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La Principessa Spaventapasseri

Ultimando la lettura de La Principessa Spaventapasseri, il nuovo graphic novel edito da Bao Publishing sotto l’etichetta per ragazzi BaBao, una cosa emerge chiaramente, soverchiando prepotentemente qualunque altro quesito sulla storia, qualunque altra riflessione, almeno iniziale: di Federico Rossi Edrighi abbiamo visto troppo poco finora, soprattutto in veste di autore completo, un ruolo che sembra gestire davvero bene.
Sì, è vero, abbiamo potuto leggere la quarta stagione di John Doe, per cui l’artista ha collaborato su testi di Mauro Uzzeo e Roberto Recchioni, abbiamo apprezzato il web comic Harpun, disponibile per Verticomics, su testi di Giovanni Masi e il lavoro svolto su Dylan Dog. C’è Alle Montagne della Follia, il volume della serie Roberto Recchioni presenta: i Maestri dell'Orrore, sempre su testi di Masi, edito da Star Comics, a cui ne farà presto seguito un altro, questa volta per la collana i Maestri dell’Avventura, Uno studio in rosso sui testi di Giulio Antonio Gualtieri. Effettivamente non è poco e, se si guarda la qualità, non si può che lodare questi lavori. Eppure c’è il forte sentore che l’autore abbia ancora tanto da dire, tanto da comunicare con le sue opere, imponendosi facilmente tra i nomi più promettenti e interessanti del momento. E quanto fatto sulle pagine di questo graphic novel non lascia spazio a dubbi.

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Cominciamo presentando brevemente la trama: una famigliola inglese, composta da madre e figlio maggiore, entrambi scrittori di romanzi, e da una secondogenita alquanto ribelle, nel pieno del mutamento mentale, fisico e ormonale della sua adolescenza, si trasferisce in una sorta di Shire britannico, per documentarsi al meglio sulla misteriosa leggenda che aleggia sulla cittadina. Morrigan Moore, questo il nome della ragazza, è desiderosa di vivere la sua vita senza essere vincolata all’ingombrate e pressante fama dei suoi consanguinei e al loro lavoro itinerante, che li porta a trasferirsi di continuo: un giogo che le impedisce di scegliere il suo destino, di essere ciò che desidera. Ma quando farà la conoscenza del Re dei Corvi, la misteriosa e pericolosa figura su cui indagano il fratello e la madre, la sua esistenza muterà in un istante e la giovane sarà chiamata a forgiare il suo futuro di suo pugno, non più in balia delle volontà altrui. O almeno così crederà…

Il racconto si sviluppa in una maniera molto lineare e chiara sin dalle prime pagine: l’intreccio non è complesso, la struttura narrativa è ordinata e tarata su ritmi serrati alternati da fasi di ripresa, di preparazione degli eventi futuri, in cui ogni aspetto trova il suo posto con grande chiarezza e semplicità. Sebbene quindi la trama non sia originalissima, proponendo tòpoi tipici degli schemi narrativi dell’avventura, del fantasy, adattissimo per un pubblico giovane, target identificato dalla stessa casa editrice, le figure di merito dell’intero graphic novel possono essere identificate nei seguenti aspetti: la sinergia tra storia e tratto grafico, e la caratterizzazione dei personaggi principali, soprattutto nei dialoghi ad essi assegnati.

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Quello che fa funzionare il tutto alla grande è l’armonia che vige tra un tratto irrealistico, semplice, spesso schematico, del tutto non accademico o canonico, quasi anarchico, e una narrazione giovane, fresca, rapida, frizzante che viene avvolta alla perfezione dall’atmosfera grafica costituita. Anche l’uso di colori piatti e sovente primari, presentati in campiture piene, fa il paio con una deformazione geometrica e un uso delle forme cartoonesco che rendono davvero piacevole la lettura e la visione dell’opera. Se a questo si aggiunge una variegata proposta di layout di pagina, con scelte più tradizionali, strettamente sequenziali, alternate a disposizioni più articolate e sperimentali, il gioco è fatto. Affascinante anche il character design, soprattutto del Re dei Corvi, che richiama la figura eterea, fluida e mutevole dell’Alucard di Kōta Hirano in Hellsing.

Altra peculiarità, come già accennato, sono i dialoghi e le personalità create per i personaggi principali, che sono ben caratterizzati e rendono piacevole la lettura anche ad un pubblico più adulto. Le due figure principali, Morrigan e il Re dei Corvi, sono ben sviluppate, a loro modo tragiche, quasi shakespeariane nel destino che condividono. Lo scambio di battute è repentino, non banale, schietto; un fiume travolgente di parole e frasi dalla sintassi spesso articolata, forse troppo per una ragazzina, ma che divertono e creano dei botta e risposta surreali e coinvolgenti.

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La Principessa Spaventapasseri è un ricco racconto di formazione, che vede l’evoluzione della protagonista sotto molti aspetti diversi, mostrandoci la ricerca della libertà, dello svincolamento da ogni catena per abbracciare il proprio destino, che si crede essere un’emancipazione e un manifesto di indipendenza, ma che spesso si dimostra invero una nuova forma di inconsapevole dominazione a cui ci consegniamo deliberatamente. Una storia che ci narra di una guerra interminabile, ciclicamente ripetuta, in cui all’eroe per portare la pace è richiesto un sacrificio enorme, di cui la rinuncia alla vita è solo una piccola parte comparata alla sottomissione e alla privazione della propria personalità. E questo messaggio l’autore ce lo fa passare senza farcelo pesare, senza inutili imposizioni di dettami e verità svelate, ma con una semplice quanto efficace epifania di una ragazzina nel pieno della sua pubertà.
Una storia per ragazzi, sì, per ribelli e sognatori, che ha molto da dire anche a chi i sogni li ha ormai riposti in un cassetto.

Dati del volume

  • Editore: Bao Publishing
  • Autori: Testi e disegni di Federico Rossi Edrighi
  • Formato: 15 x 21 cm, cartonato, 160 pp, col.
  • Prezzo: 19€
  • Voto della redazione: 8,5
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