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Ultimate Spider-Man 52

Ultimate Spider-Man 52 (Panini Comics, spillato, 48 pagine a colori, € 2,80) testi di Brian Michael Bendis, disegni di Mark Bagley

Quando si parla di Saga del Clone, i lettori dell'Uomo Ragno pensano immediatamente al colossale ciclo di storie apparso negli anni novanta, e in genere i ricordi non sono piacevoli. Fu una saga decisamente troppo lunga, il cui scopo dichiarato voleva essere quello di resettare lo status-quo dell'Uomo Ragno senza essere costretti ad uccidere Mary Jane. Forse la Marvel ci sarebbe anche riuscita se non avesse affossato alcune idee più che valide sommergendole di trovate altamente discutibili e confusionarie che alla lunga stancarono i lettori.

È in questo contesto che Brian Michael Bendis decide nonostante tutto di scrivere la versione Ultimate della Saga del Clone, riprendendo alcuni dei concetti migliori delle storie di quegli anni e condensandole in un'unica saga di 7 numeri più un epilogo, evitando così di ripetere gli errori del passato.
In questi due primi numeri possiamo già renderci conto di quanto fosse azzeccata l'idea di base. Peter, in fase di riavvicinamento con Mary Jane e in piena fase no con la sua attuale ragazza, Kitty Pride, si scontra con la versione Ultimate dello Scorpione. L'identità di quest'ultimo sconvolge Peter, che chiede aiuto ai Fantastici Quattro. Ma neanche la loro consulenza può prepararlo alla girandola di visite inaspettate e di colpi di scena che lo attendono.

In due soli numeri Bendis ci regala almeno quattro colpi di scena o svolte narrative impreviste, anche se gli omaggi alle saghe da cui trae ispirazione sono evidenti. Il risultato emoziona il lettore che, esattamente come Peter, continua a chiedersi cosa stia succedendo, desiderando con avidità di leggere il seguito. I veri stravolgimenti dello status-quo devono però ancora arrivare e lo scrittore ne approfitta per continuare a sviluppare l'ottima caratterizzazione dei personaggi, squisitamente complicati nella loro rabbia e tenerezza adolescenziale.

Un vero peccato, quindi, che uno dei punti più alti della gestione Bendis di Ultimate Spider-Man corrisponda ad uno dei punti più bassi di Mark Bagley. L'impressione è che gli inchiostratori (John Dell, Jonathan Sibal e Drew Hennessy) non siano all'altezza del solito Scott Hanna, lasciando fin troppo sporco il tratto del disegnatore, ma è anche Bagley stesso ad apparire sottotono, con alcuni evidenti errori anatomici, soprattutto per quel che riguarda i volti dei personaggi.



Riccardo Galardini
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