Menu

La Torre Nera: La Nascita del Pistolero 1 di 4

La Torre Nera: La Nascita del Pistolero 1 di 4 (Panini Comics, brossurato, 64 pagine a colori, € 3.00) testi di Robin Furth e Peter David, disegni di Jae Lee e Richard Isanove

La Torre Nera: La Nascita del Pistolero 1 di 4"L'uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì."
Inizia così la saga della Torre Nera di Stephen King, quella che potrebbe benissimo essere definita la sua storia definitiva, sviluppatasi in sette libri scritti nell'arco di ben trent'anni. È quindi più che logico che sia anche l'inizio delle miniserie a fumetti che intendono ampliare tale saga.

Occorre dargliene atto: Joe Quesada è riuscito a compiere un'impresa che in pochi avrebbero creduto possibile, vale a dire riuscire a coinvolgere il Re dell'Horror in un progetto fumettistico a lungo termine. La scelta, poi, di utilizzare la serie di libri più discussa dai Fedeli Lettori di King, nonché la più amata dallo scrittore, è sicuramente una mossa vincente per la Casa delle Idee, come gli ottimi dati di vendita americani hanno confermato ogni singolo mese. Quello che Quesada non è però riuscito a fare, perlomeno non ancora, è stato convincere King a scrivere di persona il fumetto che reca il suo nome in copertina, non limitandosi soltanto a fornire l'idea di base, soprattutto se, come in questo caso, di originale rispetto all'opera di partenza c'è ben poco.

La trama della saga della Torre Nera è complessa, anche a causa dell'universo gotico-fantasy nel quale è ambientata. È un mondo che "è andato avanti", presumibilmente reduce da una guerra atomica avvenuta secoli prima, e che ha molte analogie con la Terra che conosciamo, anche se altri non è che un mondo parallelo al nostro. In questo mondo sopravvive ancora una società a metà tra il medievale e il western, in cui i Pistoleri sono i tutori dell'ordine e i soldati del Bene. Anche se i libri di King sono incentrati sulle avventure dell'Ultimo Pistolero, Roland Deschain, anni dopo la caduta della sua società, tutto quello che avviene in quei libri può, per il momento, essere accantonato nel leggere questo fumetto.

Questa prima miniserie, ideata come detto da King stesso, sceneggiata dalla sua assistente Robin Furth e messa in prosa da Peter David, altri non è che la trasposizione fumettistica di due lunghi flashback presenti nel primo e nel quarto libro della serie, "L'Ultimo Pistolero" e "La Sfera nel Buio", ambientati negli anni della giovinezza del protagonista. È la storia di come Roland divenne adulto anzitempo, di come incontrò l'amore e di come apprese a sue spese alcune tragiche lezioni di vita. In questo primo numero assistiamo alla scarna presentazione dei personaggi principali, forse troppi per una miniserie di sette numeri, e alla presentazione degli elementi fondamentali per la prosecuzione della trama, anche questi in sovrannumero e forse troppo fedeli all'opera originale.

Inutile commentare a lungo la trama. A chi non sono piaciuto i libri non piacerà il fumetto e chi ha adorato la saga della Torre Nera si ritroverà piacevolmente immerso nuovamente nel mondo di Roland, anche se alcuni dettagli e scene sono stati tagliati per ovvie esigenze di spazio. È però la scrittura di David che può essere messa sotto esame, pur consapevoli che il compito di adattare un'opera complessa ed elaborata come "La Torre Nera" era un compito tutt'altro che facile. Il risultato premia lo scrittore, riuscito a ritrovare la giusta dose di verbosità presente nei libri di King, padroneggiandone i termini e la parlata atipica, integrando allo stesso tempo i meccanismi fumettistici in maniera non troppo forzata. La comprensibilità della storia ne risulta avvantaggiata, anche se forse viene richiesta un po' troppa immaginazione al lettore neofita che potrebbe trovarsi spaesato.

Niente da recriminare sugli splendidi dipinti di Jae Lee e Richard Isanove, che si integrano alla perfezione fornendoci illustrazioni efficaci e perfettamente in linea con l'ambientazione della storia. Se proprio volessimo trovare un difetto si potrebbe evidenziare come i volti dei personaggi troppo spesso assumano un'espressione priva di emozione e dinamicità, con pose talvolta uguali tra loro, ma è davvero poca cosa di fronte alla bravura del binomio Lee-Isanove.

Impreziosisce la confezione una storia speciale scritta da Robin Furth, autrice della guida ufficiale della Torre Nera nonché valida assistente di King stesso durante la stesura degli ultimi tre libri della serie. È un racconto riepilogativo dei concetti che governano il mondo di Roland che da solo varrebbe il prezzo dell'albo per chi cercasse qualcosa di più di una semplice trasposizione, e che allo stesso tempo aiuta il lettore a comprendere meglio l'universo in cui la saga è ambientata.

La notizia di questi giorni che il team creativo di questa miniserie continuerà la propria collaborazione andando a raccontare un episodio inedito della giovinezza del protagonista permette di considerare questa miniserie come una prova generale, sminuendone in parte l'importanza, ma lasciando comunque ben sperare su una prosecuzione degna di questo progetto che molti fan di Stephen King aspettavano con ansia.



Riccardo Galardini
Torna in alto