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I Simpson, parla il regista

Come parte di una serie di speciali dedicati ai cortometraggi candidati all'Oscar AWN ha intervistato il regista David Silverman, con il quale ha avuto modo di parlare della genesi de Maggie Simpson in: The Longest Daycare.

"È iniziato come un esperimento" ha dichiarato Silverman, attualmente impegnato nella regia di un episodio della serie. "C'erano delle persone che stavano sperimentando con il 3D qui allo studio e ci hanno chiesto se fossimo interessati a fare un corto con questa tecnica. Nessuna ragione specifica. Quando abbiamo accettato, a mettere in moto tutto è stato il produttore esecutivo, Jim Brooks. C'è stata questa riunione, nel marzo del 2011, con Jim, Matt Groening, Joel Cohen, Dave Mirkin e Mike Price, in cui abbiamo sviluppato le prime idee: farlo muto, scegliere Maggie e ambientarlo in un asilo. Al Jean, lo showrunner, ha poi scritto un trattamento, ma non era molto definito. Le battute erano scritte."

La componente più impegnativa del progetto, a detta del regista, è stata il 3D, "Perché i disegni si sono moltiplicati per ogni scena. Ogni personaggio era su un livello diverso e aveva un foglio separato. E poi l'esercizio di pantomima, bisognava essere precisi e molti chiari nel comunicare le emozioni. Ogni frammento di recitazione, sfumatura, movimento, tutto doveva avere un significato. È stato uno dei punti su cui più ho insistito durante la produzione".

In merito alle critiche sulla presenza di corti prodotti dai grandi studi, Silverman si è difeso dicendo che: "I grandi studi non sempre vincono, tanto per cominciare. E poi, dove pensate che sia iniziato tutto? Dai grandi studi. Era sempre Topolino contro i cartoni della MGM contro i cartoni della Warner".

Non resta che attendere la serata degli Oscar, prevista per il 24 febbraio e condotta da Seth MacFarlane, per scoprire chi vincerà la statuetta.

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