Menu

Devil & Hulk 126

Devil & Hulk 126 (Marvel Italia, spillato, 96 pagine a colori, € 3,50) testi di Ed Brubaker, Joe Quesada e Greg Pak, disegni di Michael Lark, Joe Quesada e Carlo Pagulayan

Con il presente numero 126 di Devil & Hulk parte la strombazzatissima maxisaga Planet Hulk, con il gigante verde confinato su un pianeta alieno grazie a un escamotage di alcuni “Illuminati” (Reed Richards, Doctor Strange, Tony Stark/Iron Man, Freccia Nera...) i quali, per liberare la Terra definitivamente dalla minaccia dell’alter ego di Bruce Banner, lo ingannano e gli fanno attraversare un tunnel spazio-temporale che lo deposita su un altro mondo (secondo i calcoli disabitato). Invece, Hulk si trova a confrontarsi con molte specie aliene intelligenti, addirittura più forti di lui, in un impero extraterrestre ispirato a quello degli antichi Romani.

La sensazione che si ha leggendo le prime due parti di questa saga di Greg Pak e Carlo Pagulayan è quella di “tutto fumo e niente arrosto”; sia per idee, davvero poche e che riprendono pure quelle della saga di Jarella negli anni ’70 (per non parlare degli ampi riferimenti a film come Il Gladiatore), sia per elementi grafico-concettuali: scenografie, costumi, tecnologia, look delle creature aliene...

Tutto, insomma, è abbozzato in maniera approssimativa e convenzionale, con i disegni del quasi sconosciuto Pagulayan rifiniti, ma anche molto piatti. Stessa cosa dicasi per la progressione narrativa degli eventi, lineare e senza guizzi, quasi prevedibile, per non parlare della caratterizzazione psicologica dei personaggi, estremamente banale e superficiale, compresa quella dello stesso protagonista.

Tutto sa di già visto e non appassiona più di tanto il lettore, con Hulk che diventa una sorta di Conan verde (unico elemento interessante è vedere come non sia più invincibile...), selvaggio e brutale. Se il buongiorno si vede dal mattino, questa saga si preannuncia già molto mediocre. Ridateci Peter David!

La lettura dell’albo continua con due storie di Devil: l’ultima parte della miniserie (lunga e dispersiva) Padre, scritta e disegnata da Joe Quesada, il cui stile grafico appare ruvido e sintetico, addirittura involuto rispetto al passato. La mini termina con un colpo di scena che si rifà alla continuity classica del personaggio, ma che appare anche abbastanza gratuito e farraginoso.

Infine, continua la serie di Devil con la saga di Ed Brubaker Il Diavolo nel braccio D. lo scrittore è bravissimo a delineare i personaggi, compreso un Devil/Matt Murdock galeotto che diviene sempre più cinico e disilluso. Belle le atmosfere da thriller detentivo (vedi serial come Oz o Prison Break), grazie anche ai disegni realistici in chiaroscuro di Michael Lark e Stefano Gaudiano, ma questa serie, per quanto narrativamente coinvolgente, a nostro modestissimo avviso ha l’handicap di vedere ormai un Matt Murdock protagonista assoluto, con la tipologia supereroistica del suo alter ego ormai quasi scomparsa dalla serie. Il che può essere originale e apprezzabile, ma non è necessariamente un bene per un albo di un supereroe metropolitano.

Paolo Pugliese



Andrea Antonazzo
Torna in alto