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Daisy, recensione: la magia della parola scritta

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Per leggere l'intervista a Lorenza Di Sepio e Marco Barretta, clicca qui.

L’oggetto libro non è solo uno strumento di conoscenza o di studio ma, da quando è nata la parola scritta, è stato potente veicolo comunicativo ed estensione dell’umana fantasia. Il cinema, come stesso il romanzo e, ovviamente, il fumetto si è spesso interrogato sulle potenzialità del racconto racchiuso nelle pagine scritte.
Daisy, di Marco Barretta e Lorenza Di Sepio, esplora il ruolo fondamentale del libro per l’immaginazione umana e la fantasia.

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Daisy è una ragazzina, orfana di madre, con un padre all’apparenza severo ma molto accogliente. Un giorno trova nella polverosa cantina di casa sua un pacchetto con un libro, sfoglia le pagine ed ecco apparire un uomo di paglia. L’incontro con la magica creatura non è l’unico. Dal libro fuoriesce anche una nube viola con una maschera dalle palesemente cattive intenzioni. La vera avventura, però, comincia quando saranno Daisy e Paglia ad entrare nel mondo del libro.

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Il volume appartiene alla collana Tipitondi della Tunuè e sembrerebbe destinato ad un pubblico prettamente giovane. Se, dal punto di vista del racconto, il meccanismo identificativo è, indubbiamente, più semplice per un pubblico di giovane età, la materia narrativa si apre a lettori di qualsiasi età. Barretta e Di Sepio costruiscono un mondo nel mondo e, così, facendo gettano le impalcature per diversificare le traiettorie narrative.
Indubbiamente, il nucleo centrale è proprio la capacità del libro – palesata dall’approccio fantasy del racconto – di permettere viaggi immaginifici e di liberare la fantasia. Ma gli autori scelgono di abbracciare, più in profondità, anche questioni differenti e di maggiore densità.
Un esempio è il ruolo della fantasia come fuga dalla realtà. Nel mondo di Daisy, infatti, il ruolo del “fantastico” assume anche una sfaccettatura più malinconica: lo scontro e il cortocircuito tra realtà e fantasia genera conflitti e drammi identitari e relazionali.
Interessante, è anche il ruolo “metanarrativo” della fantasia: un autore si affeziona alla propria storia, ama i personaggi, ma li odia anche, entra in conflitto con loro e rifiuta il proprio lavoro. Ad una lettura più approfondita, questa è una tematica che emerge, alimentando il velo malinconico del racconto.

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Nonostante sia lontano dai lavori a cui la Di Sepio ha abituato il lettore, la resa visiva del volume è di grande forza. Lontano dalle sproporzioni caricaturali di Simple & Madama, il disegno si assesta, comunque, sulla stilizzazione di personaggi e ambienti. Lo stile grafico si compone di linee leggere ed eleganti che riescono, comunque, a dare grande forza espressiva alle figure e agli ambienti. Ed è, principalmente, sulle figure che si concentrano le tavole: i personaggi – tutti – e le loro emozioni sono, dopotutto, il fulcro narrativo della vicenda. È insieme al loro che il lettore entra nel libro ed è su di loro che si concentra la storia.

Barretta e Di Sepio, dunque, realizzano un racconto capace di disvelare il multiforme rapporto che il lettore ha con la propria fantasia, senza dimenticare il valore necessario di un racconto d’avventura spensierato. Ed è grazie a questa sensibilità e accortezza artistica, che gli autori hanno saputo costruire un volume dalla grande intensità narrativa.

Dati del volume

  • Editore: Tunué
  • Autori: Testi di Marco Barretta, disegni di Lorenza Di Sepio
  • Genere: Fantastico
  • Formato: 19,5x27, 120 pp, col. C.
  • Prezzo: 14,50€
  • ISBN: 978-8867903351
  • Voto della redazione: 8
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