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Great Pacific 2 - Costruire una nazione

Come potevano Joe Harris e Martin Morazzo superare il primo volume di Great Pacific (Rifiuti!, edito da Saldapress)? Come potevano riuscire a mettere in ombra le meraviglie del loro primo arco narrativo, un meraviglioso fritto misto di follie fantapolitiche, spirito pioneristico e trovate brillanti? Era semplicemente impossibile riproporre quello scoppiettante cocktail a base di piovre giganti, giochi di potere, tribù indigene discendenti dal culto del cargo, guerra in mare aperto, pirati, assassini, rifiuti e... bombe nucleari! Ed infatti non ci hanno provato.

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La coppia di autori ha saggiamente optato per un diverso passo nel narrare le avventure del colonialista Chas Worthington III, giovane rampollo ereditiero di un impero petrolifero miliardario che però opta per abbandonare tutto e partire per colonizzare un'isola nell'Oceano Pacifico fatta solo di rifiuti e grande come il Texas (New Texas, per l'appunto), raccontandoci cosa accade dopo che il nostro ha avuto ragione sull'esercito americano e sul consiglio d'amministrazione della sua vecchia azienda.
Abbiamo lasciato un novello Bruce Wayne che, con una delle migliori mosse a sorpresa mai viste, è riuscito a stabilizzare l'economia della sua particolarissima nazione creata su dei rifiuti galleggianti: ora ci ritroviamo con un egomaniaco che necessita di riconoscimento dalle altre nazioni del globo e per raggiungerlo s'invischierà con personaggi di dubbia fama.
Da un action bizzarro qui passiamo rapidamente alla fantapolitica (non rinunciamo comunque a pesci mutanti, ecoterroristi ed altre bizzarre trovate che i due autori ci hanno abituati a leggere) che vede il giovane muoversi con meno sicurezza in un territorio forse più pericoloso ed infido della battaglia per la conquista dell'isola.

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Harris riesce perfettamente a delineare la personalità di Chas, facendocelo amare nelle sue trovate e odiare per la sua spocchia, ma non lesina a ritagliare con finezza (anche dedicando poche vignette) i suoi comprimari come Zoe o Okonkwo mentre Morazzo dà prova di essere un feticista dei particolari nel disegnare le montagne di pattumi che creano i magnifici panorami del New Texas, l'artista argentino riesce con il suo tratto a delineare volti espressivi con poche linee anche quando si occupa di personaggi più complicati come l'androgino Piccolo Capo e dalla sua matita nascono affascinanti creature come i Gastrobot con la stessa facilità con cui disegna il palazzo dell'ONU. Certamente bisogna scendere a patti con alcune peculiarità del suo stile grafico come l'attacco romboidale dei nasi, i due denti sporgenti dei personaggi nei (fin troppo frequenti) primi piani frontali e la sensazione che le lacrime versati dai nostri eroi siano solide.

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Great Pacific si riconferma una serie brillante e il team creativo dimostra che, pur avendo a disposizione l'isola più folle dai tempi di Lost, può farne a meno, intrecciando macro e micro trame che si dipanano nel mondo intero e spaziano dal thiller al mistery senza mai annoiarci. Consigliatissimo.

Dati del volume

  • Editore: Saldapress
  • Autori: Testi di Joe Harris, disegni di Martin Morazzo
  • Formato: 17x26, C, 160 pp, col.
  • Prezzo: 15,90€
  • Voto della redazione: 8

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