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Pirati dei Caraibi Magazine 1

Pirati dei Caraibi Magazine 1 (Walt Disney, spillato, 44 pagine a colori, € 4,90)

Dopo il successo del primo film, intitolato La maledizione della prima luna, la Walt Disney ha messo in cantiere ben due seguiti per la pellicola interpretata da Johnny Depp, Orlando Bloom e Keira Knightley. Per sfruttare al meglio l’onda del nuovo film, ovvero Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma (già campione di incassi in tutto il mondo), la Disney ha progettato un magazine interamente realizzato in Italia e distribuito in vari altri paesi, con rubriche e fumetti completamente inediti.
Urge subito una precisazione: il magazine è rivolto ad un target che va dai 7 agli 11 anni ed è bene precisarlo in quanto la rivista potrebbe scontentare una fascia di pubblico superiore a quella prevista.
Nel suo contesto Pirati dei Caraibi Magazine è un ottimo prodotto che vanta una grafica moderna, rubriche e giochi adatti a un pubblico preadolescenziale.
In ognuno dei sette numeri previsti saranno presenti due storie a fumetti realizzate da un ottimo team di autori. La prima di 12 pagine dai toni soft-dark e di stampo avventuroso, la seconda di 4 pagine dai risvolti comici e basata sui personaggi secondari del film.
Nel numero d’esordio la prima avventura è scritta da Alessandro Ferrari con le matite di Igor Chimisso (e il concept di Massimiliano Narciso) ed è intitolata “Il Teschio Nero” (di sicuro può definirsi il piatto forte del numero).
La storia vede il capitano Jack Sparrow alla ricerca del tesoro di Drake in compagnia del teschio di Sam Johnson, compagno del defunto capitano. La storia è buona ma pensata appunto per un pubblico di ragazzi e quindi, sia per il target che per le poche tavole, non presenta un approfondimento adeguato per essere goduta appieno anche da un pubblico più maturo.
La parte grafica (matite, chine, colori) è davvero notevole, essendo ottima la resa grafica dei personaggi della pellicola. La seconda storia scritta da Alessandro Sisti e disegnata da Graziano Barbaro dal titolo “L’isola dormiente” è invece più modesta della precedente in tutti i suoi aspetti.
In definitiva la rivista, con tanto di gadget allegato, è un buon magazine per bambini che di certo non verranno delusi. I più grandicelli dovranno invece attendere qualcosa di più adatto alle loro esigenze.





Gennaro Costanzo
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