Five 1-2
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Prendete una ragazza come tante altre, unitela ad un gruppo di bei ragazzi e condite il tutto con un mix di amicizie, gelosie e storie d'amore.
Sono questi gli ingredienti che hanno fatto la fortuna di molti, troppi manga, tanto che risulta impossibile capire se si stia parlando di Club Paradiso, Perfect Girl Evolution, Host club o di un altro fumetto. Nel nostro caso questa è la storia narrata da Five, opera ideata e disegnata da Shiori Furukawa e pubblicata in Italia da GP Publishing.
Hina, una ragazza costretta a cambiare continuamente città a causa del lavoro del padre, si trasferisce in una nuova scuola e si ritrova in una classe composta da soli uomini. Come indicato dal titolo dell'opera stessa, cinque ragazzi particolarmente affascinanti e simpatici prendono la nuova arrivata sotto la loro ala protettrice e quello che tra di loro spicca per bellezza e carisma mostra di provare sentimenti di carattere amoroso verso la giovane.
Non solo la trama del fumetto non è originale, ma il manga non si contraddistingue neanche per la bellezza dei disegni, che non sono in grado di eguagliare la grazia del tratto di Ai Morinaga o il fascino dei personaggi creati dall'abile mano di Tomoko Hayakawa. I corpi sono un po' troppo allungati e anche i visi, che di primo acchito possono apparire piacevoli, a uno sguardo più attento risultano non del tutto proporzionati. Inoltre i personaggi non sono ben caratterizzati e gli stessi protagonisti non suscitano particolare simpatia o empatia in chi legge.
Non sorprenderebbe venire a sapere che molti lettori abbiano deciso di non acquistare il secondo volume di un'opera con una trama così banale e un disegno che non si può definire accattivante.
Chi però ha deciso di continuare a leggere questo manga avrà avuto modo di rivalutarlo minimamente. Dal secondo numero infatti la storia inizia a svilupparsi e a presentare elementi interessanti, vengono introdotti nuovi personaggi e quelli già noti sono meglio delineati da un punto di vista psicologico.
Sembra quindi che Five abbia dei margini di miglioramento, anche se per il momento resta un'opera di scarso interesse.