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Alpen Rose 1

Alpen Rose 1Finalmente giunge in Italia uno degli shoujo manga più famosi degli anni ‘80, che molto ricorda le orfanelle di Yumiko Igarashi (Candy Candy o Georgie) soprattutto per quanto riguarda la trama e alcune caratteristiche dei personaggi.

Il cartone animato - ora edito in DVD in versione integrale - è stato trasmesso nel nostro paese una ventina d'anni fa ed è ricordato come uno degli anime più censurati dell’epoca, a causa delle tematiche affrontate, in particolare quelle relative alla seconda guerra mondiale e all’era nazista in cui è ambientato. Il risultato è stato, purtroppo, il completo stravolgimento della trama originale.

La storia narra le vicende di Jeudi e Lundi, due ragazzi cresciuti insieme, innamorati uno dell’altra, che vagabondano tra Svizzera ed Austria alla ricerca delle origini di Jeudi, che non ricorda nulla della sua famiglia e del suo passato, tranne le parole “Alpen Rose”, pronunciate dal pappagallo che è sempre stato con lei. Purtroppo la ricerca non è delle più facili: a complicare le cose ci pensa infatti il conte De Gourmont che è alla ricerca della ragazza. I due giovani sono costretti pertanto a fuggire e nascondersi, il tutto sullo sfondo dell’avvento dell’impero nazista e della barbarie della guerra.

Alpen Rose ha reso celebre all’estero Michiyo Akaishi, autrice già nota in Giappone per altre opere. Il tratto del disegno ricorda moltissimo il classico stile shoujo degli anni ‘80: linee morbide e arrotondate, visi eterei. Anche le caratteristiche dei personaggi, peraltro ben delineate, rispecchiano i canoni dei personaggi dei manga di quel periodo (la stessa Jeudi è stata paragonata a Georgie per il suo carattere forte e determinato, e nello stesso tempo bisognoso di attenzioni). La storia in sé è un mix ben condito di sentimenti, azione, suspance, avventura, dramma e pathos, come nelle migliori tradizioni shoujo.

Sicuramente un’opera da non perdere per gli amanti del genere, sconsigliato invece per chi trova sdolcinate e banali le storie “Igarashi-style”.



Sara Moro
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