspettiva e questa opera non è da meno. Le tematiche affrontate dall’artista sono introdotte in maniera egregia da Marco Taddei in una splendida prefazione. La celebrazione della vita avviene attraverso quella della morte, così come la bestemmia è essa stessa una preghiera disperata di chi cerca aiuto nel divino, non sapendo più a chi affidarsi. Un velo di disillusione e tristezza copre una forte rabbia che viene ritrovata in maniere più o meno manifesta in ogni storia. Dalla religione alla violenza, dal sesso alla solitudine, ogni storia ha in se i semi rabbiosi che faticano ad esprimersi se non in maniera sublimata dell’arte. Akab è un modellatore di pathos grazie ad uno storytelling non lineare perlopiù, con dialoghi criptici in alcune storie e immagini ermetiche, che creano una sensazione di angoscia che punta dritta alle emozioni più nascoste.

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Il tipo di narrazione utilizzato dall’autore, come detto poco più su, differisce da storia a storia. L'esempio più forte è "Aquarietto", con tavole prettamente visive, con assenza di didascalie e senza nessun dialogo. Solo tramite le immagini di una vaschetta con un pesciolino che nuota avanti e indietro, racconta lo scorrere del tempo e della vita in stato di reclusione. La monotonia, la ripetizione e la solitudine sono una delle chiavi interpretative, dove si aggiungono forti e spietate quelle della vita e della morte.

Il linguaggio però è un tema importante per AkaB. Il racconto "Abaddon", in cui si parla della fine del mondo e di pulsioni sessuali, è ambientato in uno studio psicologico. Il protagonista non ama le frasi fatte ma nel linguaggio comune ormai quasi tutto quello che diciamo lo sembra. Molte volte capita che dobbiamo sottolineare che è il nostro reale pensiero, al di là dell’espressione linguistica di uso comune. L’autore quindi crea un meta discorso sulla linguistica in poche battute, lasciando il lettore in pieno flusso di coscienza.

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AkaB parla di pulsioni  e si rivolge direttamente ad esse. Pulsioni sessuali, pulsioni di morte, pulsioni di vita ma le mescola in una narrazione sempre nuova, dai toni angoscianti. Il linguaggio è ricercato ma sempre diretto. L’uso di metafore è utilizzato in alcuni casi in modo opposto alle immagini associate così da creare un’allegoria visivo/linguistica che in alcuni casi risulta una nera ironia sul tema. Esempio lampante è la storia “Era de Maggio”, dove il suo tratto angosciante e distorto rappresenta una realtà completamente opposta al testo della poesia di Salvatore di Giacomo, resa nota dall’adattamento musicale di Mario Pasquale Costa.

Non manca la religione tra gli argomenti trattati. Due in particolare hanno come focus il credo e l’istituzione religiosa con i suoi paradossi. “Plume – Untitled” e “Il Cristo di Carne” sono due storie opposte per tematica e per concettualizzazione. La prima è un discorso sulla contrapposizione tra la razionalità e la fede che si evolve in una riflessione sul viaggio verso noi stessi. L’ultima vignetta riassume la volontà di scelta con il bambino che mangia la mela (simbolo del peccato originale ma fondamentalmente della volontà di libero arbitrio). La seconda invece riflette lo sfruttamento della religione sia in senso commerciale che ideologico/interpretativo. La figura del cristo in croce come simbolo/icona/gadget potente che piace alle persone e che rappresenta la sofferenza verso di noi per noi. Mentre a noi cosa importa realmente?

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Altro filo conduttore di alcune storie è la solitudine. Stesso discorso di “Era de maggio”, Akab crea come un moodbord di un videoclip della famosa canzone “Are you lonesome Tonight” di Roy Turk. Il senso di isolamento si evolve vignetta dopo vignetta e tavola dopo tavola fino ad un epilogo spiazzante dove il verso finale “Dimmi cara, ti senti sola stasera?” anche in questo caso è in netta contrapposizione con l’apparato visivo e visionario. “Apocalypse pending” è una solitudine oscura di un uomo che vuole andar via. In attesa del treno che non arriva, riflette sul viaggio e sulla sua vita. Dove andare? Forse l’ultima vignetta è illuminante ma si scenderebbe in questo caso forse in una forma interpretativa che il maestro Umberto Eco definirebbe “Intentio Lectoris” aprendo quindi mondi interi su cui disquisire.

