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Batman: Preda

Batman: Preda (Planeta DeAgostini, cartonato, 256 pagine, colori, € 15,95) testi di Doug Moench, disegni di Paul Gulacy.

Batman: PredaUn’edizione di lusso per una delle storie più significative nella vita dell’Uomo Pipistrello e per di più a un prezzo assolutamente onesto.

Il volume proposto dalla Planeta DeAgostini, in realtà, ci propone due cicli narrativi: "Preda" e "Terrore", entrambi a carico della stressa fortunata coppia di artisti. Nelle due storie assistiamo allo scontro tra un Batman alle prime armi (fa sorridere vederlo impacciato ritornare alla Villa Wyane a piedi e rimuginare sulla necessità di munirsi di un mezzo a quattro ruote…) e una delle nemesi più caratteristiche del Pipistrello: Hugo Strange.

Strange è un nemico insolito, che preferisce giocare la sua battaglia contro Batman sul piano psicologico. E addirittura rischierebbe perfino di vincere se non fosse per la forza d’animo di Bruce.
Più del Joker, più di Due Facce, Strange rappresenta la perfetta antitesi di Batman. Ed è cosciente di ciò.
Il brillante, quanto pazzo, psichiatra prova un’invidia cocente nei confronti del supereroe al punto che, come spiega Batman al Commissario Gordon, l’unica maniera per poter affermare la sua superiorità mentale su Batman e al tempo stesso prenderne virtualmente il posto è, ovviamente, togliere di mezzo il protettore di Gotham.
Con questa premessa Hugo Strange tesse attorno al Pipistrello una fitta rete che coinvolge il la polizia di Gotham, il Commissario Gordon e il sindaco.
Lo scontro passa dal piano psicologico a quello puramente fisico quando Batman dovrà vedersela contro una speciale task force creata dal sindaco con il proposito di catturare il supereroe e contro un fantomatico vigilante Night Scorge (un poliziotto in combutta con Strange le cui azioni violente dovrebbero screditare l’operato di Batman).
Riuscirà Strange nel suo intento di abbattere un Pipistrello che ha cominciato da poco a volare nella notte di Gotham, specie ora che ha scoperto la reale identità dell’eroe mascherato e il segreto che l’ha spinto a diventare Batman?

La seconda storia è un sequel naturale della prima e obiettivamente la sua prossimità non aggiunge poi molto alla prima avventura.
Ritroviamo Hugo Strange e Batman ancora ai ferri corti. Stavolta però lo psichiatra ha affinato il suo metodo e si avvale di un ospite di Arkham: lo Spaventapasseri.
Come andrà a finire? Avete presente la storia dello scienziato che perde il controllo della propria creazione?
Anche in "Terrore" ricompaiono due personaggi fondamentali nell’epopea del Cavaliere Oscuro: il Commissario Gordon e Catwoman. In questo sequel è proprio la relazione tra quest’ultima e il Pipistrello a farsi più… diciamo intima e intrigante.
Di sicuro un ottimo prodotto che ci offre un Batman molto diverso da quello attuale ma che lascia intravedere le tracce del grande eroe che diventerà in seguito.
I testi e i dialoghi scorrono piacevolmente e senza banalità e i disegni di Paul Gulacy impressionano per la loro precisione e per il tocco di realismo che conferiscono alla vicenda (anche se a volte si notano qua e là strane incongruenze anatomiche, specie nella figura di Catwoman o in quella di Strange che, vestito da Batman, sfoggia un fisico da culturista alquanto improbabile).
La perla: la sequenza che porta al bacio tra Batman a Catwoman (“… ho avuto un assaggio di te…” dice la felina), che prende ispirazione dall'analoga sequenza cinematografica della seconda pellicola di Tim Burton sul cavaliere oscuro.

Ci piace? Un ottimo fumetto. Non eccellente ma comunque ottimo.



Matteo Mezzanotte
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