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Demian 18

Demian 18 (Sergio Bonelli Editore, brossurato, 132 pagine in b/n, € 3,00) testi di Pasquale Ruju, disegni di Maurizio Di Vincenzo e Cristiano Spadoni

Demian 18In via Buonarroti è di nuovo tempo di saluti. Dopo diciotto mesi, lo “chevalier” ideato da Pasquale Ruju esce di scena per lasciare spazio a nuovi personaggi e a nuove avventurose vicende. Con Demian 18 finisce infatti la corsa di una miniserie Bonelli che, tra alti e bassi, è riuscita a intrattenere fino alla fine quello zoccolo duro di affezionati che hanno saputo arrivare fino in fondo.

Ed è un congedo che genera fastidio, per la consapevolezza di essere arrivati all’ultimo numero proprio mentre la trama iniziava a mettere in mostra le proprie qualità, ribadendo l’invadenza di una strutturazione episodica che si è protratta fin troppo a lungo. Per quanto l’autoconclusività rappresenti un marchio di fabbrica bonelliano consolidato nei tanti anni di pubblicazione, è sintomatico il fatto che soltanto la continuità più serrata dello sprint finale sia riuscita a rendere davvero coinvolgente la saga di Demian.

Su matite di Maurizio Di Vincenzo e Cristiano Spadoni, Ruju concede ai suoi lettori la classica resa dei conti tra l’eroe e la sua nemesi dichiarata (in questo caso neppure troppo). Un epilogo in crescendo, nonostante alcuni eventi si ritrovino a rincorrersi appena più del consentito per via dello spazio rubato dai troppi episodi fini a se stessi. Ma soprattutto un commiato che non è tale, come dimostrato da una conclusione dai contorni poco definiti, dalle tante porte lasciate aperte che tutte insieme non riescono a nascondere la voglia di raccontare ancora qualcosa. Quella storia in più che troverà spazio in un albo speciale previsto per il prossimo anno, e che testimonia come sia ancora prematuro parlare di addii. Un “arrivederci” dovrebbe essere più che sufficiente.



Simone Celli
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