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Flash: Un Anno Dopo

Flash: Un Anno Dopo (Planeta DeAgostini, brossurato, 192 pagine, colori, € 13,95) testi di Danny Bilson e Paul DeMeo, disegni di Ken Lashley, Karl Kerschl, Sal Velluto, Ron Adrian, Andy Smith e Art Thibert.

Flash: Un Anno DopoIl retaggio di Flash è forse quello che ha più volte goduto, o patito, quel salto generazionale che è una delle principali differenze tra l’universo DC e quello Marvel.

Con Un Anno Dopo leggiamo le prime corse in rosso di Bart Allen, già Impulso, già Kid Flash, che dopo la scomparsa dello Spirito della Velocità pare l’unico in grado di raccogliere il manto di Flash, abbandonato da Wally West durante Crisi Infinita.

Quello consegnato nelle mani di Danny Bilson e Paul DeMeo, sceneggiatori della serie televisiva che negli anni novanta raccontava le gesta di Barry Allen (secondo Flash e nonno di Bart), è però un personaggio che ha poco in comune con il ragazzo impulsivo che scorrazzava per le pagine dei Giovani Titani. Già da tempo stavamo assistendo al veloce processo di maturazione di Bart, ma durante Crisi Infinita, quando nel disperato tentativo di fermare Superboy Prime si è gettato all’interno dello Spirito della Velocità, la sua adolescenza è sparita in un soffio assieme a quattro anni della sua vita, al suo amico e mentore Wally e alla freschezza del personaggio.

Quel che rimane è un contenitore vuoto con un potenziale esplosivo, che gli sceneggiatori sono riusciti a sprecare imbastendo una storia incentrata su crescita e responsabilità (dove l’ho già sentita?) che brilla solo per la sua banalità. La velocità di questo Flash, ulteriormente incrementata per essere all’altezza dei predecessori, pare relegata alle sole didascalie. La narrazione scorre a singhiozzo, con troppi buchi di sceneggiatura, facendo spesso tornare indietro il lettore col dubbio d’essersi perso qualche pagina.

Il reparto grafico è discontinuo a causa dei frequenti cambi di mano ma anche il presunto titolare, Ken Lashley, si produce in una prova degna di un pessimo fill-in, con caratterizzazioni incerte e qualche scivolone nello storytelling.

Erano anni che aspettavamo il ritorno del velocista scarlatto ma questa sua nuova incarnazione, soprattutto alla luce delle recenti rivelazioni DC (leggete a vostro rischio), non fa che lasciarci perplessi. Speriamo che il destino editoriale di Flash non dipenda, in Italia, da questo volume.



Davide "Curioso" Morando
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