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Ikigami 1

Ikigami 1 (Planet Manga, brossurato, 216 pagine in b/n, € 7,00) testi e disegni di Motorô Mase

Ikigami 1Valorizzare la vita accrescendo le possibilità di una morte prematura, statisticamente rara ma non per questo impossibile. Uno spauracchio che induca i cittadini a ottimizzare il proprio tempo, a dare il massimo per se stessi e per gli altri. O forse no. Il dubbio resta, perché la Legge per la prosperità nazionale varata dal governo giapponese assomiglia tanto a una moralizzazione compiuta attraverso un espediente immorale, a una precarietà indotta politicamente, capace di incrementare la produttività del paese e di contenere il tasso di criminalità.

Quel che è certo è che a ogni alunno delle scuole elementari viene iniettata una nanocapsula, uno strumento di morte efficace nello 0,1% dei casi. Nessuno di questi bambini può prevedere se sopravviverà. Ognuno di essi, entro i ventiquattro anni, potrà ricevere un “ikigami”, un messaggio di morte, l’annuncio che si è giunti alle ultime ventiquattro ore della propria vita.

Il nuovo titolo edito da Planet Manga è incentrato proprio sull’ultimo giorno a disposizione di questi ragazzi condannati a morte da un vaccino maledetto, resi martiri da un fato avverso. Motorô Mase fa luce sulla miriade di possibili reazioni di chi scopre di esser giunto alla fine dei propri giorni, regalando con parsimonia i tasselli di un mosaico narrativo irrevocabilmente agghiacciante.

Il primo episodio ha il sapore agrodolce della vendetta. A fare da sfondo è dunque un tema tra quelli più ovvi, che pare servire da rodaggio a una sceneggiatura che decolla nella seconda parte del volume, dove musica e amicizia diventano i fili conduttori di un intreccio breve ma carico d’intensità. L’unico neo sembrerebbe essere la tendenza a spiegare il complesso meccanismo che si cela dietro la Legge per la prosperità nazionale per mezzo di una narrazione troppo didascalica, che in alcune fasi finisce per congelare il ritmo della lettura.

La forza di un manga come Ikigami si concentra soprattutto nell’idea che sta sullo fondo. Mase dà forma a una storia che spiazza, che attira l’attenzione senza lasciare alcuna via di fuga. Si riesce a esprimere tutta la disperazione di un carpe diem forzato, anche grazie al discreto impatto visivo delle tavole. Una trama che, per mezzo della sua immediatezza e del suo pragmatismo, pretende di rimettere in discussione le certezze di chi legge. E c’è sicuramente di cui riflettere, come dimostrato anche dalle ridondanti perplessità del protagonista, una sorta di Cicerone chiamato Kengo Fujimoto, impiegato al Ministero di Salute e Benessere, incapace di convincersi dell’effettiva bontà della propria mansione.

Ikigami è un fumetto dalle enormi potenzialità, e l’autore sembra avere tutte le carte in regola per continuare ad affabulare i suoi lettori raccontando casi umani di volta in volta diversi, senza correre il rischio di divenire ripetitivo. Ma è ancora presto per esprimere un giudizio di questa portata, anche se la cura delle sceneggiature crea aspettative inverosimilmente alte. Di certo siamo di fronte a un nuovo “must have”, a una di quelle storie che tutti dovrebbero leggere. O perlomeno provare.



Simone Celli
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