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Guardiani della Galassia: recensione

GOTG Payoff 1-Sht v4b LgQuando, al San Diego Comic-Con del 2012, Kevin Feige annunciò la futura realizzazione di un lungometraggio dedicato ai Guardiani della Galassia, di certo non fra i più famosi personaggi della Casa delle Idee, furono in molti, fra i non addetti ai lavori, a mostrare un certo scetticismo, arrivando perfino a doversi informare su personaggi prima di allora sconosciuti.
Di certo, dopo aver portato sul grande schermo Iron Man, Capitan America, Thor, Hulk e gli altri Avengers, concentrare molte risorse e le luci dei riflettori su Star-Lord e soci poteva apparire una mossa quanto meno azzardata, ma anche necessaria per espandere i confini dell’universo cinematografico Marvel Studios, nel quale le principali minacce giungono proprio dallo spazio profondo.

Oggi possiamo dire che la scommessa di Feige e compagni è stata vinta, basti guardare ai dati sugli incassi del film all’estero (in Italia lo vedremo solo dal 22 ottobre), o pensare che il sequel di Guardians of the Galaxy (previsto per il 2017) è stato confermato ufficialmente ancora prima dell’uscita del film negli USA.

Guardiani della Galassia è infatti un film pregevole, intelligente ed estremamente godibile, anche per coloro non particolarmente affezionati al genere cinecomic.
Tutto inizia con il rapimento del giovane Peter Quill, rimasto da poco orfano: subito dopo la morte della madre, infatti, il giovane viene portato via dal suo pianeta natale da una misteriosa astronave (bellissima citazione di E.T. - L'extra-terrestre).
Gli unici ricordi del suo passato saranno un walkman con una musicassetta contenente un mix di alcuni dei brani più famosi degli anni ’70-’80, e un regalo della madre, che Quill non riuscirà a scartare per molti anni.
La storia si sposta rapidamente di 26 anni nel futuro, e ci mostra il protagonista oramai divenuto adulto: Peter Quill (Chris Pratt), auto-proclamatosi Star-Lord ("Chi???"), è un predone spaziale appartenente a un gruppo chiamato Ravagers, guidato dallo spietato e cinico Yondu (Michael Rooker). Quill è a caccia di un misterioso quanto ricercato oggetto, denominato “The Orb”, che si trova sul deserto pianeta Morag.
Recuperato il globo, ben presto si scopre che questo è ambito anche dal pericolosissimo Ronan l’Accusatore (Lee Pace), un fanatico appartenente alla razza dei Kree, animato solo dall’ardente volontà di distruggere il pianeta Xandar, abitato dai nemici giurati della sua razza. Ronan ha al soldo alcuni pericolosi sottoposti: Korath (Djimon Hounsou), Nebula (Karen Gillan) e Gamora (Zoe Saldana); queste ultime due sono le figle adottive di Thanos, il matto titano già visto tramare dietro le quinte in The Avengers, il quale desidera che Ronan recuperi per lui il globo, in cambio di un esercito e dei mezzi per distruggere Xandar (un po’ come fatto con Loki in precedenza).
Proprio su Xandar, Peter Quill incontrerà Gamora, oltre che a due strambi cacciatori di taglie chiamati Rocket e Groot (doppiati rispettivamente da Bradley Cooper e Vin Diesel): il primo ha la forma di un procione antropomorfo, una bella parlantina e un passato fatto di dolorosi esperimenti nei quali fungeva da cavia, il secondo è letteralmente un albero semovente, ed è in grado di pronunciare un’unica frase (“I am Groot”).
Dopo un rocambolesco inseguimento, i quattro finiranno catturati dai Nova Corps e imprigionati nell’inespugnabile carcere Kylin, nel quale faranno la conoscenza di Drax (Dave Bautista), che ha un unico scopo nella vita: vendicarsi di Ronan, colpevole di aver sterminato la sua famiglia. L’unico modo per questa improbabile squadra di fuggire dalla prigione e impedire a Ronan di impossessarsi del globo sarà quella di allearsi contro la minaccia comune, ognuno con i suoi personali interessi, ben inteso. Perché all’interno del globo è nascosta una delle sei Gemme dell’Infinito, antichissimi artefatti dotato di immenso potere (altre Gemme sono il Tesseract e l’Aether, già visti in precedenza). Il destino di Xandar e dell’intero universo sarà dunque nelle mani di cinque anti-eroi sui quali nessuno in tutto l’universo avrebbe mai scommesso un centesimo della corrente valuta xandariana.

