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Starlight 1

Starlight 1 (Edizioni BD, 50 pagg., colori, €14,00) testi di Giovanni Gualdoni, disegni di Alberto Ponticelli

Non è una novità ormai che alcuni autori italiani abbiano migliori possibilità di esprimersi all’estero anziché in nel nostro paese. Ultimamente la meta preferita è la Francia, nuova terra promessa del fumetto italiano. Questa “fuga di talenti” sta producendo anche dei buoni risultati, come nel caso di Starlight, serie coeditata dall’italiana Edizioni BD e dalla francese Delcourt. Gli autori di questa serie in 3 volumi sono Giovanni Gualdoni, già da tempo al lavoro in Francia, e Alberto Ponticelli, disegnatore che vanta un buon numero di esperienze anche in America oltre che in Italia. Tale progetto tra l’altro era stata proposta alla americana Dark Horse ai tempi dello Shock Studio (di cui faceva parte lo stesso Ponticelli), ma il progetto fallì a causa di contrasti interni al gruppo. Un paio di anni fa poi il progetto è stato ripreso e rielaborato per trovare pubblicazione oltralpe per la Delcourt, casa editrice in ascesa. La peculiarità principale della storia è quella di essere ambientata nel 2374 in un futuro in stile anni ’70. I richiami alla moda e alle tendenze di quel periodo sono numerosi, e nella storia si scorgono tra gli abitanti di questa città del futuro anche alcuni classici robottoni dei cartoni animati giapponesi. I protagonisti della storia sono l’afroamericano Frank Mandela e l’orientalnapoletano Giuseppe Wong, due agenti dello Starlight, la forza di polizia di questo mondo. Gualdoni è bravo soprattutto nell’arricchire con cliché e luoghi comuni dell’immaginario collettivo una trama che altrimenti non sembrerebbe molto originale. Questi elementi infatti vengono estremizzati dall’autore fino a renderli grotteschi. Ottimi i disegni di Ponticelli, adatti a una sceneggiatura così ricca di riferimenti e di citazioni. Il disegnatore milanese, da sempre a suo agio con il grottesco, offre qui sicuramente una delle sue prove più mature e convincenti. Ora non ci rimane che attendere i successivi volumi, sperando che non passi troppo tempo.

Andrea Antonazzo
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