Menu

Detective Dante 14

Detective Dante 14 (Eura Editoriale, brossurato, 98 pagine in bianco e nero, € 2,70) testi di Lorenzo Bartoli, disegni di Giorgio Pontrelli

Seconda prova per Giorgio Pontrelli dopo Detective Dante n. 6, nettamente in crescita dal punto di vista grafico e della narrazione. Pontrelli, autore barese di scuola Disney, si pone assieme a Stefano Landini (alle matite del crossover John Doe – Detective Dante) come uno dei disegnatori più fuori dagli schemi della serie; espressionista, dotato di un tratto fortemente “cartoonesco” prestato a una serie realistica, il disegnatore riesce a fare un ulteriore passo in avanti dopo la prima, discussa, prova nella serie.
La storia di Lorenzo Bartoli, per quanto di stampo piuttosto classico, è estremamente ben riuscita e dimostra ancora una volta come Detective Dante sia una serie decisamente in crescita numero dopo numero.
Ciò nonostante, l’albo non è privo di debolezze. La storia è solida, amara e crudele come solo il noir sa essere, ma l’intreccio risente nello sviluppo di un numero di pagine troppo ristretto e si conclude in maniera un po’ affrettata. Probabilmente, uno sviluppo in più albi avrebbe giovato enormemente a questo racconto caratterizzato da un incredibile numero di comprimari e comparse, tutte più o meno importanti, e avrebbe offerto passaggi narrativi più decompressi e una lettura più ariosa. Così com’è, si avverte una netta sproporzione tra l’incipit e lo sviluppo della vicenda e il suo epilogo, chiuso in maniera troppo netta, con una conseguente perdita del senso di minaccia che dall’inizio circonda i Guardiani, i misteriosi antagonisti senza volto e senza nome di quest’albo.
Delle matite di Pontrelli in parte si è già detto. Autore estremamente versatile, si fa notare in questa seconda prova per una inchiostrazione più pulita e uniforme, con bianchi e neri meno netti (ma non per questo meno efficaci) e un maggiore utilizzo dei grigi, quasi a voler rendere un tono soffuso in netto contrasto con la torbida vicenda raccontata. Per quanto si notino talvolta alcuni peccati veniali nelle anatomie dei personaggi, la storia è assolutamente perfetta dal punto di vista narrativo e di composizione: le tavole sono fluide e scorrevoli e alcune, come ad esempio l’ultima, denotano una notevole maturità tecnica ed espressiva.
Menzione negativa in coclusione per l’illustrazione di copertina: Luis Garcia Duran, fumettista di razza, ha fatto un lavoro a dir poco pessimo per le cover della seconda miniserie di Detective Dante, facendosi notare per una composizione approssimativa e punti di contatto quasi nulli con le storie. Per la terza e conclusiva cantica sarà sostituito dal bravissimo Massimo Carnevale, già copertinista regolare di John Doe e Dago.

Nicola Peruzzi





Andrea Antonazzo
Torna in alto