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Oscar 2013: i vincitori animati e un commento

Conferme e sorprese nel campo dell'animazione alla notte degli Oscar appena trascorsa. Come avevamo predetto, Paperman ha vinto il premio per il miglior cortometraggio animato, complice l'allargamento del bacino dei votanti. Una vittoria meritata che, senza nulla togliere al poetico corto Disney, mostra il lato più commerciale dell'industria. La Pixar si sfrega le mani - e con lei The Blue Umbrella, che di fatto ipoteca  la vittoria del 2014 - pregustandosi una scia di trofei senza fine visto che ora il meccanismo premierà più facilmente i brand conosciuti invece che gli autori indipendenti.

Sempre Pixar è stata protagonista dell'Oscar con il suo Ribelle - The Brave, vincitore inaspettato della serata. Un buon film, a tratti brillante, e con una premessa fuori dal comune (una principessa che alla fine non sposa nessuno e si conquista la propria indipendenza sul campo) ma non coraggioso abbastanza da reggere il confronto con ParaNorman o con il visionario Ralph Spaccatutto, vero favorito dopo la vittoria ai PGA. Un Oscar di rendita quello della Pixar che, messi i remi in barca, è riuscita a spuntarla grazie alla buona reputazione e alla genialità delle proprie produzioni passate più che per la bontà del film.

Il regista Mark Andrews si è presentato sul palco con un tipico kilt scozzese (e ora capiamo chi ha approvato tutte le gag meno riuscite del film), mentre Brenda Chapman, compagna di merende di Adele al buffet degli Oscar, ha fatto la sua comparsa a sorpresa, nonostante non le fosse stato riconosciuto il Golden Globe. Un'anomalia non da poco, che fa sorgere il dubbio sulla paternità-maternità creativa del film. Basti pensare al caso di Ratatouille, originariamente diretto da Jan Pinkava, il quale non riuscì a dare coerenza alla storia e venne sostituito da Brad Bird: nel momento delle premiazioni, sebbene il nome di Pinkava compaia nei crediti sotto la voce "co-regista", l'unico a salire sul palco è sempre stato Bird e Pinkava non ha mai presenziato a eventi, premi o interviste.

Evidentemente le idee cardine di Chapman devono essere rimaste nel nel DNA della pellicola a tal punto da giustificare la sua presenza alla stagione dei premi (l'unica cosa che è emersa è l'ambientazione invernale originaria con neve e altri sconvolgimenti atmosferici). Non si capisce allora perché la donna sia stato estromessa dal suo stesso progetto se, alla base, il film è rimasto come l'aveva immaginato lei. Dubbi e sfumature che non verranno chiarite tanto presto, a quanto pare.

Nel complesso, per il settore dell'animazione, è stata una cerimonia che ha giocato sul sicuro, puntando sui propri cavalli di razza. L'unico aspetto positivo è che la vittoria di Paperman potrebbe aprire la strada a un intero lungometraggio realizzato con la stessa tecnica, come paventato dal regista. Ora la caccia è aperta per i prossimi candidati. Il primo a calcare le scene sarà The Croods, in uscita a fine marzo.

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