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Death Note 1

Death Note 1 (Panini Comics, brossurato, 208 pagine in b/n, € 3,90) testi di Tsugumi Ohba, disegni di Takeshi Obata.

Scrivere il nome di una persona sul Death Note equivale a dichiararne la morte certa entro 40 secondi. Ryuk è il demone della morte che custodisce questo potentissimo quaderno e che, annoiato dalla propria vita, decide di gettarlo nel mondo degli umani per provare un pò di divertimento.
Come nella migliore tradizione fumettistica non è un semplice ragazzo a entrare in possesso di questo note, bensì Light Yagami, un giovane e geniale studente giapponese. Dopo uno sbigottimento iniziale il giovane decide di sfruttare questo potere per sconfiggere la criminalità mondiale, ma le sue motivazioni non sembrano rifarsi a puri ideali di giustizia.
Inizia così una sfida d’intelligenza tra Light e “L”, un altrettanto geniale detective al soldo dell’Interpol deciso ad arrestare l’autore di questi misteriosi omicidi.

Il primo numero di questo manga è promettente. Il ritmo procede serrato dalla prima all’ultima pagina, in una storia tutt’altro che prevedibile. I personaggi rappresentano la parte portante del fumetto, i pensieri di Light guidano il lettore all’interno della sua mente e del suo perverso senso di giustizia, tuttavia non è facile capire le intenzioni quando la persona in questione è caratterizzata da una umanità contrapposta a una violenta determinazione.

Le numerose condizioni che regolano il funzionamento del Death Note rappresentano forse l’unico limite del fumetto, rendendolo troppo ingenuo, assieme all’inverosimile rapporto tra “L” e l’Interpol e altri dettagli che smorzano il clima realistico della serie. Fortunatamente la storia è coinvolgente ed è ben distribuita all’interno del volume. I disegni sono dettagliati, anche se nelle poche scene d’azione risultano comprensibili. Peccato che carta e inchiostrazione non siano altrettanto buone: molte pagine sono sporche mentre altre tendono a macchiarsi facilmente.

Recentemente concluso in Giappone, il fumetto conta 12 numeri in totale e verrà pubblicato in Italia bimestralmente. Considerando questo numero d’esordio, Death Note merita sicuramente almeno l’acquisto del secondo volume.

Andrea Briganti





Andrea Antonazzo
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