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Hercules - Il guerriero: recensione

Hercules-Il-Guerriero-pi1Hercules lo conosciamo tutti. Vuoi direttamente dalla letteratura greca e romana o dai film, dalle serie TV, dai cartoni animati, dai fumetti. Insomma in qualche modo un fondo di conoscenza del semidio figlio di Zeus, una minima infarinatura anche solo delle dodici fatiche ce l'abbiamo tutti.
Quello che però traspare dai diversi media che hanno trattato di questo eroe, dalle molto diverse versioni del personaggio che ci vengono propinate è che ognuno tende a plasmare la leggenda come fa più comodo a lui, spesso magari  commettendo degli scivoloni storici o mitologici senza neanche rendersene conto. E ovviamente Hercules - Il Guerriero non è da meno.

Soprattutto se si pensa che questo film è tratto, oseremmo dire molto liberamente e impropriamente, da un'opera a fumetti in 5 capitoli pubblicata dalla Radical Comics e scritta da Steve Moore, Hercules: The Thracian Wars. Liberamente perché poco ci azzecca e impropriamente perché ci ricordiamo della recente diatriba sulla questione dei diritti dell'opera sollevata da Alan Moore alla morte dell'amico Steve.

Il fumetto succitato è stato scritto da Moore con grande fatica e con un lavoro straordinario di reperimento e vaglio delle fonti storiografiche e mitologiche e con un attento studio filologico di esse per riproporre la storia delle Guerre di Tracia nel modo più attento e fedele possibile oltre ai personaggi che vi sarebbero apparsi. Ovviamente esistono comunque parti inventate e frutto della fantasia dell'autore ma sono sempre attentamente ricostruite in modo da non contrastare con il resto.
Hercules viene affiancato da personaggi leggendari come Atalanta, Autolico, Iolao, Meleagro che erano suoi contemporanei e con i quali avrebbe potuto effettivamente venire in contatto. A parte Meneo che venne creato appositamente per la serie e che nel film non compare neanche, i personaggi avevano tutti delle solide basi storiografiche.
Le direttive della Radical erano quelle di creare una storia che si concentrasse maggiormente sull'aspetto umano e eroico di Hercules e che lasciasse in secondo piano il legame con gli dei e l'aspetto mitologico del personaggio; inoltre le atmosfere narrate erano molto più violente e sporche, più guerriere insomma, rispetto alle classiche trasposizioni che conosciamo. I mostri mitologici non vengono mostrati e Hercules ci viene presentato come guerriero veterano molto esperto in battaglia, ma senza poteri sovrannaturali o cose simili.
 
Il film segue sotto molti aspetti il fumetto da cui ha origine ma poi, vuoi per esigenze di pubblico, vuoi per non tirare troppo la corda e rischiare di vietare la visione del film ai più giovani, vuoi perché c'è The Rock, vuoi perché aggiungere la classica tragedia melodrammatica dell'omicidio della famiglia (ma non era Russell Crowe quello?) fa sempre il suo effetto, la direzione che prende non è proprio in linea con l'opera di Moore.

La trama è semplice in entrambi i casi: Hercules e i suoi compagni vengono assoldati da Re Cotys per addestrare i soldati al suo servizio e renderli una forza militare tale da poter sottomettere l'intera Tracia al suo comando, unificando i diversi villaggi in un unico impero.
Tuttavia, una volta compiuta tale missione, l'eroe si accorgerà di essere stato raggirato dal sovrano e dovrà vendicarsi per spodestare il tiranno e permettere al bene di trionfare. Molto sintetico ma il succo è questo.