L’apparato visivo è diverso da storia a storia, ricoprendo infatti quasi 17 anni di lavori. Resta inconfondibile lo stile decadente che persiste al tempo.
Un titolo da avere assolutamente per profondità e per stile. Personale e diretto, a volte da qualcuno criticato, ma che non è mai sceso a compromessi perché rispecchia l’espressione e la creatività dell’autore pura e cruda.

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Douglas Edizioni presenta Plume di AkaB a Napoli Comicon

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Riceviamo e pubblichiamo:

Presentazione del graphic novel “Plume” di AkaB
edito dalla Douglas Edizioni presso lo stand “In Form of Art” al Comicon 2017 di Napoli – Mostra D'Oltremare 28-29-30 aprile e 1 maggio

Sarà presentato presso lo stand della “In Form of Art”, durante la fiera del fumetto “Comicon” che si terrà dal 28 aprile al 1 maggio alla Mostra d'Oltremare di Napoli, il graphic novel “Plume” realizzato dall'artista AkaB e pubblicato dalla Douglas Edizioni.

Plume è un passaggio segreto, dentro la catacomba del nostro cuore e si apre un campo oscuro e impenetrabile, dove scroscia ancora furente il Diluvio Universale.

In “Plume” vediamo scorrere episodi brevi e brevissimi, tutti contraddistinti dallo stesso tono dimesso e dalla medesima, rancorosa, ironia che in fondo alle pagine arriva sempre a sfidare a muso duro il lettore con un ghigno disturbante. Di pagina in pagina, si dipana un arcobaleno monocromatico fatto di colori fangosi. Le storie non tacciono rivelazioni oscure sulla coscienza dei protagonisti e in generale su quella dell'essere umano disegnato quasi sempre come uno sgorbio spigoloso e tormentato.

Se è vero che ogni bestemmia è una preghiera, la preghiera di un uomo disperato che invoca l'aiuto di dio che non arriva mai, allora ognuna di queste storie, storie di odio, orrore, malessere, sono, viste in controluce, storie di profondo amore. Così come non c'è preghiera più sonora della bestemmia, non c'è via migliore di celebrare l'amore se non mostrando le bassezze e l'atarassia dell'uomo moderno, e allo stesso modo non c'è modo preferibile di celebrare la vita se non celebrando la morte.

Come si può vedere dalla copertina, le storie di AkaB sono raccolte sotto l'ala tutelare di una splendida cornacchia e si tratta di un riassunto alchemico di tutti i suoi lavori a medio e lungo raggio.

AkaB è fumettista, illustratore, pittore e regista che mal sopporta le definizioni.

Negli anni '90 fonda lo Shok Studio, con cui ha prodotto e poi venduto fumetti alle major americane. Tipico delle sue immagini è il tratto incisivo e corrosivo che ricerca l'intensità espressiva, l'introspezione psicologica e la comunicazione di un disagio interiore. Ha all'attivo numerose collaborazioni tra cui Il Male, Mucchio, Il Manifesto, Rolling Stones, Independent e molte altre. Esploratore delle condizioni dell'animo umano e sperimentatore non convenzionale, ha pubblicato libri per diverse case editrici: ReVolver per Poseidon Press, Redux e Pop! Per Grrrzetic, Le 5 Fasi per BD solo per citarne alcuni. Il suo primo lungometraggio, Mattatoio, viene selezionato per la 60° Mostra del Cinema di Venezia.

La casa editrice DOUGLAS EDIZIONI nasce nel 2014 ad opera di Marco Chiuchiarelli, pittore e fondatore della Scuola d’arte IN FORM OF ART di Napoli.

La giovane realtà editoriale della DOUGLAS, che ha esordito al LUCCA COMICS & GAMES 2014, risulta essere la spontanea conseguenza dell’operato della IN FORM OF ART, dedita a formare artisticamente i suoi allievi non solo nel campo della pittura ma anche in quello del fumetto attraverso un intenso lavoro da “Bottega”.

La strada che la DOUGLAS vuole percorrere è quella della libertà autoriale, nel senso di lasciare totale libertà esecutiva e concettuale agli autori al fine di esprimere al meglio le proprie capacità artistiche e farsi conoscere dal pubblico in modo autentico!

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