Il segreto dietro al successo di Guardians of the Galaxy risiede nella formula vincente oramai brevettata dai Marvel Studios: storie semplici e lineari, arricchite di umorismo, dialoghi perfetti e notevoli effetti speciali (e, in questo caso, anche di una colonna sonora da urlo). La trama ruota, anche qui, dietro un MacGuffin, come visto in precedenza in Iron Man, Captain America: The First Avenger, The Avengers e Thor: The Dark World.

Gran parte del merito di questo ricettacolo vincente è da attribuirsi sicuramente a James Gunn, director e sceneggiatore del film: il giovane regista americano, alla sua prima vera prova in "serie A", riesce a creare, con la sua personalissima visione, un universo narrativo interessante, fresco e originale, ma non immemore della cinematografia del passato: i fan del genere fantascientifico non avranno difficoltà a notare manifesti parallelismi con le ambientazioni dei primi capitoli della saga di Guerre Stellari, il tutto in chiave moderna, ma credibilissima.
Guardians of the Galaxy è un affresco post-punk, fatto di colori, suoni e luci: l’attenzione al dettaglio è maniacale, nulla è lasciato al caso, dalle scenografie studiate e realizzate con consapevolezza e amore, alla ricerca e alla creazione dei personaggi, di tutti, non solo di quelli principali.

I personaggi, si è detto: i cinque componenti della squadra più sgangherata del cosmo sono entusiasmanti, prendendoli singolarmente, ma diventano un magnifico mosaico di tessere complementari fra loro. Fra tutti, sembra quasi scontato sottolinearlo, è un procione a fare la voce del leone: Rocket, già amatissimo in ambito fumettistico, si candida a divenire un vero e proprio eroe cult del cinema del XXI secolo. Oltre ai meriti già elencati del regista/sceneggiatore, va elogiato il grande lavoro di Bradley Cooper in fase di doppiaggio: il procione parlante, un esserino così piccolo a vedersi, diventa il centro gravitazionale di buona parte del film, con i suoi monologhi fatti di rabbia, cinismo e disillusione, la sua risata/ringhio isterica e la sua ironia dilagante. Anche Chris Pratt, che ha messo via un po’ di ciccia in cambio di massa muscolare, è un leader carismatico e credibile, mantenendo però l’indole dell’eterno immaturo. Gradevole il Drax un po’ tonto di Dave Bautista (che dimostra inaspettate capacità recitative), iconico il Groot di Vin Diesel, un po’ sacrificata la Gamora di Zoe Saldana, il personaggio più debole del quintetto, ma non per questo spiacevole.

A fronteggiare i nostri “eroi” ci sono sostanzialmente tre villain, dei quali il più interessante è senza dubbio Nebula, a scapito di un Ronan che a volte sembra messo lì quasi per caso: probabilmente andava fatto un maggiore approfondimento su un personaggio comunque importantissimo nella storia della Marvel Comics. Thanos è nel film, come già detto, ma trattasi di un mero cameo, anche se sentirlo parlare con la voce di Josh Brolin fa comunque un certo effetto. Il cast del film è ricchissimo e la presenza di attori del calibro di Glenn Close e Benicio Del Toro, rispettivamente nei panni (marginali) di Nova Prime e del Collezionista, è la canonica ciliegina sulla torta.

Pur essendo un film abbastanza indipendente dai precedenti, Guardians of the Galaxy arricchisce di dettagli importanti l’universo narrativo dei Marvel Studios: finalmente viene fatta luce sulla natura delle Gemme dell’Infinito, che, non è difficile immaginarlo, saranno sempre più importanti nel cammino che ci separa da Avengers 3, nel quale, presumibilmente, ci sarà il confronto finale con Thanos.

Non c’è niente di Guardiani della Galassia che non ci sia piaciuto. Il film perfetto è quello che dobbiamo ancora vedere, sia chiaro, ma questo ci si avvicina prepotentemente.
Dover attendere ottobre per l’uscita del film nelle nostre sale è davvero un peccato ma mai come in questo caso vale la pena di attendere. Il consiglio è di non rovinarsi un film così d’impatto dal punto di vista visivo scaricandolo dalla rete. La pazienza è la virtù dei forti, ma non ditelo a Rocket.

Interpretato da Chris Pratt, Dave Bautista, Zoe Saldana, Bradley Cooper, Vin Diesel, Michael Rooker, Lee Pace, Ophelia Lovibond, Benicio Del Toro, Karen Gillan, Djimon Honsou, Gregg Henry, Glenn Close, John C. Reilly e Josh Brolin (non accreditato), Guardiani della Galassia, scritto e diretto da James Gunn arriverà nelle sale italiane il 22 ottobre 2014.

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