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Steel partner di Tex per il Teatro di carpi

Comunicato stampa:

TEX PER IL TEATRO DI CARPI

Asta di tavole originali di Tex Willer

Ad un anno dalla scomparsa di Sergio Bonelli (26 settembre 2011), Steel (Mediaset Premium sul DTT) rende omaggio al celebre editore, oltre che con una rassegna dedicata a TEX sul Canale anche come partner ufficiale di un’operazione a scopo benefico che lo ricorda: “Tex per il Teatro di Carpi”. Un’asta di tavole originali di Tex Willer, uno dei personaggi più celebri del fumetto italiano, il cui ricavato sarà destinato al restauro del Teatro Comunale di Carpi (MO) danneggiato dai terremoti di maggio. L’evento, organizzato da Roberto Festi e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Carpi, con la collaborazione della Sergio Bonelli Editore e di Little Nemo si svolgerà sabato 29 settembre a Carpi alle ore 17.00 presso la tensostruttura di Piazzale Re Astolfo durante le giornate della “Festa del Racconto”. Saranno in asta un centinaio di tavole originali di 40 disegnatori di Tex.

Steel promuove l’operazione con la messa in onda di un promo dell’asta sui Canali Steel e Studio Universal sulla piattaforma Mediaset dal 22 al 29 settembre. Sui rispettivi siti www.steel.it e www.studiouniversal.it e sulle relative pagine facebook dedicate, il promo sarà on line a partire dal 12 al 29 settembre. 

Da segnalare a settembre su Steel, l’omaggio a Sergio Bonelli con uno Speciale su Tex Willer (in onda a rotazione in palinsesto fino al 30 settembre) ed una rassegna di quattro grandi classici del genere: “I Western di Tex” (a partire dal 6 settembre alle ore 21.15 e, a seguire, ogni giovedì in prima serata).

Titoli in ordine di trasmissione:

·         6/9     L’UOMO DI LARAMIE (Anthony Mann, 1955)

·         13/9   LA’ DOVE SCENDE IL FIUME (Anthony Mann, 1952)

·         20/9   UCCIDERO’ WILLIE KID (Abraham Polonsky, 1969)

·         27/9   MCLINTOCK! (Andrew V. McLaglen, 1963)

Sergio Bonelli, conosciuto anche come Guido Nolitta, il suo pseudonimo come sceneggiatore di fumetti, creatore dei personaggi di Zagor e Mister No, è tra i primi a sostituire il padre Giovanni Luigi nella scrittura delle pagine di Tex, apportando elementi di grande originalità al fumetto. Uno dei suoi maggiori meriti, come titolare della Sergio Bonelli Editore, è stato quello di valorizzare la personalità degli autori e dei disegnatori, lasciando  libero sfogo alle loro interpretazioni ed esaltandone le qualità creative. Il suo amore per i grandi autori lo porta a scelte coraggiose, sia pubblicando serie di grande prestigio che non sempre hanno avuto il successo sperato (ad esempio la collana “Un uomo un'avventura”), sia puntando su personaggi innovativi e anticonvenzionali, come Ken Parker o Dylan Dog che otterranno uno straordinario successo di pubblico.

SPECIALE TEX

Interviste esclusive a Sergio Bonelli, agli sceneggiatori e ai disegnatori, compongono questo speciale che ripercorre la storia della nascita di uno dei fumetti più famosi di tutti i tempi: Tex Willer, nato nel 1948 dalla penna di Giovanni Luigi Bonelli e dalla geniale matita di Aurelio Galleppini.

“Tex è stato un fenomeno di rottura (…), il linguaggio realistico e adulto di Gianluigi Bonelli è stata una grande novità sul piano letterario(…) mentre sul piano grafico Galep (pseudonimo di Aurelio Galleppini), aveva uno stile semplice ed epico che si adattava ai film in bianco e nero dell’epoca”, con queste parole lo sceneggiatore Mauro Boselli spiega qual è stata la forza e la fortuna del noto fumetto. 

“L’abilità di Bonelli è stata quella di dare a tutti uno spessore psicologico notevole… sono personaggi a tutto tondo, personaggi che vengono amati dai lettori come lo stesso Tex, in particolare (…) il figlio, l’indiano Tiger Jack e Kit Carson” commenta Decio Canzio, l’Ex Direttore Generale della Sergio Bonelli Editore.

Negli anni si susseguono sceneggiatori e disegnatori che cercano in tutti i modi di editare storie il più fedeli possibile all’originale. Sergio Bonelli spiega: “…quando scriveva mio padre, Tex era un personaggio diverso perché lui lo sentiva così, come uomo che faceva parte della cultura degli anni ’40 e ’50 (…), io già ho un’interpretazione caratteriale diversa pur cercando di imitarlo (…), perché noi cercavamo di imitare il successo, il maestro era lui, era mio padre… però scrivendo viene fuori la diversità…”.

Il disegnatore Claudio Villa fa notare: “quando altri disegnatori si sono aggiunti, si è visto anche dal segno usato (…) il cambiamento di un’età anagrafica (…),ogni disegnatore portava con sé un diverso modo di vedere. Nonostante questo la forza di Tex era sempre quella di rimanere lui, di rimanere uguale a se stesso pur interpretato in modi diversi”.

LA RASSEGNA - I WESTERN DI TEX

Il ciclo si apre con il film “L’uomo di Laramie” del 1955, diretto da Anthony Mann ed interpretato da James Stewart. L'ex capitano Will Lockhart, dopo l'uccisione del fratello da parte degli Apache, cerca vendetta e si mette sulle tracce di chi ha venduto illegalmente le armi agli indiani. A seguire “Là dove scende il fiume” del 1952 sempre diretto da Anthony Mann e interpretato ancora una volta da James Stuart nei panni di Glyn, un ex avventuriero che, dopo aver salvato Cole, un ladro di cavalli, viene ingaggiato come guida da una carovana di pionieri. È poi la volta di “Ucciderò Willie Kid” del 1969, primo film di Abraham Polonsky dopo ventuno anni di ostracismo da parte di Hollywood con un giovane Robert Redford. Il pellerossa Willie Kid, confinato nella riserva di Morongo, è costretto ad uccidere per legittima difesa il padre della sua ragazza Lola. Dopo l'omicidio non ha altra scelta che rifugiarsi con la fidanzata sulle montagne cercando di sfuggire ai cacciatori di taglie. Il ciclo si conclude con “Mclintock!” (1963) di Andrew V. McLaglen con John Wayne. Il film è una commedia in salsa western che mette in scena una navigata coppia in crisi per un presunto adulterio da parte del marito.

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