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Maisha 1

Maisha 1Sarà per la completa libertà artistica, per l'entusiasmo o, più semplicemente, per la polenta taragna, ma la neonata Edizioni Arcadia è riuscita in poco tempo a mettere insieme un invidiabile parco autori ed un catalogo che, seppur in divenire, aspira ad essere tra i più vari del mercato italiano. Maisha sembra però il progetto più solido ed in grado di regalarci, col tempo, una serie interessante e ben congeniata.

Train de Vie è il volume d'esordio per la statuaria Maisha, vampira da oltre cinquecento anni e proprietaria di un locale notturno a Varsavia. Francesco Matteuzzi, partendo dai giorni nostri, racconta una storia in cui i diversi piani temporali si alternano per ricomporre il mosaico della vita dei protagonisti. Una scelta che ricorda quella di Russell Mulcahy che in Highlander ci raccontava la vita di altri immortali.

Leggendo Maisha si avverte il desiderio di raccontare in modo diverso il mondo dei vampiri, cercando di non ricalcare troppo alcuni dei cliché del genere e puntando, soprattutto, sulla caratterizzazione dei personaggi. Il risultato è però ancora abbozzato e di certo non facilitato dal dover introdurre in sole 48 pagine un mondo che meriterebbe ben più spazio. La storia paga infatti il dazio di volersi togliere fin dal primo numero buona parte delle presentazioni, risolvendo trame che con qualche mese in più sulle spalle avrebbero garantito un più alto tasso d'affezione da parte del lettore.

I disegni di Alessio Fortunato, Fabiano Ambu e Michela Da Sacco si alternano assieme ai piani temporali senza stridere troppo tra di loro e mantenendo una qualità grafica che è forse il maggio pregio dell'albo, nonostante la resa in stampa non sembri rendergli la dovuta giustizia.

Il primo volume di Maisha è quindi un buon inizio che dimostra grandi potenzialità ancora inespresse e che merita attenzione, nella speranza che gli autori, gettatisi alle spalle alcuni peccati veniali, riescano a dare forma ai numerosi buoni spunti che finora si intravedono solamente.


Davide "Curioso" Morando
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