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Marvelman/Miracleman: causa conclusa

MarvelmanIl personaggio di Marvelman/Miracleman ha combattuto due battaglie: la prima di natura prettamente editoriale, poichè molte volte le sue storie hanno dovuto superare alcuni ostacoli per essere pubblicate; la seconda, più nota al grande pubblico, di natura civile, in quanto il personaggio è da tempo oggetto di una causa in tribunale i cui principali soggetti coinvolti sono Neil Gaiman e Todd McFarlane. Ma forse non più.

Marvelman venne creato da Mick Anglo nel 1953, per la casa editrice Fawcett Comics, la quale così cercava di sopperire alla scomparsa del personaggio di Capitan Marvel/Shazam, anche lui coinvolto in una diatriba in tribunale con la DC Comics: dopo dieci anni le pubblicazioni si interruppero. Nel 1982 il personaggio ricomparve in Inghilterra con storie entrate nella storia scritte da Alan Moore, anticipatrici dei temi che sarebbero stati esplorati in Watchmen. Quando la Eclipse ristampò queste storie in USA, cambiò il nome del personaggio in Miracleman per evitare beghe legali con la Marvel, la quale aveva già minacciato di intentare causa per il nome del personaggio.
Dopo Alan Moore, fu Neil Gaiman a prendere le redini di Miracleman, ma a causa del fallimento della Eclipse la sua storia rimase incompleta. Todd McFarlane acquisì successivamente le proprietà editoriali della Eclipse, ma si accordò con Gaiman per lasciargli i diritti di pubblicazione di Miracleman, accordo che non rispettò (almeno così parrebbe). Ne nacque una causa decennale, nella quale si inserì indirettamente anche la Marvel, che pubblicò la miniserie 1602 per raccogliere fondi per questa causa e ristampò poi le storie classiche di Mick Anglo.

Una causa che si è conclusa. In data 11 settembre 2012, infatti, Gaiman ha ritirato la sua causa contro McFarlane, per il semplice motivo che costui ha rinunciato ai diritti su Miracleman. Praticamente in contemporanea la Marvel ha richiesto e ottenuto il trademark su Miracleman. Questo può essere il primo passo verso la ristampa delle storie di Moore e Gaiman, che i lettori italiani non hanno praticamente mai potuto leggere (ne pubblicò una manciata la Max Bunker Press nel 1985), e che anche i lettori americani faticano a trovare. Non solo, c'è anche la possibilità che Gaiman possa finalmente concludere la sua storyline. Ipotesi al momento, è vero, ma molto più concrete di quanto non lo fossero fino ad una settimana fa. Vi terremo informati sugli sviluppi.

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