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Sojourn 1

Sojourn 1 (spillato, 72 pagine, colore, € 5,00, Dream Colours) testi di Ron Marz - disegni di June Brigman - Greg Land VOTO 7/10

La riconquista delle fumetterie da parte dei personaggi Crossgen prosegue, con qualche ritardo, ma inesorabilmente, regalandoci anche albi particolarmente gradevoli, e tra i migliori non poteva mancare Sojourn 1, serie presentata ora in albi monografici dalla Dream Colours, dopo che era stata ospitata per parecchi numeri sull’antologico Crossgen Magazine. Visto il cambio di editore, è d’obbligo, prima di tutto, esaminare come la nuova gestione editoriale stia presentando i suoi prodotti:
Parliamo innanzitutto della copertina: ne rigida, ne troppo leggera. Buona l'idea di evitare al massimo scritte per dare maggior risalto ai disegni, credo però che almeno il numero andasse messo, non avrebbe certo deturpato il disegno, e nello stesso tempo avrebbe facilitato acquirenti e venditori.
Le pagine interne, poi risultano leggere ma comunque dignitose. I colori rendono bene e non ci si legge attraverso. E in fondo è questo che si richiede a una pagina di fumetto… evitati per fortuna gli eccessi extralusso delle pagine Lexy, fuori luogo per questo tipo di pubblicazione. L’unico difetto riscontrato è in una pagina non tagliata perfettamente, che mostrava un bordino bianco al di sopra del disegno. Non è certo un problema significativo... sempre che rimanga limitato a poche pagine.
Molto buono tutto ciò che concerne la parte grafica/redazionali/riassunti: forse le quattro pagine di riassunto delle puntate precedenti andavano un po' diluite con qualche disegno, ma l’importante è che si legga bene, senza inutili e dannose verbosità. La traduzione di Alesssandro Bottero è ben fatta, visto anche il suo tentativo (riuscito) di dare una patina aulica ai dialoghi, che ben si integra con l’ambientazione della serie.
Esauriti i temi riguardanti la gestione italiana della serie, non posso esimermi da parlare brevemente del motivo principale (almeno si spera!) per cui si compra un albo a fumetti, e cioè:

Storie e disegni
Senza voler mancare di rispetto per tutte le persone che hanno lavorato per presentare il più dignitosamente possibile in Italia Sojourn, il punto di forza di questo albo sono proprio le storie ivi contenute, che fanno dimenticare qualsiasi eventuale difetto di confezione. Da questo punto di vista sono perfettamente soddisfatto. Innanzitutto per aver ritrovato June Brigman che non vedevo da parecchio e che qui si comporta proprio bene. Non sfigura per niente anzi alcune volte si fa preferire allo stile troppo fotografico del disegnatore titolare della serie, Greg Land. In particolare mi riferisco all'immagine delle ragazze dell'harem di Ankhara. Qui Land ha veramente superato i limiti del buon gusto del ritocco fotografico. Le facce delle ragazze sembrano ritagliate da una foto e incollate sul resto del disegno. Quando però Land non eccede, i suoi disegni sono veramente belli, una gioia per gli occhi e vi assicuro che valgono da soli il prezzo dell’albo.

Le storie di Marz sono la vera sorpresa positiva di questo albo. Finora la serie era interessante, con bei disegni, un'ambientazione classica ma sempre affascinante, personaggi cool e variegati. Ma la serie in sé mi lasciava sempre una sensazione di superficialità, troppa velocità degli avvenimenti e leggerezza delle caratterizzazioni. Invece ecco qui ben tre storie di approfondimento. La prima dedicata ad Arwyn, la seconda (la migliore) approfondisce la civiltà Troll, sinora rappresentati come bruti senza anima e con poco cervello (dei rattodonti umanoidi e anche poco divertenti). In questa storia finalmente Bohr emerge come personalità interessante, crudele come un qualsiasi Troll che si rispetti, ma non scontato e monocorde. Bella anche la terza storia più movimentata ma che ben presenta la nobile civiltà ankhariana. Queste tre storie nel loro insieme, pur rallentando l’azione e presentando pochi avvenimenti significativi, hanno una grande importanza nell’economia della serie, perché donano alla stessa uno spessore che sinora era mancata, a causa del turbinoso susseguirsi degli eventi.

Recensione di Mario Colasuonno

Fausto Ruffolo
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