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Diabolik, il re del terrore

Il grande Diabolik - Il re del terrore: il remake (brossura, 180 pp., bn, € 4,5, Astorina)
di Angela Giussani e Alfredo Castelli (storia), Giuseppe Palumbo e Sergio & Paolo Zaniboni (disegni)
VOTO 7,5/10

Illustrazione di Giuseppe PalumboIl primo numero di Diabolik della casa editrice Astorina è uscito nelle edicole italiane nel Novembre del 1962 ed ha rappresentato una vera e propria rivoluzione per l’intero panorama fumettistico mondiale. Per la prima volta, infatti, il protagonista di una serie a fumetti non era un eroe buono e dal cuore tenero, pronto a lottare senza tregua in difesa dei più deboli e della giustizia, ma un cattivo con la “C” maiuscola, un ladro senza scrupoli, che non esita ad uccidere brutalmente chi osa intralciare il suo cammino. La natura ambigua e criminale del protagonista nel corso degli anni ha scatenato interrogazioni parlamentari ed indagini sociologiche, ma ha soprattutto attirato l’interesse del grande pubblico, che ne ha fatto uno dei successi più amati e longevi del mercato. Ad oltre quaranta anni dalla sua nascita, infatti, il diaboliko personaggio continua ad uscire regolarmente ogni mese e, ad accompagnare le storie inedite, vengono distribuite anche collane dedicate alle ristampe delle vecchie avventure o addirittura alcuni “remake” delle storie più importanti: è questo il caso de “Il re del terrore”, rifacimento della prima storia di Diabolik.
Originariamente scritto da Angela Giussani e disegnato dal misterioso Zarcone, questo storico episodio è stato ristampato più volte, finchè allo scrittore Alfredo Castelli ed al disegnatore Giuseppe Palumbo non è stato affidato il compito di realizzarne la versione definitiva, in occasione del suo quarantesimo compleanno. Dopo essere stata presentata solo all’interno di un lussuoso volume per collezionisti, di recente questa storia è stata anche distribuita nel circuito delle edicole, in un formato alla portata di tutte le tasche, che si fregia anche di ulteriori correzioni ai disegni (Palumbo è un perfezionista!) e di un prologo/epilogo inedito disegnato da Sergio e Paolo Zaniboni nel classico stile del personaggio.
Partendo dal soggetto originale, Castelli ha modificato numerosi particolari, nel tentativo di “giustificare” quelle piccole ingenuità, tipiche degli anni sessanta, divenute poco credibili agli occhi degli smaliziati lettori odierni. Inoltre ha completamente rivisto i dialoghi e la sceneggiatura, riplasmandone e “tirandone a lucido” gli elementi basilari con grande gusto e capacità di creare le giuste atmosfere. Ancora più radicale e sconvolgente è stato l’impatto di Palumbo, che, pur partendo dalle “linee guida” dell’avventura originale, l’ha completamente reiventata ed attualizzata, non solo grazie al suo tratto unico e ricco di particolari, ma specialmente attraverso una sapiente regia delle tavole ed un ottimo montaggio delle vignette.


Matteo Losso

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