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L'Età del Bronzo 1/2

L’Età del Bronzo vol.1, Mille Navi (Free Books, brossurato, 224 pagine, b/n, € 12,90) Testi e disegni di Eric Shanower

Cantami, o diva, del pelide Achille l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli achei,…

No, questa storia di Ilio comincia molto tempo prima, quando un giovane mandriano diventò principe, prima, e si rese “colpevole” poi di 10 anni di guerra sanguinaria…la più famosa della “storia”, la più funesta delle mitologie, la più affascinate delle epopee, la più popolare delle epiche.
Detta così sembrerebbe che questa sia una storia semplice, e magari l’ennesima trasposizione dell'Iliade, ma Mille Navi, primo volume di sette de L’Età del Bronzo, è di più… molto di più: è la narrazione storico/mitologica di un periodo e una vicenda di gran lunga più ampia che, nelle sue mille trasposizioni, ha sempre ammaliato, dai cantori greci alle mega produzioni hollywoodiane, dal più illibato giovinetto al più smaliziato letterato.

Eppure Eric Shanower riesce a dare più di quanto già detto, dà luce nuova alla storia, la ri-racconta, la declama da vero cantore, col pathos di un innamorato, e difatti dedica alla colossale preparazione sette appassionati anni di vita, raccogliendo tutto il materiale di millenni di racconti paralleli, sbrogliando abilmente le matasse delle contraddizioni delle tante versioni. Shanower non si limita a decantare la storia della guerra tra Achei e Troiani, la amplia, la semplifica, le dà quell’omogeneità minuziosa che nessuno aveva mai saputo darle, per amalgamarla in questo piccolo capolavoro che negli Stati Uniti ha vinto per due volte il prestigioso Eisner.

Certo, nelle pagine di Shanower, alla storia prevale spesso l’entusiasmo e il romanticismo, il sesso e l’amore, i sentimenti e le emozioni, ma come potrebbe non essere così? Stiamo parlando di miti ed eroi immortali che dopo 2700 anni riescono ancora a far battere il petto del più freddo dei mortali.

Mille Navi non ha un protagonista, è un racconto di e per grandi e fanciulli, e a ognuno è dedicata la stessa attenzione, da un valoroso giovane Achille che ancora non sa che scriverà il suo nome per sempre nei cuori degli uomini, a Paride, l’arrogante fattore che si ritrova a un tratto principe dei troiani, per esserne subito la loro sventura, ma Shanower sa restituire a entrambi quella passionalità e quella sfrontatezza tipica dei teenager di qualsiasi epoca.

E gli altri personaggi? Ci sono tutti e pian piano fanno la loro apparizione con tutte le loro virtù e le falsità: a partire dal valoroso e generoso Ettore, fino al furbo e codardo Odisseo, passando per l’avido Agamennone, e a tutti viene restituita la loro umanità senza, per questo, privarli del mito.

Gli Dei, anche se non presenti fisicamente, fanno parte essenziale della storia. Condizionano la vita di re e mandriani, dominano i sogni degli eroi e influenzano le scelte delle dame. Non solo come il colossal Troy avrebbe dovuto essere, ma come la storia vera potrebbe davvero essere avvenuta.

Visivamente L’Età del Bronzo è perfetto. La ricerca storica dei costumi, le armi, le scenografie, gli oggetti, i gioielli sono quanto di meglio si possa trovare nel fumetto storico, quasi da libro di archeologia. L’azione delle figure è armoniosa e dinamica, l’uso del bianco e nero è spettacolare, anche se statunitense l’autore fa uso di un realismo tipicamente europeo, avvalendosi di un’accurata ricerca antropologica così da dare i giusti tratti somatici a tutti i personaggi, dal più presente all’ultimo dei figuranti. E quando questo non può avvenire usa egregiamente espedienti come le fasce frontali, di diverso disegno per ognuno dei tanti figli di Priamo.
Insomma Shanower riesce a mettere in pentola personaggi e situazioni nuove ai lettori occasionali senza per questo confonderli e a dare un tocco originale ad una storia conosciuta, tanto da non annoiare i più attenti. E per farlo usa tutte le armi a sua disposizione dal pennino alle miriadi di storie intricate e rese attuali da un linguaggio moderno che fa uso di concetti e parole sicuramente non presenti nell’età del bronzo, ma che comunque non stonano perché funzionali all’omogeneità dell’opera.

L’edizione italiana è arricchita dall’introduzione di Giovanni Agozzino, autore anche della buona traduzione, e la cover gallery, mentre fanno già parte dell’edizione originale l’assolutamente impeccabile appendice di mappe, alberi genealogici, e cronologie dei personaggi, nonché la precisa postfazione di Shanower correlata dalla “immensa” bibliografia (anche essa tradotta in italiano ove possibile) da cui ha attinto. Unico neo la carta del volume. Un opera unica di tale portata meritava sicuramente un trattamento migliore, anche a costo di comportare un prezzo maggiore.

Il resto è storia…anzi di più: è già mito!

Nico Blunda

 


 

L’Età del Bronzo vol.2, Sacrificio (Free Books, brossurato, 224 pagine, b/n, € 12,90) Testi e disegni di Eric Shanower

La rappresentazione è iniziata. Gli attori sono al loro posto.