Due parole, innanzitutto, per elencare le differenze sostanziali tra fumetto, ossia la matrice originale, e film, ossia il prodotto derivato.
Partiamo dai personaggi. Per chi ha letto l'opera, forse questo è lo scoglio più duro da superare.
Iniziamo con Tideo, il personaggio che è stato maggiormente stravolto è proprio lui. Nel film non si dice essere un bambino nato sul campo di battaglia che l’allegra combriccola di Hercules ha adottato e progressivamente cercato di civilizzare, rendendolo meno ferino; inoltre non parla e prova una patetica empatia per il figlio della principessa Ergenia. La controparte cartacea è completamente tutt’altra cosa. È brutale, sadico, spietato, loquace ma soprattutto cannibale. E il rapporto tra lui ed Hercules non è minimamente da bromance come quello presentato nella pellicola.
Poi c’è Atalanta, di cui non viene specificata la omosessualità né tantomeno il rapporto conflittuale con Meleagro, innamoratosi di lei, che però nel film viene completamente eliminato.
Mancherebbe all’appello anche Meneo, eròmenos di Hercules, ma vuoi davvero mettere una spalla adolescente dai risvolti omosessuali in un film per il grande pubblico?
Infine Ergenia, la principessa figlia di Cotys, tutt’altro che la buon anima crocerossina che ci viene presentata, ma perfida donna in combutta con il padre, tant’è che al termine del graphic novel, dopo che è stata uccisa da un giavellotto, Hercules dice “È morta nello stesso modo in cui è vissuta... sull’asta di un uomo”.
L’ironia inoltre è molto più spiccata, a volte non con grandi risultati, nella versione cinematografica che ha toni più per famiglie e quindi la si usa per stemperare la violenza della carneficina in battaglia.
Per non parlare del fatto che i Traci erano barbari, quindi nessun palazzo sfarzoso e tantomeno veneravano Era.

Se poi però consideriamo il film come opera a sé stante o quantomeno come libera interpretazione allora si può comunque dire che in fin dei conti la pellicola è riuscita.
È esaltante, con una trama a grandi linee fedele a quella del fumetto, con le giuste dosi di azione e trovate anche interessanti come quella dei minotauri che accentua ancora di più il tentativo di umanizzare e ricondurre a livello mortale le imprese di Hercules e gli elementi mitologici. La recitazione è quella che è, ma d’altronde stiamo parlando comunque di un film su Hercules, non certo in lizza per l’Oscar.

Questo film vive sull'ignoranza di cui si nutre, quell'ignoranza cinematografica, se ci si passa il termine, da The Expendables, da Fast and Furious, che portano sicuramente una grande fetta di pubblico in cerca solo di un’ora e mezza di puro divertissement. Anche se comunque risulta un gradino sopra a questi due franchise citati, il film se la cavicchia con un voto medio.
Interessante il fatto di non puntare molto sulla CGI. I mostri che ne vengono creati come Cerbero, il leone di Nemea, il cinghiale di Erimanto e l’Idra di Lerna, compaiono solo per brevi istanti, per rendere più incredibili le gesta narrate dal giovane Iolao per incensare esageratamente la leggenda dello zio.
Belle le ricostruzioni degli ambienti e gli elementi di scena come le corazze, i carri e il vario armamentario. (Pessima però la scena stile merchandising da fiera circense per vendere all'esercito dei Traci la limited edition dell’equipaggiamento di Hercules).

Questa versione di Hercules, la seconda uscita quest’anno dopo quella di Renny Harlin che è davvero meglio dimenticare, è quindi un buon prodotto che in un’ora e mezza riesce a raccontare una bella storia senza impegnare troppo lo spettatore, ma che si fa ricordare poco anche a breve distanza dalla visione.
Ovvio il paragone non regge minimamente con la versione cartacea che la supera nettamente su tutti i fronti.
Quindi se volete vedere un film senza troppe pretese, divertente ed entusiasmante, con degli attori estremamente muscolosi - con tanto di scena alla "Hulk spacca!" magistralmente interpretata dal nerboruto Dwayne Johnson - e fin troppo bravi a recitare per quanto sia richiesto loro, Hercules – Il guerriero fa assolutamente per voi. Brett Ratner poi lo conosciamo, purtroppo, tutti; le sue gesta cinematografiche è preferibile scordarsele, si veda per esempio il pessimo X-Men - Conflitto finale o anche solo Comic Movie. La sua abilità da regista lascia alquanto a desiderare da ormai 25 anni e con questo film purtroppo non riesce proprio a migliorarsi.
Se però avete letto il fumetto di Moore e vi aspettate di trovarne una perfetta trasposizione, evitate di rovinarvi il fegato.

Basato sul graphic novel della Radical Studios Hercules: The Thracian Wars, Hercules - Il Guerriero è interpretato da Dwayne Johnson, Ian McShane, Rufus Sewell, Joseph Fiennes, Peter Mullan, John Hurt, Rebecca Ferguson, Ingrid Bolsø Berdal, Aksel Hennie, Reece Ritchie e Tobias Santelmann e diretto da Brett Ratner. Il film è nelle sale italiane dal 13 agosto.

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