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Uncle Sam and the Freedom Fighters

Uncle Sam and the Freedom FightersIl nuovo volume nato da una costola di Brave New World ribadisce la bravura e la crescita professionale di Daniel Acuña. Dalle cover alle tavole vere e proprie: un passaggio non del tutto indolore che registra miglioramenti pagina dopo pagina, e che non può fare a meno di lasciare un’impronta stilistica difficilmente confondibile.

Ma la mano più evidente è quella di un autore che non figura tra i credits, quel Grant Morrison che con Mark Millar condivide un rapporto di stima e amicizia, progetti, ma soprattutto una visione del supereroismo per certi versi non troppo distante.

Uncle Sam and the Freedom Fighters sembra la risposta in miniatura della DC a Civil War: patriottismo, paranoia e cospirazioni si fondono ai consueti classicismi, caratterizzando una sceneggiatura che sembra parimenti ispirarsi al reale scenario sociopolitico di inizio millennio, ma senza la pretesa di toccare i punti nevralgici di tutto un universo narrativo.

Jimmy Palmiotti e Justin Gray tramutano in storia le intuizioni di Morrison, firmando gli otto capitoli di una miniserie non di certo breve, ma in cui i protagonisti finiscono comunque per stare un po’ stretti. Per la consistenza con cui vengono tratteggiati, lo Zio Sam e i suoi Combattenti per la Libertà meriterebbero la titolarità di una serie regolare, nonostante alla radice non vi sia poi un’originalità così eclatante.


Simone Celli
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