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The Boys 9: La società dell'autoconservazione

Che Garth Ennis detesti i supereroi non è mai stato un segreto. Da sempre infatti lo sceneggiatore scozzese li ha messi in ridicolo nelle sue storie, salvando solo alcuni sporadici personaggi degli universi supereroistici, come il Punitore o Devil (che supereroi in senso stretto non sono, specie il primo). Il creatore della leggendaria serie Vertigo Preacher, però, non ha mai espresso il suo astio verso i superumani  come nella serie The Boys, edita da Dynamite, dove mette in gioco addirittura un’intera squadra il cui compito è controllare, reprimere, a volte persino eliminare fisicamente i supereroi. Supereroi che si discostano non poco da Superman, Spider-Man e tutti gli altri. Ed è proprio in The Boys che Garth Ennis, libero dalle norme impostegli dalle grandi case editrici, secondo le quali non è certo possibile dissacrare i personaggi di punta, imperversa nel suo stile: l’intera serie è infatti volta a estremizzare le caratteristiche assurde dei superumani, renderle odiose, e infine deliziare il lettore tramite la repressione di queste peculiarità tramite i Boys, spesso e volentieri in un eccessivo e grandguignolesco bagno di sangue a base di violenza, volgarità, e molta, moltissima ironia.

"La società dell’autoconservazione", nono volume italiano della serie, ribalta i canoni stabiliti dai cicli precedenti: questa volta è la superumanità a fare il primo passo ai danni di Butcher e della sua squadra. Il secondo supergruppo più potente del mondo dopo i Sette, i Rappresaglia, ha deciso di togliere di mezzo i Boys a partire dalla Femmina. Il leader dei Rappresaglia è uno dei membri della superumanità più potenti del mondo, e per Butcher non sarà facile sconfiggerlo… Per fortuna può contare sui suoi alleati, che tutto sono meno che deboli.
Ne "La società dell’autoconservazione" Garth Ennis alza la posta sia dal punto di vista della violenza visiva ─ forse più dettagliata e cruda che nei capitoli precedenti ─ sia da quello metaforico e simbolico: non è un caso che il leader dei Rappresaglia sia un supereroe che porta la svastica, effigie del potere più mostruoso e disumano che abbia mai infettato il nostro pianeta, sul suo mantello.

Come di consueto, da ogni vignetta emergono le idee politiche dell’autore, la sua grande passione per gli intrecci narrativi a base di intrighi politici e militari, la dissacrazione al vetriolo più sfrenata e la tendenza all’esagerazione metaforica e ironica. Memorabile una delle quattro copertine originali, raccolte in coda al volume, che scimmiotta quella di All Star Superman di Grant Morrison.
Come al solito, perfetti per la sceneggiatura gli espressivi e semiseri disegni di John McCrea e Carlos Ezquerra, due tra gli artisti prediletti di Garth Ennis.

In definitiva, così come i precedenti volumi della serie, "La società dell’autoconservazione" non può mancare né nella libreria di ogni amante del pulp, né, più in generale, in quella di ogni appassionato di fumetto. Sempre a patto che si abbia lo stomaco forte.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: testi di Garth Ennis; disegni di Carlos Ezquerra, John McCrea e Keith Burns
  • Formato: brossurato, 96 pagine a colori
  • Prezzo: € 11,00
  • Voto della redazione: 8
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