Le leggende di Batman 5: Lame

Continua la riproposta antologica di Legends of the Dark Knight targata Planeta, che questo mese ristampa "Lame", originariamente pubblicata negli USA nel 1992. Nonostante siano questi anni in cui nei comics impera il gusto del personaggio estremo e disturbato, lo scrittore James Robinson riesce ad uscire dal cliché, presentando sì un Batman ossessionato, ma in maniera (e con un esito) del tutto differente dal maledettismo allora in voga.

A fare da contraltare alla figura di Batman entra in scena il Cavaliere, un vigilante che, pur perseguendo la stessa missione dell'Uomo Pipistrello, segue metodi completamente opposti ai suoi: se infatti il Cavaliere Oscuro approfitta della tenebra come arma, il Cavaliere usa invece la luce e ricerca i riflettori, in maniera si potrebbe dire complementare. E se pure le motivazioni iniziali del personaggio possano apparire ingenue, la cosa si dimentica facilmente grazie all'efficace approfondimento e sviluppo psicologico ricco di sfaccettature. Proprio questa capacità di Robinson di articolare la personalità dei vari character, nonostante una trama tutto sommato semplice e fondamentalmente giocata sulla contrapposizione Batman-Cavaliere, rende la storia nel suo complesso decisamente piacevole.

A dar forma alla storia pensa un Tim Sale non ancora ai livelli eccelsi di Long Halloween o Dark Victory ("colpa" anche dei colori), ma con uno stile già riconoscibile e godibile. Sale raffigura un Batman gotico ed oscuro, contrapposto, anche a livello grafico, a un Cavaliere sempre in luce: un uso della luce che ricorda molto quello del vecchio cinema in bianco e nero, quasi Gotham fosse un proscenio su cui puntano i riflettori e su cui si stagliano ombre nette e d'effetto. La costruzione delle tavole è ariosa e fluida, ed anche in questo caso lo stile non risente della moda ipertrofica di quel periodo.

Un albo ben confezionato, che ripropone una storia perfettamente godibile anche per i non appassionati al personaggio.