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Guyver 35

Guyver 35 (Star Comics, brossurato, 192 pagine in b/n, € 3,70) testi e disegni di Yoshiki Takaya

Lo scontro tra Sho “Guyver I" e Aptom, comandato suo malgrado dalla divinità di Cronos Kablar, raggiunge il suo epilogo con inevitabili conseguenze nei confronti del protagonista.

Gli ultimi numeri hanno fornito numerosi dettagli riguardo al quadro complessivo della storia. Uno sviluppo inaspettato considerando che questa serie inizialmente sembrava calcare lo stereotipo del supereroe americano con super problemi che si trovava a combattere, un numero dopo l’altro, contro avversari sempre più forti. Ci possiamo trovare invece un mondo che è già stato “conquistato”, un complotto fratricida tra le divinità di Cronos, un partner “buono” che si rivela ogni numero più pericoloso dei cattivi e un protagonista dal carattere debole e instabile.
La parte più interessante riguarda Alkampfer, la principale divinità di Cronos, e il suo progetto di conquista. Non è ancora chiara l’intenzione che lo spinge a cercare i suoi creatori tra le stelle, ma l’umanità che ha dimostrato nel voler cercare il senso della sua vita lo ha reso affascinante. Ed è difficile non tifare per lui, nonostante le nefandezze che ha compiuto nei confronti del mondo intero.

Questo numero non è privo di ingenuità, ma il ritmo è buono e la trama pone diverse basi interessanti per lo sviluppo della storia. Continua inoltre l’approfondimento di Sho, un personaggio troppo occupato a proteggere il mondo per accorgersi della forza del suo animo.

I disegni sono elaborati, e la cura per i dettagli nella rappresentazione delle varie creature mostruose abbellisce gli scontri senza comprometterne la comprensione. Purtroppo l’edizione italiana ha la pecca di possedere una carta troppo sottile e una stampa che tende spesso a sporcare le pagine.

Guyver risente pesantemente della pubblicazione a cadenza annuale. Un numero all’anno non basta ad appassionare il lettore a una storia che tende a svilupparsi nel corso di 5/6 numeri.
Anche Yoshiki Takaya sembra accorgersi di questo dettaglio, dato che utilizza il primo capitolo del volume per un riassunto generale molto utile, evitando al lettore la seccatura di rileggere gli ultimi numeri per ricordare a che punto è arrivata la storia.

Andrea Briganti






Andrea Antonazzo
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