In Mille Navi, primo volume de L'Età del Bronzo abbiamo assistito al verificarsi degli eventi e delle situazioni che tragicamente hanno dato origine alla più grande storia tramandata della nostra civiltà.
La vicenda è nota. Paride, mandato da Priamo a Sparta a recuperare la sorella, rapita anni prima, si innamora di Elena, la moglie del sovrano, e la rapisce per portarla con sè a Troia. Il marito, Menelao, la rivuole e convince il grande re Agamennone, suo fratello, a riunire il più grande esercito acheo mai esistito e a marciare su Troia. Uno a uno vengono introdotti tutti i personaggi principali dell'epica greca: Achille, Patroclo, Ettore, Priamo, Menelao, Agamennone, Ulisse, Elena. Ma non ci si ferma qui, ovviamente. Ogni singolo personaggio della mitologia trova il suo posto senza forzature, ciascuno caratterizzato splendidamente, anche solo attraverso poche battute.

In questo secondo volume, Sacrificio, viene narrato l’arrivo di Elena a Troia e il viaggio di avvicinamento della flotta achea alla città di Priamo. Un viaggio lunghissimo, durato anni, funestato da imprevisti, defezioni, ripensamenti, errori.
Seppur brevemente, Elena appare fin dall’inizio come il cardine attorno a cui ruota la storia e, soprattutto, gli uomini. Già dai primi momenti del suo arrivo a Troia sembra aleggiare, nei cuori dei Troiani, quella sventura presagita dalla inascoltata Cassandra.
Le due figure che però più spiccano in questo secondo volume sono Achille e Agamennone. Il primo è il più grande guerriero acheo, forte di una discendenza divina ma ancora vittima dell’inesperienza e delle incontrollate passioni giovanili. Il secondo è la figura centrale di Sacrificio: l'uomo che ha nelle sue mani il destino delle Mille Navi e quello di Troia.

L’Achille che qui incontriamo è poco più di un ragazzo, che si lascia alle spalle la giovane moglie e il figlio per inseguire la gloria che lo porterà alla rovina. Eric Shanower riesce benissimo a fondere i due aspetti antitetici di Achille: quella virilità guerriera che ne ha reso immortale la figura e il rapporto omosessuale con Patroclo, da più fonti riportato, sempre risultando del tutto credibile e vivido. L’impetuosità e il senso dell’onore di Achille saranno sia la causa principale delle traversie del viaggio che l’elemento in grado di sbloccare la situazione di stallo in cui si ritroverà la spedizione achea.

Non da meno è la figura di Agamennone. Shanower ci presenta un grande capo, ma anche un uomo tormentato, diviso tra la sete di potere e le debolezze dell'uomo comune, tra gli obblighi di un sovrano e i desideri di un essere umano. Posto dagli dei (che ne L'Età del Bronzo non appaiono mai ma permeano tutto, sono immanenti) davanti ad una dolorosissima scelta esita, si tormenta, e solo l'aiuto di Odisseo lo costringe a decidere.

E infine, appunto, Odisseo, il personaggio più affascinante dell'epica greca, qui descritto in maniera grandiosa. E' senza dubbio l'Ulisse di Omero, il più intelligente e furbo tra gli Achei, colui che espugnerà Troia. Shanower lo ritrae fisicamente lontano dal canone classico greco, se confrontato ad Agamennone, Menelao, Achille. E' più basso, meno attraente e dai tratti somatici meno nobili. Ma la grandezza degli uomini non si giudica dall'aspetto e Odisseo, grazie al suo genio, riesce a controllare i suoi simili, quasi a piegare il destino a suo favore, sfidando gli dei. Abitudine che, come ben sappiamo, lo farà incorrere nella loro ira.
Anche se non appare di frequente sulle pagine, ogni sua battuta, compreso il bellissimo monologo finale, è memorabile.

La grandiosità di questa versione dell’Iliade non sarebbe tale senza la bravura ai pennelli di Eric Shanower. Le scelte stilistiche sono chiare: rifarsi a un’estetica tipicamente classica, immergendola in un realismo tale da rasentare l’iperrealismo. I volti sono statue greche fatte persone; le vesti, gli oggetti, le navi sono così vere che diventano a loro volta protagonisti della storia. Spesso l’attenzione del lettore viene quasi distolta dalla vicenda per soffermarsi ad ammirare “antropologicamente” l’ambiente in cui si svolge. Ma tutto questo realismo non impedisce a Shanower di piegare il tratto alle esigenze della narrazione e ad assumere valenze simboliche, quando necessario. Esemplare è la sequenza del tormento notturno di Agamennone, in cui il suo volto, nel gioco dei chiaroscuri, diventa quasi un’affilata maschera che sintetizza le passioni che agitano il cuore del sovrano. O, ancora, l’arrivo del vento “divino” che costringe a terra la flotta e che accompagna il lettore incessantemente per decine di pagine, per poi scomparire nel momento più tragico dell’intero volume, a sottolineare, con l’improvviso silenzio, la gravità del momento.

Come si diceva all’inizio, la storia è nota, ma forse proprio per questo ancora più amara sembra l'ineluttabilità dei destini dei protagonisti. Nonostante i loro sforzi, sappiamo già cosa li aspetta, cosa gli dei hanno riservato loro. E riuscire a dare un tale pathos ad una storia raccontata già migliaia di volte - e contemporaneamente ad infonderle un realismo e una coerenza per cui sembra che non possa essersi svolta che così - è un'impresa per la quale Shanower si merita un posto tra i grandi della letteratura - non solo - disegnata.

Andrea Cassola



Carlo Del Grande

Dati del volume

  • Voto della redazione: 1
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