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Happy Boys and Girls

Happy Boys and Girls (Coniglio Editore, brossurato, 158 pagine in b/n , € 16,00) testi e disegni di Aa.Vv.

Un’altra casa editrice tenta la strada dei fumetti gay dopo la Kappa Edizioni (che oltra spacciare come tali gli shonen ai, ha avuto l’onore di introdurre Ralph Konig sul mercato italiano). La Coniglio Editore compie la scelta coraggiosa di proporre un'antologia che spazia a 360° sul mondo GLBT. Su Happy Boys and Girls infatti trovano spazio storie di gay, lesbiche e bisex, raccontate con occhio smaliziato, intelligente ed ironico, spaziando tra gli stili e le chiavi narrative.

Leanne Franson racconta la difficile vita della bisessuale Lilianne, con una tecnica di disegno semplice e quasi abbozzata, eredità del suo lavoro di illustratrice per l’infanzia, che sottolinea la leggerezza della storia. Howard Cruse (noto in Italia per l’ottimo Figlio di un preservativo bucato) ci offre varie storie brevi dai toni brillanti, fortemente immerse nella sua esperienza sociale e nella vita degli omosessuali americani. Paige Braddock ci propone il suo Jane’s World, divertente e intelligente strip sulla vita di una donna lesbica e i suoi amici, a metà strada tra Calvin & Hobbes e le classiche sit-com americane.
Tim Fish scrive il racconto più scialbo del volume, riguardante una “semplice” storia d’amore impossibile che si contraddistingue solo per l’assoluta mancanza di verve. Roberta Gregory ci mostra con la sua Butchy Bitch un'interessante finestra sulla vita di una maschiaccia lesbica e sul suo conflittuale rapporto con l’America benpensante. Il belga Tom Bouden prende in giro vizi, manie e ossessioni dei gay in tavole piene di ironia, a metà strada tra Tin Tin (per lo stile di disegno) e Titeuf (per lo stile narrativo).

Un volume, dunque, che ha il grosso pregio di spaziare in lungo e in largo sul tema, offrendo molti punti di vista e nuovi autori, a cui al massimo si può contestare proprio l'aver offerto troppi autori e quindi l'aver tolto spazio a storie più interessanti (ci saremmo risparmiati volentieri la storiella di Tim Fish, per esempio). l volume è inoltre completato da un ricco apparato redazionale a cura di Valeriano Elfodiluce, magari un po’ inutile e ridondante in quella che è la storia del fumetto gay, ma senza dubbio interessante e ricco di spunti nelle introduzioni ai singoli autori, con rimandi a siti web e glossari sui termini più tecnici.

Un volume consigliato a chi vuole assaggiare una fetta di fumetto poco conosciuto in Italia.

 



Gianluca Reina
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