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24 Hour Italy Comics

24 Hour Italy Comics (Scuola del Fumetto, brossurato, 464 pagine a colori e in b/n, € 24) testi e disegni di Aa.Vv.

Oltre dieci anni fa, Scott McCloud (autore, fra l’altro, del saggio Capire il fumetto), dette vita a un esperimento originale che puntava sulla creatività e la voglia di mettersi alla prova di chi crea fumetti. Si trattava di realizzare una storia a fumetti di ventiquattro tavole in ventiquattro ore. A suo tempo, aderirono nomi come Neil Gaiman ed Erik Larsen, giusto per citarne un paio.
Nel 2005, precisamente il 1 e 2 ottobre, gli amici de Lo Spazio Bianco, hanno proposto, per la prima volta nel nostro Paese, lo stesso esperimento, battezzato 24 Hour Italy Comics.
In quell’occasione, presso la Scuola del Fumetto di Milano, si sono riuniti ben venti autori italiani: sceneggiatori, disegnatori e autori completi, tutti pronti a raccogliere una sfida tanto avvincente quanto impegnativa.
Da questa felice esperienza è nato un paffuto volume brossurato (quasi 500 pagine!), dall’ottima veste editoriale, realizzato da Lo Spazio Bianco e la Scuola del fumetto di Milano, che propone agli occhi di curiosi e appassionati il lavoro prodotto in quelle due giornate.
Il volume si apre con un ricco apparato redazionale, tra cui spicca la prefazione di Andrea Plazzi e quella di un rappresentante di Amnesty International (tutti i proventi sono interamente devoluti a questa associazione per la difesa dei diritti umani). Si chiude con un dettagliato approfondimento biografico di ogni singolo autore coinvolto. Al centro, venti storie che, a dispetto del tempo impiegato per la realizzazione, vantano mediamente una qualità molto elevata.
I venti sfidanti non si sono risparmiati ed è evidente. Per ragioni pratiche e per par condicio, mi limiterò a un brevissimo commento su ciascuna delle storie (in ordine di lettura):

- Il ratto, di Riccardo Burchielli: il neo-acquisto Vertigo (DC Comics) ci propone una storia che, salvo un paio di passaggi, è sostanzialmente muta. Ottima l’ambientazione a metà tra il visionario e il futuristico.
- Senza titolo, di Alfio Buscaglia: riflessione amara (ma non troppo) sull’individualità umana. Suggestiva tavola 10, sberleffo dell’omologazione.
- L’uomo molteplice, di Diego Cajelli: folle e divertente storia che si distingue anche per la struttura delle tavole, realizzate con ritagli e fotocopie.
- Cercando…, di Matteo Cremona: altra storia muta; intrigante l’idea del protagonista a matita che si aggira in un mondo, spoglio ed essenziale, ma “a china”.
- Senza titolo, di Giovanni Di Modica: un disegnatore rapito, costretto a creare un finale alternativo per una propria storia. Sa un po’ di Misery, ma è efficace e si sposa col tratto sporco dell’autore.
- Brodo allungato, di Tito Faraci: uno sceneggiatore non è detto che sappia disegnare, ma Faraci non si scoraggia e crea 24 tavole spassose, con due protagonisti stilizzati che dialogano fra loro.
- Uno… nessuno… e tutti gli altri…, di Simon Panella: storia di un incontro… e non solo. Surreale l’atmosfera.
- Sangue chiama sangue, di Leomacs: un duro, una donna da vendicare. Sembrerebbe una delle tante, eppure l’ex-copertinista di Detective Dante mette su una vicenda che saprà sorprendere il lettore. Disegnata, peraltro, splendidamente.
- Franco, di Alberto Ponticelli: si inizia con una rapina decisamente anomala. Si conclude con un dibattito sulla storia che vede lo stesso autore presente nella storia: un Ponticelli in gran forma.
- Buon Capodanno, di Stefano Raffaele: ambientazione apocalittica e disegni convincenti.
- Senza titolo, di Maurizio Rosenzweig: 24 mini-storie, con ospiti illustri come Woody Allen e Kermit dei Muppets.; Si ride dall’inizio alla fine.
- Senza titolo, di Enea Ribaldi: una fuga narrata con tavole mono-vignetta che si conclude in modo… inaspettato.
- 24 ore con Zomboy, di Massimo Giacon: cronaca esilarante di una giornata da zombie. Una delle storie più riuscite del volume.
- Non mi sono preparato!, di Alfredo Castelli: il padre di Martin Mystère condivide con i lettori l’angoscia dell’impresa in cui si è imbarcato. E fa di tutto per riempire le 24 tavole previste dal regolamento, raccontando proprie esperienze (fantastica l’avventura nel bagno), sperimentando ogni genere di espediente che gli permetta di guadagnare una pagina in più. Ne viene fuori una storia fatta di pensieri a voce alta, in cui trovano spazio un paio di divertenti repliche a un certo mensile di critica fumettistica...
- Senza titolo, di Sergio Gerasi: un ragazzo acquista il potere di amplificare, previo contatto, suoni e rumori di oggetti, nonché sensazioni di altre persone. Non è come avere sei artigli di adamantio e si vede… Gerasi brilla per pulizia del tratto e cura di ogni singola vignetta.
- Incontri, di Luca Bertelè: mai fatto un giro nel deserto a bordo di un improbabile mezzo di locomozione? Strano, il protagonista di questa storia l’ha fatto e ha incrociato un po’ di tutto… il finale strappa una risata. Graficamente impeccabile.
- L’appuntamento, di Carmine Di Giandomenico: storia muta anche per l’autore di Oudeis; i disegni dominano. I colori di Di Giandomenico sposano le sue matite in modo perfetto. Meravigliosa la tavola a pagina 378.
- Core de Roma, di Roberto Recchioni: una vendetta da consumare nell’Urbe. Recchioni sorprende per il sapiente uso dei colori (di grande effetto la sequenza della sparatoria, tavola 20), ma non per quello della sceneggiatura. Lì, che ci sapesse fare, specie in storie hard-boiled (all’italiana), era noto.
- Commedia in tre atti, di Davide Toffolo: uomini e donne nudi e prigionieri. Trasformazioni, riflessioni sulla vita. È Toffolo e sa quello che fa.
- 23 fantasmi nel bunker, di Akab: un fantasma per tavola (più copertina); c’è un po’ di Gipi e un po’ di McKean in questo racconto visionario e a tratti delirante.


In definitiva: una delle migliori produzioni del 2006.





Carlo Del Grande
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