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Locke & Key vol. 2-3

Prosegue la saga della famiglia Locke e della sua permanenza nella nuova casa a Lovecraft, Keyhouse. Mentre la vita va avanti e nuove chiavi vengono alla luce, Joe Hill porta avanti la sua opera d scavo nel passato e nalla psiche dei protagonistii, mentre le macchinazioni di Dodge gettano benzina sul fuoco, permettendo di fatto alla vicenda di proseguire.

Il volume 2 ruota quasi interamente attorno all Chiave Apritesta, dall’impugnatura sagomata a forma di testa, e che permette di scoperchiare letteralmente il cranio di una persona (senza inutili spargimenti di sangue, ovviamente) per prelevare o inserire idee, ricordi e nozioni. Nel corso del volume, Hill ne esplora diversi utilizzi, lasciando all’accumularsi degli eventi il compito di giudicarne la funzionalità: cosa comporta infilarsi un libro in testa e conoscerlo a memoria? Quali sono le conseguenze di una rimozione? Qual è il valore intrinseco della paura?
Il volume 3, invece, spezza la tutt’altro che monotona costruzione imperniata attorno al mistero delle chiavi e inserisce l’elemento della Corona delle Ombre, artefatto potente quanto pericoloso che, ovviamente, ha a che fare con Keyhouse.

Entrambi i volumi hanno la strutturazione “canonica” del primo: sei capitoli di cui l’ultimo con funzione di epilogo, che divide la macrotrama in piccoli archi narrativi autonomi (anche se solo in parte) in cui si avvicendano, con miscelature differenti, mistero, oscurità, introspezione, angoscia e una piccola ma netta scia di morte. Non manca l’azione sia nella veste più investigativa, spinta dalla curiosità e votata al mistero, sia quella più adrenalinica e genuina, di cui le tante splash page del quinto capitolo del volume 3 ci danno un assaggio più che soddisfacente.
Come ci si poteva aspettare, nessuno dei due volumi fa più che togliere un po’ di polvere da alcuni dei misteri sollevati e scoprirne dei nuovi. Restiamo quindi all’oscuro della verità su Keyhouse, delle motivazioni di Dodge e dei motivi (o di parte dei motivi) che hanno portato alla morte di Rendell Locke. Conosciamo, invece, nuovi personaggi, come Jordan, Scott o Jamal, che ci aiuteranno a far leva nella personalità dei più grandi tra i fratelli Locke.

Le matite di Gabriel Rodriguez non tradiscono i livelli della prima miniserie, Benvenuti a Lovecraft, ma vi rimangono aderenti: il tratto è solido, l’inchiostratura netta, spessa e volumetrica, pone personaggi e ambientazioni a metà tra il realistico e il cartoonesco, pur senza privarli della loro tridimensionalità. L’unico limite sembra riscontrarsi nelle fisionomie, sì varie e dalla buona caratterizzazione espressiva, ma purtroppo riconducibili a una serie finita di modelli.

Locke & Key è senza dubbio una storia avvincente, che sembra tagliare i ponti con l’horror mostruoso in voga negli ultimi tempi e che poco ha a che vedere con lo stesso Lovecraft, se non l’ambientazione in New England e certe atmosfere create da Joe Hill (oltre all’elemento portante della chiave ma, di certo niente, di legato ai più noti Grandi Antichi). Quello che si può leggere su queste pagine è un tipo di paura (e di storia di paura) più vicino a quello Stephen King (e, verrebbe da dire, non a caso, considerando che Joe Hill è solo il nome d’arte di Joe Hillstrom King, figlio del re del brivido), infarcito di elementi classici tipici della filmografia fantastico-avventurosa anni ottanta, specie quella con ragazzini e adolescenti come protagonisti. Il tutto è poi reso nella più moderna forma del serial, per cui Locke & Key, nella forma così come nel contenuto, si raccoglie per episodi di brevi cicli narrativi che si innestano uno dopo l’altro a creare una storia più grande.
Locke & Key è un fumetto che difficilmente vi deluderà, specie se siete amanti delle storie dell’orrore.

Dati del volume

  • Editore: Magic Press
  • Autori: Testi di Joe Hill, disegni di Gabriel Rodriguez
  • Formato: brossurato, 160 e 156 pagg. a colori
  • Prezzo: € 14,00 cad.
  • Voto della redazione: 8
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